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Ceriale: dalla Regione 4,5 mln per Rio San Rocco. 2/Per la T1 respinta proposta di Rush Srl: al turistico-ricettivo solo 3% e al residenziale 95% di volumi


Una buona notizia dalla Regione che ha finanziato con 4,5 milioni il primo lotto messa in sicurezza idraulica del tratto terminale di Rio San Corona che in più occasioni è esondato con gravi danni. Una notizia meno attesa invece è la bocciatura dell’accordo di programma con i privati (Rush Srl) da parte della maggioranza consiliare che ha giudicato improponibile il piano di riqualificazione. Alla parte turistico-ricettiva  infatti solo il 3% di volumetrie, mentre il residenziale il 95%, contrariamente ai parametri progettuali iniziali: 50%  turistico-ricettive e 30%  residenziale. La minoranza che ha abbandonato la seduta.

DIFESA DEL SUOLO: REGIONE LIGURIA, COMMISSARIO TOTI FIRMA VIA LIBERA A PRIMO LOTTO INTERVENTO MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA TRATTO TERMINALE RIO ROCCO A CERIALE PER 4,5 MLN DI EURO

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commissario straordinario di governo per la mitigazione del rischio idrogeologico, ha firmato oggi la lettera inviata al Comune di Ceriale per avviare i lavori di messa in sicurezza idraulica del Rio Rocco, con un finanziamento di 4,5 milioni di euro per lo il primo stralcio. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha infatti inserito questo intervento, inserito tra quelli prioritari nell’ambito del Piano nazionale.
L’intervento oggetto di finanziamento per 4,5 milioni di euro è lo stralcio iniziale di un intervento più ampio il cui importo complessivo è di 10 milioni di euro e prevede l’adeguamento della sezione di deflusso del tratto terminale del Rio S. Rocco, che attraversa il centro urbano di Ceriale, in un settore densamente urbanizzato, ed ha causato negli ultimi anni numerosi allagamenti e ingenti danni.
“In questo caso – spiegano il Commissario e presidente della Regione Toti e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone – non si tratta di fondi di protezione civile investiti per aumentare la resilienza del territorio ma di fondi strutturali di difesa del suolo, inseriti nella programmazione annuale di interventi che per noi hanno una valenza molto significativa. Grazie a queste risorse proseguiamo il puntuale lavoro che ci vede impegnati costantemente per la definitiva messa in sicurezza delle situazioni più a rischio e di saturazione delle ferite subite da intere comunità, come accaduto in passato a Ceriale”.
Complessivamente, l’intervento prevede la sistemazione di un tratto di 450 m di alveo; il 1° lotto consiste nell’allargamento della sezione dell’alveo attuale alla sezione massima consentita dai vincoli urbanistici presenti, che consentirà di traguardare lo smaltimento delle portate cinquantennali. Il 2° lotto consiste, invece, nella realizzazione di un canale scolmatore tombinato, al fine di consentire lo smaltimento della portata duecentennale.
Le opere previste per la realizzazione del 1° Lotto del progetto sono ulteriormente suddivise in stralci funzionali. Il 1° stralcio, oggetto del presente finanziamento, interessa il tratto idraulicamente più critico, fra lo sbocco a mare e l’attraversamento ferroviario, dove la portata smaltibile dall’attuale sezione raggiunge i valori minimi.
Le opere da realizzare consistono nella demolizione della copertura terminale a valle di Lungomare Diaz e del relativo setto centrale, nell’abbassamento del fondo alveo con sottomurazione delle sponde e nella realizzazione di un attraversamento pedonale per mantenere la continuità della passeggiata. Si prevede che gli interventi siano completati in 27 mesi.

CERIALE, LA MAGGIORANZA CONSILIARE BOCCIA PER CARENZA ‘INTERESSE PUBBLICO’

‘ACCORDO DI PROGRAMMA T1’ PROPOSTO DALLA ‘RUSH SRL’

Il sindaco Romano: “Progetto ancora lontano dal presentare un sufficiente interesse pubblico per la comunità cerialese”. La minoranza: “Percorso irresponsabile di questa amministrazione che ha causato un enorme danno ai cerialesi”.

Panoramica ripresa dall’alto della T1 (foto Savona News)

DA SAVONA NEWS- La discussa pratica sul progetto di riqualificazione dell’area T1 e la situazione nella maggioranza consiliare, richiesta dai consiglieri di minoranza alla luce degli attuali scenari in vista delle elezioni comunali, hanno tenuto banco nella seduta del Consiglio comunale di Ceriale. All’ordine del giorno la determina di indirizzo sull’attuale iter progettuale presentato dalla società Rush srl, sul quale l’amministrazione comunale si è espressa negativamente in merito alla variante urbanistica per l’accordo di programma necessario al piano di restyling, “in quanto non presenta benefici evidenti per la comunità cerialese e per l’interesse generale dell’intera area di via Orti del Largo”. Il progetto prevedeva un albergo, un residence, altre abitazioni private ricavate in cinque edifici residenziali e una parte dedicata ai servizi.

Da parte dell’Urbanistica comunale erano state espresse indicazioni sulla destinazione dei volumi esistenti, senza nuove cubature, e sul futuro assetto urbanistico della zona. E così, dopo l’azione di risanamento e bonifica per finalità ambientali e di tutela della salute pubblica, il progetto presentato nel 2020, dopo un continuo confronto tecnico avviato con la società e la stessa Regione (che ha competenza per l’approvazione finale), non ha soddisfatto i requisiti richiesti dal Comune, venendo meno un “interesse pubblico” sulla riqualificazione.

Non sono bastati gli spazi verdi e la quota convenzionata per i residenti, o ancora la prospettata nuova stazione dei vigili urbani e i parcheggi pubblici, il progetto snatura la destinazione dell’area concepita soprattutto per l’ambito turistico-ricettivo, sacrificato per quello esclusivamente residenziale. Alla fine, però, la parte turistico-ricettiva occupa solo il 3% delle volumetrie, mentre il residenziale il 95%, contrariamente ai parametri progettuali iniziali che vedevano il 50% per l’insediamento di funzioni turistico-ricettive e il 30% per le residenze.

Tra i contenuti espressi nella delibera anche le differenti esigenze urbanizzative connesse a tale trasformazione, che avrebbero dovuto premiare maggiormente la parte dedicata al turismo e ai servizi.

Il sindaco Luigi Romano, con delega all’Urbanistica, ha illustrato la determina contrario alla variante urbanistica propedeutica all’accordo di programma con la Regione Liguria, e ha spedito al mittente le accuse lanciate dai banchi di opposizione, anzi non è mancata una dura presa di posizione rispetto al progetto di riqualificazione dell’area T1: “Ho capito che da parte di questa assemblea non c’è e non c’è mai stata la volontà di risolvere la questione, nonostante il tentativo di coinvolgere l’opposizione consiliare con un tavolo tecnico”. “Dopo un primo cenno di disponibilità la minoranza ha ritenuto opportuno rinunciare al confronto, e minacciare nuovamente l’amministrazione di ricorrere alla magistratura per denunciare illeciti, mai dimostrati, che sarebbero stati commessi”. Da parte loro solo strumentalizzazione politica, senza mai un contributo serio e concreto sul progetto, con l’obiettivo di creare le condizioni per vedere stoppato ogni tentativo di procedere con l’iter amministrativo secondo l’interesse della nostra comunità”. In Consiglio comunale la minoranza non ha partecipato al voto, ma ha abbandonato l’aula durante la discussione, dimostrando di non avere argomenti validi per sostenere le loro tesi e contrastare le posizioni della maggioranza. Hanno ancora una volta dimostrato la poca sensibilità di affrontare il problema e la poca conoscenza dell’iter procedurale. Per questo credo che gli elettori cerialesi siano molto meno ingenui di quanto li considerino i consiglieri di opposizione nella loro azione di speculazione politico-elettorale, davvero di basso livello e contraria agli interessi dei nostri cittadini”.

E poi lo sfogo, con diretto riferimento alle lettere anonime indirizzate al sindaco che indicavano addirittura la volontà di voler favorire propri interessi sostenendo la società incaricata del progetto: “Una vergogna da parte di chi ha paura a metterci la faccia e mi chiedo se non siano gli stessi autori di quelle missive a comportarsi in quel modo per favorire i propri di interessi”. “Resta comunque in tutta la sua vergognosa situazione il problema di una zona degradata non solo dal punto di vista ambientale ma anche per l’inserimento al suo interno di una colonia malavitosa costituita da soggetti non regolari sul territorio italiano e che creano problemi di sicurezza e ordine pubblico”.

La delibera imporrà una possibile rivisitazione del progetto e del nuovo piano urbano per l’area cerialese, salvo ormai non si voglia aspettare la prossima amministrazione comunale che si insedierà dopo il voto di primavera.

“Ieri sera abbiamo assistito, all’interno del parlamentino cerialese, all’ennesima dimostrazione di incapacità e inconcludenza della maggioranza del Comune di Ceriale, che si è rimangiata le iniziative intraprese in merito alla zona T1”, ha tuonato la minoranza dopo il Consiglio Comunale. “Da tempo il Vicesindaco proclama ‘Questione sbloccata grazie a noi’ e il Sindaco promette ‘degrado e abbandono finiranno presto’. “La realtà dei fatti è diversa – spiegano -: dopo tre anni dall’aggiudicazione dell’area a una ditta privata da parte del Tribunale (24 marzo 2020), questa maggioranza non ha saputo mettere il privato in condizione di lavorare! Dopo le promesse e i proclami, l’atteggiamento della maggioranza rischia di far capitolare il nostro paese in una procedura di richiesta danni milionaria e bloccare ancora per anni la situazione di degrado increscioso alla vista di tutti. La minoranza non ha partecipato alla votazione conclusiva del percorso irresponsabile di questa amministrazione che ha causato una scandalosa perdita di tempo e un enorme danno ai cerialesi”, concludono dalla minoranza cerialese.

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