Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli, piazzetta Chiappella ieri e oggi. I ricordi


Non tutto il progresso vien per nuocere.

di Massimo Germano

La risistemazione di Piazzetta Chiappella a Noli fatta grazie allo spostamento della vecchia ferrovia negli anni settanta dello scorso secolo ne è un bell’esempio. Piazzetta Chiappella è oggi un angolo di Noli molto frequentato e fotografato dai turisti. Io li osservo quando escono dai vicoli e accecati dal sole improvviso si trovano ai piedi della Torre dei Quattro Canti, a fianco della Chiesa di Sant’Anna, con aperta davanti la vista delle mura ed in alto il Castello.
Piazza Chiappella. (Foto V. Viviano)
E’ tutto uno scattare di foto ricordo. Fatte le debite proporzioni è come
arrivare a Venezia in Piazza San Marco, emergendo dal dedalo dei canali.
Sarà anche per la presenza di panchine che invitano ad una sosta riposante, di una panetteria che sforna focacce deliziose e di un accogliente bar che fornisce bibite rinfrescanti. Il turista si sente avvolto dalla storia come se fosse a casa sua, a suo agio in quella realtà fatta di presente e passato nella continuità eterna di cose semplici e di valori fondamentali.

In Piazzetta Chiappella ho giocato io e hanno giocato le mie figlie e i miei nipoti. In essa ho vissuto i momenti più belli della mia vita, le mie prime amicizie, quelle del pallone, ho goduto i primi passi di figlie e nipoti, ho condiviso con loro i primi progressi, ho asciugato le loro prime lacrime. Si ha un bel dire che questa è retorica. Il mondo cambia a passi da gigante, e forse in un domani il turista avrà a disposizione nuovi potenti mezzi di fruizione del passato. Li vedo seduti al bar che fornirà a loro degli occhiali attraverso i quali risaliranno nel tempo. Ne vedranno delle belle, una Noli divisa in due da una sopraelevata tipo Chicago, avranno davanti loro una massicciata su cui di tanto in tanto passa fischiando e sferragliando un treno, e per quello che riguarda il Castello bisognava storcere la testa per vederlo a fatica.

Tutto questo limitandosi agli ultimi cento anni. Ma vedranno anche dei bambini che giocano a pallone in un campetto strano, tutto storto, una porta fatta dall’ingresso ad un vicolo, un’altra dalla strettoia di un sottopassaggio, e due ramificazioni laterali dove si combattevano allegramente dei veri corpo a corpo. Poi si leveranno gli occhiali della cosiddetta Augmented Reality e torneranno nella realtà vera: ancora bimbi che giocano e che ridono, e nascosto tra le piante un cartello che dice “è vietato giocare al pallone”. Ma non ne sembra convinto neppure lui. Cari saluti a tutti.
Massimo Germano


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