Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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I binari a monte e pista ciclabile rilanciano il mattone. Pietra-Tovo nuova stazione in zona esondabile. Cosa nasconde il monte Piccaro. Loano sindaco felice per scalo a Borghetto


Trasferimento a monte dei binari da Andora a Finale, dopo l’esperienza assai fallimentare vissuta nell’imperiese. Quanto sia utile un’informazione che coinvolga e informi anche i cittadini. Non solo amministratori e politici. Trucioli.it prosegue ospitando opinioni, riflessioni, critiche ed articoli di giornale. Alcune testimonianze e prese di posizione sono sorprendenti. Il sindaco di Loano, Luca Lettieri, leghista al Secolo XIX: “La nuova stazione a Borghetto (vicino casello autostrada e solo fermata ndr) non è così decentrata, anzi una delle poche vicine alla costa”.

Alessandro Salati – Sono tutti complici a uno scempio per la Piana di Albenga! Ma questo ed altro in nome di un falso progresso!

Filippo Maffeo – Eppure qualcuno – forse non a ragion veduta- paventava la necessità di demolire edifici come controindicazione per il raddoppio in sede.

Gianpaolo Ponteprimo- Il fatto è che gli edifici a ridosso dell’attuale sede (leggi Loano e Borghetto S.S.), sono stati costruiti DOPO la ferrovia e oggi “si lamentano”.

Maffeo a Ponteprino – Esatto. 170 persone perdono la loro casa e quelli del cemento selvaggio se ne avvantaggiano, senza spese. Ma qualcuno dice che sulle aree di risulta si potrebbe fare una bella “edilizia dolce“, come se di cemento non ce ne fosse già abbastanza. La nuova edilizia sarà, in compenso “dolce” e sempre qualcuno già ne pregusta il sapore e calcola i “guadagni”. Intollerabile. Comunque i palazzi sono (dovrebbero essere) tutti a distanza tale da consentire il raddoppio in sede. Per i passaggi a livello si potrebbe fare come a Rapallo e comuni limitrofi. Le strade interessate, peraltro, sono strade urbane e non vie di comunicazione. L’intralcio è più che accettabile.

Ponteprimo a Maffeo –  E poi ci saranno i dovuti controlli quando faranno le gallerie? Da quanto mi raccontò anni fa un collega che, ai tempi della costruzione dell’autostrada era un camionista e trasportava via i detriti, quello che trovarono all’interno del Monte Piccaro, mi disse che non si poteva raccontare o perdeva immediatamente il posto. Immagino grotte, vista la vicinanza con Toirano.

Elena Gandolfo (Borghetto S.Spirito) –Riflessione del giorno. Gli agricoltori di Albenga sono sempre stati coesi nel salvare le loro terre e il proprio territorio, mantenendo attive le loro aziende senza cementificare in modo scellerato e dando lavoro a molte persone. Per questo il commissario cercherà soluzioni, perché tutti parlano e uniti sono più forti. Vediamo Borghetto, con molti terreni abbandonati, incolti, politica sbagliata negli ultimi 50anni che ha completamente dimenticato il settore (esempio lampante il riconoscimento di area disagiata per Albenga e di conseguenza tasse meno care, mentre Borghetto no, nonostante i terreni frammentati, e non voglio aggiungere altro), di pochi agricoltori che si fanno sentire, alcuni hanno paura di parlare, (cosa che non capisco) pertanto cosa vogliamo pretendere se come al solito ognuno pensa al proprio orticello invece di far sentire un’unica voce? Poi ci sono i paesi limitrofi che trattano Borghetto come il proprio paese dei servizi, penso che sia ora di dire basta, ci manca giusto una discarica e poi abbiamo tutto, e sono sicura che si arriverà anche a questo. Dopo lo spostamento della ferrovia, la stazione, che comunque sarà solo una fermata dall’ultimo progetto visibile e quindi sostanzialmente i treni saranno solo i così detti regionali a fermarsi (uno ogni morte di papa), e le nuove strade,a servizio di una fermata che consumerà già un sacco di suolo, la piana borghettina non esisterà più e ci ritroveremo con un territorio totalmente impermeabilizzato che non filtrerà più acqua nel sottosuolo, provocando un lento ma costante prosciugamento delle falde, e in caso di piogge forti allagamenti.  Pensiamo al nostro futuro, al futuro dei nostri figli, cosa vogliamo lasciare? L’ennesimo vantaggio alla speculazione edilizia che guadagnerà da questo spostamento o un territorio fertile e verde che può dare ancora lavoro ed eccellenze ed una nuova immagine?

Maria Teresa Di Caro – Una voce sola, purtroppo nessuno l’ascolta. A tanti, è piaciuto, riempirsi le tasche di soldi, senza fatica, vendendo i terreni e lasciando spazio al cemento. Negli anni però, la presenza del turismo è cambiata, ci sono tantissimi appartamenti chiusi tutto l’anno! Ma i palazzinari non demordono. Amo e mi piace vivere a Borghetto, ma è sempre meno viva. Tanti appartamenti vuoti, di cui un buon numero, non rendono il dovuto al Comune, poiché i furbetti si dichiarano residenti ma non lo sono e non pagano l’IMU. Per chi viene solo per le ferie, non recepisce il problema, se non quello della mancanza di spazio, dove parcheggiare la macchina, perché ci sono solo case, pure senza garages o spazio parcheggio. Auguro a Borghetto ed ai Borghettini ogni bene, vedere campi lavorati con i prodotti locali è sempre una bella visione. Buona e lunga vita a tutti.

LA PIANTINA INDICA LA NUOVA STAZIONE DEL VECCHIO BORGO DI BASTIA

DA IL SECOLO XIX DEL  11 APRILE 2022
L’idea dell’ingegner Forzano per Pietra-Albenga. Le reazioni dei sindaci
Raddoppio ferroviario, la proposta «Ipotesi di tracciato sotterraneo»
Silvia Andreetto / Pietra. Continua a far discutere il progetto di raddoppio del tratto ferroviario tra Finale e Andora, atteso da più di 40 anni e che ormai è arrivato ad un punto d’arrivo. Questa volta, sotto i riflettori, è la proposta dell’ingegnere Paolo Forzano (Comitato Albamare) che mette in evidenza come la soppressione di 4 stazioni, con lo spostamento in zone decentrate e “molto poco raggiungibili”, non essendoci una viabilità adeguata, sia un pessimo servizio per il territorio. Ma è soprattutto la proposta di mantenere sul sedime attuale il tratto Pietra-Albenga a trovare il parere contrario degli amministratori.
«Questo tratto potrebbe essere tutto o in parte realizzato in sotterranea – sottolinea Forzano– con tecniche in possesso di un’azienda olandese, specialista in opere in materiali “morbidi”».
Quello che preoccupa, però il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi è il fatto che la nuova fermata, al confine con Tovo, si trovi una zona esondabile. «Andrebbe a devastare una zona verde -dice De Vincenzi– inoltre non abbiamo idea dei collegamenti necessari tra il centro e la fermata. Riguardo la fattibilità di un tracciato in sotterranea, sotto il sedime attuale, saranno da valutare i costi. In questi anni, però, sarebbe stata utile una maggior condivisione con i territori». Anche il sindaco di Borghetto Giancarlo Canepa si dice assai irritato per il mancato confronto con i territori. Oggi il commissario Macello sarà ad Albenga per incontrare le associazioni agricole. Canepa: « Sono molto contento di questa meritata attenzione per la piana ingauna, ma sono irritato che Macello non mi abbia ancora contattato e tanto meno abbia contattato gli agricoltori del mio territorio. Un confronto è assolutamente necessario. Peraltro non ho ancora ricevuto i progetti né dei tracciati né della nuova viabilità».
Per il sindaco di Loano Luca Lettieri, lo spostamento a monte non è più rinviabile: «La nuova stazione non è così decentrata ed è una delle poche vicine alla costa. La battaglia che faremo come sindaci è creare una viabilità cittadina che consenta di raggiungere più agevolmente la stazione».

I COMITATI PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

Comunicato stampa congiunto – Comitato per la salvaguardia del territorio, Comitato di Borghetto Santo Spirito, Comitato di Bastia, Comitato di Leca, Comitato Salea, Ecoistituto ReGe, Fridays For Future, Rete Famiglie Senz’auto, WWF, Comitato Pendolari Savona-Genova, Comitato delle Cinque Terre, Comitato SiTram,
relativo al deleterio progetto di spostamento a monte della ferrovia nel Ponente Ligure, e alla necessità di abbandonare un progetto sbagliato per utenti e territorio, nato e cresciuto senza reale partecipazione e coinvolgimento di “chi l’opera la dovrà usare“.

I “pesci d’aprile” del Commissario straordinario: la condivisione e la partecipazione (a scelte fatte?) con associazioni e cittadini sul dannoso progetto di spostamento a monte della ferrovia. A seguito della seduta di Commissione del 31 marzo in Regione, cui era presente il Commissario straordinario per l’opera, che ha manifestato l’intenzione di incontrare le categorie agricole, diversi esponenti politici hanno parlato di condivisione e di risultato importante. Ci sembra però che si sia di fronte ad un equivoco. In primo luogo va detto che nel dicembre 2021 la Regione ha emanato una delibera di Giunta che di fatto ha “blindato” il progetto, vincolandone il tracciato.

È evidente che qualunque seduta di commissione avvenuta successivamente, quali che siano gli auditi, è priva di valenza concreta: è un esercizio accademico per gli stessi Consiglieri, a cui non è stata data la possibilità di svolgere una funzione reale di controllo, che non è solo quello di avere un’informativa. Le sedute di commissione avrebbero dovuto tenersi ben prima di qualsiasi atto, coinvolgendo tutta una serie di “attori”, proprio al fine di permettere ai Consiglieri di avere un quadro della situazione e delle gravissime criticità del progetto di spostamento a monte: ma la cosa non è avvenuta. C’è quindi una grave responsabilità della Giunta regionale che non è stata evidenziata.

La dichiarata disponibilità del Commissario sembra più simile, sia consentito dirlo, ad un “pesce d’aprile”, dato che arriva “a posteriori” e non risulta chiaro di quali modifiche si parli, visto che la documentazione attesterebbe un progetto pressoché identico alla versione di oltre 10 anni fa. Va detto, in secondo luogo, che siamo di fronte a confusione sul significato di “condivisione” e “partecipazione”.

«Non si possono realizzare infrastrutture importanti senza coinvolgere chi le dovrà usare»

Quanto scritto sopra non è un pesce d’aprile, ma quanto dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, nel febbraio 2022 in occasione della presentazione del dibattito pubblico per il progetto di raddoppio della Roma-Pescara. Sempre il Ministro: «Il dibattito pubblico consentirà di accelerare i processi, non di rallentarli» e ancora: «dobbiamo imparare da esperienze come quella di Trento l’uso di questo strumento di apprendimento collettivo che deve diventare la normalità» e nel comunicato del MIMS: “Il dibattito pubblico è uno strumento di governance essenziale per la realizzazione di infrastrutture sostenibili”.

Insomma, in Liguria tutto proprio come sta succedendo nel resto d’Italia! Ma d’altronde il progetto di spostamento a monte non è un’opera sostenibile, anzi è l’apoteosi dell’insostenibilità, quindi è coerente che non vi sia alcuna partecipazione! La realtà, a parte l’ironia, è che per arrivare a questa “apertura” del Commissario sono passati mesi, durante i quali rileviamo che il Commissario stesso è andato ad Albenga per effettuare una conferenza stampa assieme ad una parlamentare ligure, episodio quantomeno discutibile per un soggetto che non dovrebbe essere percepito come contiguo ad una forza politica.

Prendiamo anche atto che il Commissario non ha ritenuto necessario coinvolgere “chi le dovrà usare” (le opere) come invece dichiara il Ministro, e come associazioni e comitati territoriali, ambientali e dei pendolari non possiamo che ripetere che questo progetto va completamente ripensato, “decommissariato” e riportato sui binari di corretti criteri ambientali, economici e trasportistici, ribadendo che utenti e territori hanno bisogno:

1) di un raddoppio ben più economico e funzionale che parta da quel 1/3 della tratta tra Loano ed Albenga già a doppio binario, che va salvaguardato;

2) della realizzazione di interventi infrastrutturali e tecnologici puntuali, fattibili già subito, come il ripristino dei binari di incrocio, l’adozione di nuove tecnologie di segnalamento e sicurezza e la realizzazione di sottopassi e sovrappassi;

3) del miglioramento “domani” del servizio, cosa che la Regione ha detto non essere un problema di “binario unico” ma di risorse economiche: sta alla Regione a recuperarle rinegoziando il contratto di servizio con Trenitalia. Sabato 9 aprile 2022

LA PISTA CICLABILE LADDOVE C’ERANO I BINARI

RILANCIA IL MATTONE. ACCADE NELL’IMPERIESE

Albenga: i rappresentanti delle associazioni agricole incontrano il Commissario Macello

COMUNICATO STAMPA – Nella mattinata di  lunedì 11 aprile, le categorie agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura) hanno incontrato il Commissario straordinario per il completamento del raddoppio ferroviario Vincenzo Macello e gli ingegneri di Rfi e Italferr presso la sala Stucchi del Comune di Albenga.Erano presenti anche i tecnici del Comune e la dirigente dei lavori pubblici Chiara Vacca, il sindaco Riccardo Tomatis, l’assessore all’agricoltura Silvia Pelosi e il consigliere delegato allo “Sviluppo infrastrutturale del territorio” Vincenzo Munì.Il Commissario Macello, dopo aver illustrato il progetto, ha avuto modo di rispondere alle domande dei rappresentanti delle associazioni di categorie.Il focus è stato posto sugli aspetti legati al consumo del suolo agricolo, i collegamenti tra Centro urbano e stazione e le modalità di esproprio dei terreni che verranno interessati dal raddoppio.

Afferma il Commissario Macello: “Si tratta di un progetto che risale al 1996 quando era stata ampiamente discussa la sede ideale per effettuare il raddoppio.Nel 2006 sono scaturite prescrizioni che hanno portato, nel 2011, al progetto definitivo. Recentemente l’opera è stata inserita nel piano strategico del Ministero ed è stata commissariata e, quando sarà finanziata, avvieremo la Conferenza di Servizi.Tuttavia abbiamo voluto anticipare il confronto con il territorio e avviare una serie di incontri con le Amministrazioni e i rappresentanti delle associazioni per capire le esigenze e necessità.Tra questi aspetti ci sta molto a cuore, in particolare sulla piana di Albenga, quello del consumo del suolo agricolo e la tutela delle aziende che saranno oggetto di esproprio e che dovranno essere adeguatamente indennizzate”. 

Proprio su questo aspetto (esproprio terreni) gli ingegneri di Rfi e Italferr hanno chiesto un nuovo incontro con le associazioni volto a valutare tutti gli aspetti più tecnici e pratici, anche relativi all’indennizzo.Le associazioni agricole si sono rese disponibili a valutare nuovamente il progetto del raddoppio al fine di continuare il dialogo avviato con l’ing. Macello il quale si è messo a completa disposizione del territorio.

Afferma il consigliere delegato allo “Sviluppo infrastrutturale del territorio” Vincenzo Munì: “Ritengo che quello dì questa mattina sia stato un’incontro molto proficuo che ha permesso ad entrambe le parti dì parlarsi, riprendendo quel dialogo, che nella realizzazione dì un’opera importante come questa, risulta fondamentale. Come Amministrazione siamo davvero soddisfatti dì aver lavorato affinché questo incontro avesse luogo, dimostrando una volta ancora il desiderio dì ottenere il massimo da quest’operazione, tutelando con altrettanta attenzione il nostro territorio e la sua economia.”

Il sindaco Riccardo Tomatis: “Ringrazio l’ing. Macello per aver accettato la richiesta di incontro con i rappresentanti delle associazioni agricole così come gli avevamo richiesto durante il primo incontro tenutosi lo scorso 18 febbraio.Mi fa molto piacere che le associazioni di categoria siano riuscite ad avviare un dialogo positivo con Macello per chiarire loro eventuali dubbi e perplessità.Il nostro ruolo, in questo momento, è quello di cercare di ottenere tutti i benefici possibili da questa operazione. Ringrazio anche l’on. Vazio che sta seguendo da vicino questo progetto rimanendo in contatto costante con il Commissario Macello”.


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