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Andora caso più unico che raro. L’ex candidato sindaco (in minoranza) emigra nella lista del sindaco per le comunali 2024


Trucioli.it ha già avuto modo di scriverlo. Una sindaco, Mauro Demichelis commercialista affermato e revisore dei conti,  si avvia verso un nuovo mandato sulle ali di un successone senza precedenti per Andora. Terzo mandato e in carica dal 2014 dopo Pierluigi Pesenti, Francesco Bruno e Franco Floris. De Michelis un osso duro per chiunque lo sfidi nell’attuale realtà politico amministrativa cittadina.2/Il libro:Dopo Coppi la strana crisi del ciclismo italiano negli anni del boom economico’

I mass media hanno trattato la notizia-comunicato stampa del passaggio dell’ex candidato sindaco (alle ultime consultazione) Flavio Marchiano nelle fila del primo cittadino in carica. Non ricordiamo in 57 anni di professione un caso analogo almeno in provincia di Savona. E che la dice lunga sulle capacità e sulla statura umana, politica e professionale, ma anche pubblico amministratore di Mauro Demichelis che il 30 luglio 2020 è stato confermato coordinatore provinciale di “Cambiamo!” Non ha ‘tradito’ Toti per emigrare in Forza Italia di Angelo Vaccarezza- Luigi Pignocca.

ANDORA-TROVATO ACCORDO DI PROGRAMMA: FLAVIO MARCHIANO APPOGGIA DEMICHELIS.
Messa in sicurezza del Merula, raccolta delle acque del torrente e Polo socio sanitario a Villa Laura. Ecco i punti dell’accordo.

2019 elezioni comunali, Lista insieme per Andora Flavio Marchiano Sindaco a tempo pieno. Testo: Flavio Marchiano, chi era costui? Permettetemi di introdurmi sorridendo, con una citazione manzoniana dai Promessi Sposi, riferita al ben “famoso e sconosciuto Carneade” su cui Don Abbondio poneva questione di conoscenza e ricordo. Nella sostanza credo che il simbolo di Insieme per ANDORA racchiuda esattamente le caratteristiche di quello che io sono, sento e voglio essere, con orgoglio. Sento di appartenere al verde delle nostre colline, dei nostri oliveti, del nostro basilico, dei nostri giardini e della nostra vallata.
Sento di essere parte integrante del blu del mare, amico fraterno di infinite nostalgie, protagonista di spettacoli indescrivibili e fonte di sostentamento. Sento di aderire all’arancio del sole che tutto illumina, riscalda e da cui tutto prende vita. Mi sento parte integrante dell’azzurro del cielo terso che ci sovrasta e che ci dà la magica sensazione di essere liberi di pensare ed agire.
In breve, io sono di Andora e sono felice ed orgoglioso di esserlo.

COMUNICATO STANTA LISTA DE MICHELIS SINDACO -Andora – Flavio Marchiano, annuncia il suo sostegno a Mauro Demichelis e la sua candidatura nella lista Demichelis Sindaco. Trovato un accordo di programma su opere pubbliche da realizzare.

Ho accettato di far parte della lista e appoggiare la candidatura di Mauro Demichelis a sindaco di Andora – annuncia Flavio Marchiano – Una decisione condivisa, meditata e motivata. Andora sta attraversando una fase fondamentale per il suo futuro sviluppo economico e sociale, con molte opportunità che è necessario saper cogliere per il bene della comunità tutta. In questo processo, in parte già iniziato con l’avvio di opere pubbliche importantissime, credo debbano e possano trovare realizzazione progetti che scaturiscono da bisogni esistenti e da aspettative di un futuro migliore per i cittadini: progetti che da sempre sono nel mio programma politico e di cui rivendico l’ideazione e la 1919 volontà di portarli a compimento”

Prosegue Marchiano, dettagliando i contenuti dell’accordo:

Con il cambiamento climatico tutti ci rendiamo conto di quanto sia importante la messa in sicurezza preventiva del territorio. Facendo quindi tesoro del detto “meglio prevenire che curare” il primo punto da attuare è la messa in sicurezza dell’alveo del torrente Merula che deve essere riportato alla quota d’origine con asportazione del materiale di risulta. È necessario ripristinare le “briglie rompitratta” ammalorate e manutenere gli argini anche in previsione della possibile realizzazione della pista ciclabile dell’entroterra. Sarà inoltre utile verificare, in armonia con quello già fatto dalla Regione Liguria, la possibilità di creazione di siti raccolta-mantenimento delle acque come invasi e diaframmi”

“Considerando che Andora è una cittadina (fortunatamente) longeva e a forte trazione turistica – prosegue Marchiano  quello di cui si sente la mancanza è un Polo Socio Sanitario di rilievo che possa mettere insieme la medicina generale di base, la medicina specialistica e, perché no, la medicina diagnostica, ancora una volta a beneficio di tutti. Villa Laura è il luogo ideale per la realizzazione di un Polo Socio-Sanitario di eccellenza”.

Flavio Marchiano spiega la genesi della decisione.

Le trattative con Mauro Demichelis sono state lunghe e ponderate da ambo le parti. Le mie proposte sono infine state accettate, con la sola condizione che fossi io a portarle avanti insieme alla sua squadra. Ho vissuto evidentemente un dilemma interiore: accettare in nome dello spirito di fare qualche cosa di utile per la comunità, con la consapevolezza che questa scelta dovesse essere spiegata e soprattutto capita, o soprassedere, non fare nulla, e aspettare lo scorrere degli eventi. Non fare nulla o essere contro qualcuno per partito preso non è nelle mie corde e non porta e non porterà risultati a favore di Andora, che non ha bisogno di sterili polemiche, ma di competenze per creare certezze.È noto che nel corso del mandato che sta per concludersi, Andora ha vissuto due momenti delicati. La volontà di mettere in campo soluzioni proficue per affrontare e contrastare i devastanti effetti sanitari e sociali della pandemia e le problematiche relative alla crisi idrica ha creato, con l’Amministrazione uscente, un terreno di confronto in cui, su questi temi, si è istaurata una collaborazione equilibrata e rispettosa delle parti, in cui la critica o la condivisione delle scelte si è sempre basata su dati concreti e non su mere prese di posizione. Un metodo di politica amministrativa che è risultato efficiente ed efficace”.

Io sono abituato a ragionare sulla oggettività dei dati: analisi di fattibilità, valutazione di costi e benefici, verifica di realizzazione e pianificazione dei lavori dei progetti, da portare avanti con abnegazione e volontà, senza vincoli di parte – dichiara ancora Marchiano – Un metodo di lavoro acquisito in più di trent’anni di management aziendale.  Ho ben chiaro l’obbiettivo: fare qualche cosa di utile impegnandomi in prima persona”.

Oggi, forte del mio modo di pensare, suddito di nessuno ma collaborativo con tutti, votato esclusivamente al bene della comunità senza vincoli di bandiera o colore e, soprattutto, senza alcuna velleità di protagonismo personale, ho individuato la squadra che ha palesato la volontà di portare avanti quello che avevo in mente e di cui i cittadini sentono forte l’esigenza di credibilità.Credo altresì che forze moderate e competenti, che badano prioritariamente ai risultati, debbano essere rappresentate, unirsi e operare a sostegno della realizzazione di progetti essenziali per Andora a favore di tutti i cittadini.

Ringrazio Mauro Demichelis per la fattiva collaborazione dimostrata nel farsi parte garante per la realizzazione di progetti il cui unico fine sia il bene del nostro paese. Io sono pronto a lavorare in questa ottica che ritengo porterà ottimi e concreti risultati – conclude Flavio Marchiano.

2/ANDORA- STORIE DEL CICLISMO ITALIANO A PALAZZO TAGLIAFERRO CON LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “DOPO COPPI LA STRANA CRISI DEL CICLISMO ITALIANO NEGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO”

COMUNICATO STAMPA – Andora – “DOPO COPPI LA STRANA CRISI DEL CICLISMO ITALIANO NEGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO è il titolo del libro di Carlo Delfino che sarà presentato il 4 maggio, ore 16.30, nella sala Consiliare di Palazzo Tagliaferro.
Carlo Delfino

“Non si tratta di un romanzo – spiega l’autore – Non è un libro di statistica, non è solo un libro di storia del ciclismo post Coppi, non parla solo dei SOLITI NOTI, ma si addentra con personaggi di grande modestia e umanità, in 5 anni vissuti pericolosamente tra illusioni, conferme, prospettive e amore per il nostro sport. Sullo sfondo la scarsa presenza delle grandi giornate di gloria del ciclismo nazionale di CoppieBartali, un po’ di depressione per l’evoluzione/involuzione del ciclismo ma contemporaneamente un osservatorio sulla trasformazione della società italiana verso il modesto benessere diffuso”.

Insomma un bel viaggio in uno sport che fa parte del DNA della Nazione. Come dice Imerio Massignan nella presentazione: “Il libro ti porta indietro di 60 anni a quando il ciclismo era lo sport principale e  la bicicletta era ancora l’unico mezzo di lavoro e di trasporto di tanti
connazionali – scrive – Si intravvedono i primi segni di un certo benessere che stava arrivando insieme a un miglioramento delle condizioni generali del nostro Paese. Ma tra le pagine ho ritrovato soprattutto
tanti amici. Tanti, ma proprio tanti. Qualcuno risulterà poco noto perché questo è un libro per competenti.  Mettete in conto di appassionarvi un po’ al periodo in modo da fare un buon servizio ai miei ex colleghi che, come funghi, spuntano tra le righe”.
 Un viaggio fra i miti degli anni ’50 e ’60, in cui  ricordi e conoscenza di mescolano così come scrive Boggiano, storico del ciclismo.
“Personaggi, le manifestazioni, le curiosità, i ricordi… sono talmente numerosi e tutti stimolanti. Per me che quegli anni li ho vissuti e che in quel periodo ho maturato, grazie a mio padre, la passione per il ciclismo. Ho detto a Carlo che io avrei trattato dieci anni, dal 57 al 66, se non altro perché avrei potuto dilungarmi su altri personaggi, su altre corse. La prima cosa del libro che mi ha colpito è stata la prefazione. Ma è la seconda che scrive Imerio Massignan: Imerio è protagonista di gran parte del libro di Carlo come lo è stato del mio, è stato l’unico ciclista per cui ho fatto il tifo, poi ho avuto delle simpatie (antipatie per me nello sport è difficile averne) ma tifo come per Massignan proprio no.
Alle corse, con la famiglia si andava a vedere i passaggi o le partenze o gli arrivi nelle vicinanze, in Liguria, (Giro dell’Appennino, Trofeo Laigueglia, Genova Nizza o Nizza Genova e Giro d’Italia) cercavo solo la sua maglietta di lana verde con le scritte rosse. E poi quella bianconera della Carpano. E poi quella gialla della Ignis. O quella biancoceleste che aveva indossato anche Coppi. Ogni anno cambiava squadra perché le sue squadre si scioglievano. Ed io lo cercavo sempre tra i primi, sognavo una sua vittoria, anche se lui ormai si guadagnava da vivere, faceva il gregario. Come quando aiutava Dancelli in maglia rosa sulle Tre Cime di Lavaredo con la Pepsi Cola. E se tirava il gruppo per Adorni in maglia ancora verde della Salamini Luxor. E poi ancora in bianconero per la GBC, ad aiutare uno più vecchio di lui, ancora sulla breccia, Aldo Moser.”.

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