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Liguria e Basso Piemonte

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Imperia e Savona l’annuncio nel 2003: Nascerà una grande azienda per la gestione del bene acqua


Sfogliare l’archivio del Secolo XIX del 9 maggio 2003 e leggere due articoli a firma di Fabio Pin da Sanremo e Luciano Corrado da Savona. L’annuncio di una ‘super-azienda interprovinciale per la gestione unificata delle risorse idriche. Sono trascorsi 20 anni. Dove siamo arrivati ?

Allora le dichiarazioni  di Carlo Conti descritto come potente manager  pubblico di Riviera Trasporti e Amaie, “uomo di fiducia  dell’ex ministro Claudio Scajola“. Conti dichiarava: “Si tratta solo di tempo. Questa iniziativa  non è altro che il primo mattone  di un progetto che viene imposto dalle normative di legge. In provincia di Imperia siamo tutti d’accordo, in quella di Savona molti partner  hanno formalizzato la loro adesione  e sono pronti a creare il consorzio….”.

Non è accaduto nulla tra le società pubbliche e private che amministrano gli acquedotti delle due province.

E oggi le cronache savonesi riportano che “Entro il 31 dicembre 2023 ci dovrà essere la fusione del Consorzio insieme a Sca Alassio e Servizi Ambientali in Acque Pubbliche Savonesi. Il percorso dell’Ato Unico Idrico da Laigueglia a Varazze con la gestione unitaria del servizio dell’acqua e della depurazione è infatti ritenuto fondamentale…”.

Ma le divisioni sono all’ordine del giorno nei confini della stessa provincia di Savona. Ha scritto il presidente onorario di Assoutenti del savonese, Gian Luigi Taboga su trucioli.it del 30 marzo scorso: “….E’ assurdo gestire un bene primario, quale rappresenta l’acqua, senza renderne partecipi gli utenti/consumatori sia per quanto riguardo le scelte sulla qualità del servizio e i relativi costi, sia riguardo l’utilizzo consapevole dello stesso in momenti di assoluta emergenza. La responsabilità di operare come custodi e garanti delle leggi vigenti implica per gli amministratori locali, provinciali e regionali la conoscenza e il rispetto delle stesse, una delle quali ( legge Galli) indica la condivisione delle risorse e la solidarietà assolutamente necessarie ed  opposte ad una visione autarchica  e campanilistica della disponibilità e dell’utilizzo dell’acqua…”.


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