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Liguria e Basso Piemonte

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In provincia di Savona solo 14 ‘punti ricarica’ elettrica rapida. I Verdi: utilizzare finanziamenti del Pnrr


Sono necessarie altre “colonnine per ricarica elettrica rapida” in Liguria e in provincia di Savona. L’Unione Europea ha deciso saggiamente per un futuro ecosostenibile dei trasporti.

di Gabriello Castellazzi

I Verdi del Parlamento europeo hanno giustamente votato a favore di un abbandono progressivo, entro il 2035, dei mezzi di trasporto con motori a combustione interna. Tutti coloro che si sono scagliati contro questo provvedimento, ritendolo penalizzante per l’industria automobilistica nazionale e utile solo all’economia asiatica, non tengono conto come la stessa Commissione Europea abbia inserito nel testo una clausola per la  “valutazione, nel 2026, dei progressi  compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni con necessità di riesaminarli tenendo conto degli sviluppi tecnologici”.

E’ certo che verrà mantenuto l’impegno di sostenere i livelli occupazionali  utilizzando strumenti finanziari già disponibili (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione, Fondo per l’innovazione, PNRR, ecc.).

Invertire la tendenza al devastante riscaladamento globale è un obbligo verso le generazioni future e oggi il “negazionismo” ha lo stesso valore del “terrapiattismo”.

Legambiente dichiara “oggi più che mai è utile investire su innovazione e sostenibilità ambientale per dare un contributo importante alla lotta alla crisi climatica, aiutando il pianeta ma anche le comunità locali, dando un impulso importante all’economia territoriale”.

Nuove tecnologie aprono possibilità a nuovi posti di lavoro. I mezzi di trasporto elettrici con batterie al litio stanno aumentando in modo esponenziale, specialmente nel nord Europa.

Le produzioni cambiano e si aprono nuovi mercati con opportunità di occupazione in settori importanti della “green economy”.

La necessità di utilizzare motori elettrici al posto dei motori che bruciano combustibili fossili è ormai evidente a tutti e il litio è indispensabile, ma l’estrazione di questo minerale deve essere effettuata in modo da soddisfare gli standard di sostenibilità umana e ambientale.

Le grandi aziende multinazionali che controllano il suo mercato dovrebbero sempre chiedere la certificazione IRMA (Initiative for Responsible Mining Assurance) per  monitorare i siti di estrazione mineraria.

Non è vero che diventeremo “schiavi della Cina” perchè altri paesi hanno riserve anche più importanti: Australia, Cile, Argentina, Bolivia.

Inoltre bisogna tenere conto del possibile riciclo delle “LIBs” (Lithium-ion battery) che in Europa si aggira intorno ad un misero 5%. In Italia una sola azienda opera in questo settore mentre in Germania ne sono attive sedici.

Quindi nuove possibilità di lavoro sarebbero a portata di mano anche nel nostro paese. Germania e Norvegia fanno registrare il maggior numero di auto ecologiche in circolazione, tra totalmente “elettriche”, “ibride” o “plug-in”.

Tenuto conto come il trasporto su rotaia sia sempre da privilegiare, se vogliamo agevolare la corrente turistica di coloro che provengono dal nord-Europa, utilizzando auto ecologiche, bisogna aumentare in modo deciso le “colonnine di ricarica elettrica rapida”.

Il nostro paese oltre ad essere “fanalino di coda” nella produzione e diffusione di auto ecosostenibili, offre una rete scarsa di “colonnine di ricarica elettrica”: L’ Olanda ne mette a disposizione 47 per  ogni 100 Km., il Lussemburgo 35, la Germania 20 , l’Italia soltanto 5, in gran parte nelle Regioni del nord.

Nell’intera provincia di Savona la situazione risulta particolarmente critica: sarebbero solo 14 i  “punti ricarica” su strada. Molti privati provvedono a sistemarli nella propria autorimessa.

Si apre una speranza con il “Pnrr” che ha previsto contributi per 90 milioni di euro finalizzati all’ installazione di nuovi 7000 punti di “ricarica rapida” sulle autostrade, altre 14.000 su tutto il resto del sistema stradale.

Se la Liguria e il savonese utilizzassero questi finanziamenti si otterrebbe un doppio risultato: riduzione dell’ inquinamento e più turismo ecosostenibile.

Gabriello Castellazzi- Europa Verde- Verdi finalesi


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