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Liguria e Basso Piemonte

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Follie da peste suina, l’ex sen. Orsi ha ragione. Serve lo sterminio dei cinghiali. Ecco come


In una zona della Liguria interna e del basso Piemonte è stata segnalata la presenza di cinghiali malati di peste suina. E  per combatterla hanno proibito la caccia e ogni altra forma di attività outdoor, si parla addirittura di recintarla con una rete che sia insuperabile dai cinghiali.

di Franco Zunino

Il che vorrà dire una spesa pazzesca  tra opera e lavori per eseguirle, nonché danni infiniti all’ambiente e ai paesaggi. Peraltro col rischio che poi finisca per non servire a nulla e restare a marcire, perché mai nessuno poi spenderà soldi per andare a smantellarla. Eppure questa è stata la proposta delle autorità, anziché adottare la più semplice e meno costosa delle cose da farsi: autorizzare e favorire lo sterminio totale dei cinghiali mediante punti alimentari e squadre di cacciatori e poi portare le carcasse in inceneritori. Una soluzione di buon senso ai quali gli animalisti, che ormai condizionato la politica, che nessuno ha saputo o voluto proporre.

L’ex senatore  e già sindaco di Albisola Superiore Franco Franco Orsi

Lode al merito all’ex senatore  Franco Orsi che invece, ormai fuori dalla politica, ha trovato il coraggio di dire che il re è nudo, e che solo così in poco tempo ed efficientemente la pandemia verrebbe eliminata. Ma certamente non se ne farà nulla perché gli animalisti scateneranno un… pandemonio per impedirlo.

In America continua o scontro tra i difensori della wilderness e i gestori della fauna selvatica. Dopo che già in passato i giudici avevano stabilito che non si potevano utilizzare sorvoli ed atterraggi di elicotteri in alcune Aree Wilderness dell’Idaho per la cattura di cervi e lupi a scopo di studio (radio-collari), ora il servizio statale per la fauna ci riprova con le Big Horn Sheep o Pecora delle Montagne Rocciose. Quelli del movimento Wilderness vi si stanno opponendo ritendo che questa manipolazione degli animali è una cosa anti-etica oltreché in violazioni del Wilderness Act.

I LUPI IN ITALIA – A leggere certe polemiche scatenatisi tra i lupofili e i biologi della fauna, sembrerebbe che pian piano la grande bugia del numero di lupi presenti in Italia si stia pian piano affossando: almeno qualcuno ha cominciato a scrivere che è ora si metterla di mentire all’opinione pubblica manipolando i dati per sostenere la difesa del lupo a spada tratta, tipo un lupo qualsiasi pur che ci sia il lupo, già ben nota per la zona delle Alpi, ma sempre più attuale anche in Appennino con la abnorme crescita della popolazione. Chissà che finalmente la verità venga non possa venire fuori. A lode di chi da almeno due decenni lo va sostenendo, e mai smentito dalle autorità o dagli esperti con dati di fatto e non già limitandosi a mere dichiarazione ritenute verità solo perché emesse da “teste pensanti di primo piano”. Peccato che la scienza non giudica sulle dichiarazioni ma sui dati e sui fatti! Lode, quindi, a chi ha avuto il coraggio di esporsi, facendo scoppiare questo scandalo mediatico sulla reale consistenza del lupo in Italia!

LE CENTRALI EOLICHE –  Tra poco in Italia non ci sarà più crinale montagnoso libero da centrali eoliche, pianure e pendici montane ricoperte di pannelli solari e tratti di coste marine e lacuali senza piste ciclabili (che poi si tratta di vere e proprie strade!).

Dopo il famigerato progetto per una ciclabile tra Roma e la Francia seguendo la costa tirrenica (come se fosse rimasto ancora qualche tratto privo di case e strade!), ora si parla anche di una ciclabile attorno al Lago di Garda (e poi si farà a gara con tutti gli altri laghi!). Progettare e spendere soldi in queste iniziative “ecologiche” è l’ultima  fantasia che si sono inventati politici ed i “green” vicini alla politica: progetti, appalti e ditte appaltatrici e vai con i milioni di euro di una spesa pubblica che non si sa come tagliare! Milioni e milioni di euro e danni senza fine al paesaggio!

E’ proprio come una pubblicità che va di moda di questi tempi sui quotidiani: “cambiare il paesaggio per salvarlo”! Un controsenso, un ossimoro, una contraddizione, ovvero: una grande stronzata! Come hanno scritto alcuni, il Lago di Garda turisticamente è “una miniera d’oro”, solo che per sfruttarla il più possibile la si sta esaurendo, perché non c’è miniera che non arrechi danni ai paesaggi. Si pensi che per un solo tratto già realizzato di soli 2 chilometri sono stati spese ben 7 milioni di Euro per realizzarlo (il che ci da’ l’idea degli sbancamenti effettuati)!

Franco Zunino

(Segretario generale AIW)

 


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