Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona e Roma dove la giustizia del Lavoro (giornalisti e fotografi) vede con altri occhiali


Salviamo il giornalismo, le notizie, i problemi, le idee. Storia di due fotorepoter di Roma che hanno avuto giustizia e  che riporta alla ribalta la vicenda di due giornalisti di Savona, Angelo Fresia di Ceriale e Guglielmo (Willy) Olivero di Albenga, descritta con un articolo del 12 aprile 2008 da trucioli e titolata: ‘Addio giustizia del Lavorio, le sentenze bocciano Fresia e Olivero (vedi…….). Willy, 23 anni a La Stampa – Savona, nelle more dell’appello, ha optato per una transazione,  e non è casuale debba assistere, da figlio unico, gli anziani genitori bisognosi di cure. Angelo Fresia (10 da corrispondente del ponente) è in attesa della  sentenza di secondo grado, a Genova. E’ andata decisamente meglio, sempre in un causa di lavoro, a due fotografi della capitale e di cui alcuni social hanno dato notizia.

Urbano Cairo editore del Corriere della Sera e di La 7 Tivù

Eccola. Dopo sedici anni di lavoro per il Corriere della Sera di Roma e per le pagine nazionali, due fotografi, Giuliano Benvegnù e Claudio Guaitoli, erano stati liquidati: “Grazie, non abbiamo più bisogno di voi”. E sostituiti con l’Agenzia Lapresse.

Un giudice del lavoro di Roma ha detto che no, non si può fare: secondo la sentenza di primo grado, per sedici anni Benvegnù e Guaitoli avevano svolto lavoro subordinato ed esclusivo per il Corriere. E ha stabilito -in primo grado- che Rcs di Urbano Cairo deve pagare due anni e mezzo di stipendio dalla data della liquidazione (1° gennaio 2017) a oggi e procedere da subito alla assunzione a tempo indeterminato come articoli due, collaborazione fissa.

Inoltre, l’anzianità per lo stipendio partirà dal 2000, quando cominciarono a lavorare per il Corriere. Due fotografi hanno avuto ragione contro una grande azienda editoriale. Benvegnù e Guaitoli, una presenza nota a tutti coloro che fanno informazione a Roma, notte e giorno, giorno e notte, davanti ai palazzi del potere e su ogni fatto di cronaca. E poi su terremoti, disastri e altre centinaia di eventi. Erano stati allontanati da una decisione che il giudice ha ritenuto ingiusta e hanno sofferto per due anni e mezzo, con le loro famiglie. La sentenza è esecutiva. E può comunque essere appellata. E ancora, si può chiedere la sospensione dell’esecutività. E persino ignorarla affrontando tutti i rischi conseguenti. L’editore Cairo, presidente del Torino Calcio, e di La 7 viene considerato gran risanatore anche di aziende editoriali ed epica la sua ‘battaglia’ per assicurarsi la maggioranza azionaria del Corriere della Sera (con La Gazzetta dello Sport). Un editore che mira più a risanare che accontentare il potere politico di turno al comando del paese.  Un mastino che nella sede del Corsera entra al mattino presto e non bada a orari. A La 7 soffia il vento della piena libertà dei giornalisti, degli approfondimenti e delle inchieste coraggiose.


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