Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Albenga: Peppino Schivo, chef emerito e dimenticato. Iniziò da Pescetto, ad Albissola, all’epoca ‘piccola Atene’, poi al ristorante dei vip a Vadino e alla Puerta del Sol di Alassio


“Ho incontrato Peppino Schivo, lo chef, allora si chiamavano cuochi, che negli Anni ‘60 e ‘70 ha fatto grande Albenga con il suo ristorante a Vadino. Ha voluto conoscermi, e per me è stato un onore, perchè ha letto il comunicato stampa pubblicato la settimana scorsa, quando ho scritto che durante la manifestazione Emys si sarebbe dovuto premiarlo, visto che è stato “non” citato dal vincitore del premio Ezio Vizzari.  Leggi anche la lettera dell’ex presidente dell’Ospedale S. Maria di Misericordia di Albenga, Michele Di Giuseppe, a commento dell’articolo pubblicato da trucioli.it la scorsa settimana (vedi…..) e firmato dal dr. Eraldo Ciangherotti sulla sorte di ginecologia, ostetricia e zero nascite nel nuovo nosocomio. Di Giuseppe: “Partorienti e soprattutto anziani costretti a peregrinare perfino in val Bormida…ma costruiamo ponti e non continue divisioni per interessi politici.”.

Un personaggio della vecchia e benemerita Albenga, Peppino Schivo, 89 anni, gestiva l’omonimo ristorante di Vadino, oggi dimenticato e riscoperto da Eraldo Ciangherotti che osserva: l’illustre chef  concittadino, con importanti successi alle spalle, neppure citato in occasione del premio Ezio Vizzari. Ricordiamoci di lui, come merita, finchè è in vita

Torniamo a Peppino Schivo. Mi ha raccontato la sua storia, interessante e molto significativa per una città come Albenga che, a parole, vuole puntare sulle sue eccellenze. Comincia negli Anni ‘50 ad Albissola, al ristorante Pescetto, all’epoca meta di grandi artisti come Aligi Sassu, del resto Albissola era considerata ‘la piccola Atene’. Dopo aver imparato Peppino torna ad Albenga e, lui figlio di un ‘tonnarotto’ che faceva la stagione nelle tonnare sarde, apre il ristorante trasformando la trattoria della zia, a Vadino, di fronte alla caserma Piave. Nel giro di poco tempo il suo ristorante “Da Schivo” diventa un punto di riferimento per chi vuole mangiare bene. ‘Facevamo 80, 90 coperti sia a mezzogiorno che a cena, arrivava gente ricca da tutto il nord Italia, avvocati, architetti, industriali. Ricordo che Umberto Agnelli, che veniva spesso, mi propose di lasciare Albenga per andare a lavorare in un locale che mi avrebbe aperto a Torino. Dissi di no, preferivo essere libero ad Albenga che sotto padrone da un’altra parte. Da me venivano, mangiavano bene, e pagavano’, mi ha raccontato.

La lista dei suoi clienti è incredibile: Pertini, Fernandel, Causescu, solo per citarne alcuni. ‘Pertini veniva assieme a due amici con una Panda rossa’, mi ha detto. Il ristorante di Albenga lo ha chiuso nel 1980, ma mi ha raccontato un’altra parte interessantissima della sua vita, quando nel 1982 fu chiamato dal proprietario della Puerta del Sol, ad Alassio, per gestire il ritiro degli Azzurri di Bearzot, futuri campioni del mondo.

Li ho fatti mangiare bene, e alla finale di Madrid, al Barnabeu, c’ero anche io, invitato dagli azzurri e da Tomagnini. Ero in seconda fila, proprio dietro a Pertini’, mi ha raccontato. Gli ho chiesto il suo segreto in cucina, mi ha risposto prodotti di altissima qualità, gamberi di Imperia, verdure di Albenga.’ Ha 89 anni, ma è ancora lucidissimo e pronto alla battuta. Tutto questo per dire che Albenga dovrebbe ricordarsi di questo concittadino prima che sia troppo tardi, lo avrebbe potuto fare ad agosto alla consegna dell’Emys, lo avrebbe potuto fare il dottor Roberto Pirino, presidente dell’Accademia della Cucina Italiana, che negli anni scorsi ha premiato con il Piatto Blu (a proposito, che fine ha fatto quel premio?) alcuni grandi chef, dimenticandosi di avere un grande cuoco ad Albenga.

Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale ad Albenga e assessore provinciale.

DA ALBENGA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DOPO

“Nel vecchio ospedale, prima della riforma sanitaria nazionale (1979-’80), la Divisione di Ginecologia ed Ostetricia era molto efficiente.
Quando mi insediai, subentrando al mio predecessore, il presidente Signor Eligio PIZZORNO, dovetti nominare, con un bando pubblico per titoli, un Incaricato facente funzioni di primario, in attesa d’un regolare concorso.
Ho, poi, presieduto la Commissione del Concorso in cui, fra altri, c’erano un cattedratico dell’università di Parma, di nomina ministeriale, ed il Medico provinciale di Savona, dott. Bencini.
La riforma sanitaria degli anni 80 partì il primo di gennaio per tutti i Servizi sul territorio, ma gli ospedali passarono sotto le USL (ora ASL) sei mesi dopo, dal 1° di luglio del 1980, per cui fummo prorogati dall’allora Assessore alla Sanità regionale DOSIO sino al 30 di giugno di quell’anno.
Risultò vincitore il Dott. BRIZIO, proveniente da Sanremo, che aveva già ricoperto l’incarico di Primario f. f. in modo encomiabile, portando la Divisione a dei risultati di qualità e statistici mai sfiorati sino ad allora.
Dott. Ciangaherotti, superando ogni distinzione partitica, Le auguro – come ci supplica il Santo Padre Papa Francesco – di contribuire a costruire ponti per il bene di tutti gli Albenganesi, le partorienti e soprattutto gli anziani, che quotidianamente sono costretti a peregrinare fra i presidi sanitari dell’ASL Savonese sino in Valbormida, affinché siano garantiti almeno i servizi essenziali del nostro storico Ospedale Zonale ” S. Maria di Misericordia ” di Albenga.

Michele dr. Di Giuseppe, Albenga


Avatar

Trucioli

Torna in alto