Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Bardineto, commozione e preghiere. Gina ha onorato il suo caro paese con il ‘Piccolo Ranch’ e il buon esempio


Il ‘Piccolo Ranch’ di Bardineto non era più così piccolo come quello aperto nel lontano 1974. Il nuovo ‘Piccolo Ranch’, chiuso nel 2007, era assurto a vero ‘santuario’ dei buongustai. Seppure mai ‘celebrato’ quando i quotidiani primeggiavano nelle edicole. E’ stato un ristorante sempre affollato, polo di visitatori per il paese. E meta di vacanzieri nella stagione estiva.

Pierluigi e Gina Corrado che per oltre 40 anni hanno gestito  il Piccolo Ranch’ dapprima in un piccolo stabile di proprietà di Secondo Olimpio, compianto e già sindaco benemerito. Poi nella nuova costruzione (oggi ristrutturata modernamente a residenza per anziani). Esibiscono un porcino nero che nella stagione dei funghi era richiamo per buongustai ma anche fonte di guadagno per i fungaioli del paese. Un giro affare da milioni e milioni di lire per molte famiglie
L’immobile dell’ex Piccolo Ranch è stato trasformato in una accogliente residenza per anziani

Ai fornelli Gina Manfrino che fin da giovanissima aveva imparato l’arte della ‘sana’ e casalinga cucina locale da mamma Giuseppina e dalla zia. Una cuoca autodidatta che non conosceva orari e alle feste comandate l’impegno era massimo. E’ stata una ‘chef’ infaticabile, scrupolosissima, persino maniacale nella preparazione ai fornelli.  Decine le specialità, brillavano i porcini neri e i gnocchi ai formaggi, il coniglio servito appena cotto. I 14 antipasti, tre primi, quattro secondi, i dolci. Le ‘aiutanti’ subivano una scuola più che rigorosa, ma appagante. Il Piccolo Ranch che veniva consigliato dalla prestigiosa guida ‘Michelin’ e da altre pubblicazioni culinarie.

Gina non era però solo provetta ristoratrice che aveva raggiunto l’apice della clientela a tavola (fino a 210 commensali); doveva occuparsi dell’albergo, del bar con la collaborazione del marito Pierluigi Corrado e (con gli anni) dei figli Marica e Marco, dei collaboratori soprattutto nei giorni festivi, in occasione di matrimoni, cresime, comunioni, anniversari. Una clientela da tempi storici: ligure e non solo. Turisti italiani e stranieri. Un punto di riferimento per Bardineto, un contributo alla sua economia, ai posti di lavoro, al richiamo turistico.

Gina che nei primi anni ’60, dopo il matrimonio, abitava a Loano e gestiva un apprezzato negozio di alimentari. Anni in cui ai migliori clienti si portava la spesa a casa.

Gina donna d’altri tempi si direbbe e di sani principi. La famiglia prima di tutto e il lavoro. Una ‘stirpe’ ormai scomparsa. Guai a ‘rifiutare’ un cliente anche se arrivava quando la cucina stava chiudendo. Mai sedersi per prima a tavola tra i famigliari e collaboratori che pranzavano o cenavano a fine servizio, già nel tardo pomeriggio e sera inoltrata. Poco importava se da ultima si rifocillava spesso quando il cibo non era più caldo; un’abitudine che non era certamente salutare.

Non è un caso se il giorno più difficile e doloroso della sua esistenza terrena è stato quando l’albergo-ristorante-bar ha chiuso i battenti, ma in cuor suo resisteva la speranza di riaprire. Sotto un’altra gestione invece ha continuato, per un certo periodo, il dancing, poi discoteca. In quei locali si ricordano anni gloriosi, tutto esaurito di sabato e domenica. Attrazione e divertimento per giovani e meno giovani, coppie o meno. Il ballo liscio e quello dell’ultima moda. Persino cantanti. Nilla Pizzi  il 16 maggio 1976, un’ora e mezza di palcoscenico. Il 7 novembre dello stesso anno il fascino de I Vianella. E ancora: orchestre nazionali di grido.

Indimenticabili per chi li ha vissuti, i veglioni di San Silvestro. Con menù corredati di illustrazioni e divertenti motti del mitico Aldo Gasco di Loano, con gli “auguri di Gina e Pierluigi per un anno migliore”.

Nella sua orazione il sacerdote celebrante ha ricordato Gina, pur non avendola conosciuta, ma ascoltando in paese, “era una figura molto significativa per Bardineto”. ” Ha dato il meglio di se stessa al servizio di tantissime persone. Una vita di sacrifici e soddisfazioni, inevitabili amarezze, culminata nella malattia e sofferenza. La sua partenza, per l’eternità, col merito di aver sempre servito gli altri. I valori di Gina vissuti con cuore, i buoni frutti maturati lungo il suo cammin di vita. Mi è stata descritta come una donna in gamba, buona, cordiale, rispettosa. Il suo esempio sia uno stimolo per tutti noi”.

La cara Gina, 87 anni, riposa nella tomba di famiglia ed ha raggiunto mamma Giuseppina Frascheri (mancata l’8 novembre 1977) e Domenico (Nino) Manfrino, U Scarlatin, che ha chiuso gli occhi il 25 maggio 1990. Un indelebile pensiero per il primogenito Elio, oggi arzillo novantenne, le sorelle Piera e Angela che abitano a Calizzano. I nipoti.  Gina ‘salutata’, per l’ultima volta, dalla corale della parrocchia e dalle toccanti note del violino. (L.Cor.)

I necrologi pubblicati dal Secolo XIX alla morte dei coniugi Giuseppina e Nino Manfrino

I FUNERALI DI GINA MANFRINO DOPO LA MESSA 

2/Sabato 18 maggio – ore 15,30 -Sala Rossa del Comune di Savona

Presentazione dei due volumi “Storia di Bardineto” di Giannino Balbis

Giannino Balbis, “Bardineto. Le sue vicende storiche e la sua storia segreta”: due volumi di Giannino Balbis, Editore Gambera, Millesimo, gennaio 2024, 2 voll., pp. 408 + 348. Il libro è stato pubblicato grazie al contributo dei seguenti sponsor: il Comune di Bardineto, il Consorzio Altopiano Bardinetese, i Lions International, l’Azienda Frascheri S.p.A, l’Azienda agricola Brignè.

 La prima tiratura è già esaurita. È prevista una ristampa, sulla base delle prenotazioni (che si possono fare presso i punti vendita di Bardineto o direttamente all’autore, con messaggio WhatsApp al numero 338.955.6844).  

– Il libro è stato presentato ufficialmente a Bardineto, nella Chiesa parrocchiale, il 1° aprile scorso, a cura della prof.ssa Luisa Piccinno (ordinario di Storia economica all’Università di Genova) e del prof. Giorgio Grasso (ordinario di Diritto costituzionale all’Università dell’Insubria). Sarà presentato anche  al Salone del Libro di Torino, l’11 maggio prossimo, presso lo stand dei Lions International, sempre a cura del prof. Giorgio Grasso. Per l’occasione è stato organizzato un pullman da Bardineto.
È un libro che viene da lontano. È stato scritto nel giro degli ultimi due anni, ma sulla base di una documentazione raccolta in oltre 50 anni. Documentazione di ogni genere, edita e inedita: dalle fonti locali agli archivi di stato. L’autore, che è stato assistente di storia medievale a Genova negli anni ’70, ha cominciato da allora, nel corso delle sue ricerche, a mettere da parte documenti e informazioni che potessero interessare, direttamente o indirettamente, la storia di Bardineto. Questo processo di raccolta occasionale e caotica è proseguito nei decenni successivi, finché la mole dei materiali accumulati è divenuta tale da imporre una decisione drastica: o archiviare tutto a futura memoria o travasare tutto in un libro.
La decisione di scrivere questo libro è stata quella vincente, soprattutto perché l’autore sentiva di avere un debito nei confronti del proprio paese: con la realizzazione di quest’opera crede di averlo almeno in parte saldato.

Il libro è in due volumi.
Il primo ricostruisce, nei suoi passaggi salienti, la storia di Bardineto dalla preistoria alla Grande Guerra, cercando di inserire la storia locale nei grandi quadri della storia generale, politica, militare, istituzionale, e inserendo, quando possibile, notizie sulla microstoria, la cronaca, gli eventi quotidiani (lavoro, calamità ecc.). Alcuni paragrafi e un capitolo finale sono dedicati al dialetto: vocabolario, proverbi, onomastica e toponomastica.
Il secondo è un volume di Appendici, relative a: gli Statuti del 1479; la Chiesa bardinetese fra ‘500 e ‘600; i Catasti del 1597, 1636, 1700 e 1822; uno “Stato delle anime” del 1665; i Registri di leva dal 1798 al 1870 (trascritti integralmente); un Dizionario storico del dialetto. Completano il volume due sezioni fotografiche: la prima, Bardineto nell’arte, è dedicata ai pannelli artistici del Borgo e ai dipinti con soggetto bardinetese; la seconda, Bardineto ieri e oggi, raccoglie foto antiche e moderne di Bardineto.


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