Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera / Salute e ortofrutta in nero
Ceriale: chi tace non ha torto


“I social sono un flagello della democrazia”. Dice Corrado Augias, giornalista e scrittore, un democratico progressista, nel suo programma televisivo Quante Storie di Rai 3. A Ceriale i social che avevano dato conto dell’iniziativa di Libera, delle scuole e Comune, in occasione della giornata contro le mafie del 21 marzo scorso. Con la lettura dei nomi di vittime di mafia. Nel comunicato stampa del Comune che, all’insegna dell’etica e buona educazione professionale, trucioli.it non riceve, nonostante si tratti di un ‘servizio pubblico’ quale è l’ente Municipio che paga l’addetto stampa. Diverso sarebbe in un rapporto tra privati. Neppure da quando, con decreto del sindaco (n. 31 del 8 -8- 2018),  l’incarico è stato affidato al dr. Federico De Rossi, nel rispetto della procedura, e retribuito (4995 € annui) quale ‘addetto comunicazione e stampa’. Trucioli vittima di un palese ‘arbitrio’ ? che travalica nel potenziale ‘abuso d’ufficio per favorire o danneggiare….’?

Ad opera di un giornalista di Ivg.it, già direttore della testata. Non per colpa sua ci eravamo occupati, da cronisti di giudiziaria, dell’arresto del papà, non più in vita, quale direttore provinciale della Motorizzazione civile della provincia di Savona (anni ’70) e successivamente nell’indagine sulle logge massoniche savonesi.

Agli atti del maxi processo Teardo – con arresti nel più grave e devastante scandalo che abbia colpito la Liguria (anni ’80), coinvolti  i presidenti della Regione, della Provincia, dell’Iacp, sindaci, assessori, architetti, ingegneri, imprenditori – ,  c’era un rapporto di un centinaio di pagine e allegati a firma del compianto generale dell’Arma Nicolò Bozzo che riportava: “….De Rossi Pietro, già direttore…..coinvolto nello scandalo delle cosiddette patenti facili….tra la documentazione sequestrata al detenuto Teardo nella Casa Circondariale  di Vercelli è stato anche rinvenuto un telegramma di ‘solidarietà’ inviato all’ormai ex presidente della Regione dal citato De Rossi Pietro…., il quale, aggiungiamo, era in una lista di illustri fratelli muratori, residenti tra Finale e Pietra Ligure, con diversi pubblici amministratori locali, funzionari e uomini d’affari. Tra essi l’ex petroliere Federico Casanova, finito in carcere per un altro mega scandalo (rifiuti tossici) e il futuro sindaco di Pietra Ligure, cav. Giacomo Accame leghista,  che per altre vicende finì agli arresti.

I figli non devono mai pagare le colpe dei padri. Il giornalista De Rossi non ha  avuto nulla da spartire con quelle accuse, nei suoi confronti ogni insinuazione sarebbe offensiva e gratuita. Forse non fa parte neppure di quella tradizione che vuole l’investitura da padre a figlio (per l’obbedienza di Piazza del Gesù anche figlie) quando si entra in massoneria dove abbiamo conosciuto  persone perbene e irreprensibili nell’amministrazione pubblica. A Ceriale incluso, ma pure emeriti  colletti bianchi mascalzoni che abbiamo ritrovato coinvolti in vicende giudiziarie assai poco commendevoli. E ironia del destino ci siamo ritrovati con un ‘tempio’ massonico a Peagna dove abbiamo trascorso l’infanzia e  un parroco, poi monsignore, Fiorenzo Gerini, che in più circostanze, aveva espresso, con interviste e dichiarazioni, la totale avversione al mondo degli ‘incappucciati’.

Ecco può apparire strano, ma non ci turba più di tanto, che proprio il firmatario del decreto di nomina dell’addetto stampa di un ente pubblico, Luigi Romano sindaco, possa essere all’oscuro della circostanza del mancato recapito dei comunicati a trucioli.it, blog senza pubblicità e scopo di lucro; coordinato, rimettendoci di tasca sua, dal decano dei cronisti ponentini. Non dovendo battere la concorrenza, diciamo che la ‘sbadataggine’ non pesa più di tanto. I problemi di Ceriale e della sua comunità, sono ben altri, a cominciare dalla piaga di chi sfacciatamente non rispetta la legge nelle pubbliche strade e piazze. Come nel caso dei “melonari”, pessimo segnale per il cittadino, gli onesti, i giovani che vogliamo educare. Un messaggio di arroganza e aperta sfida alle istituzioni perdurante da  anni. Una vergogna senza scusanti plausibili per chi ha dei doveri che gli derivano dalla carica istituzionale ricoperta. Non parliamo della politica.

La scorsa settimana trucioli.it – ma è il settimo servizio nei 7 anni di vita del blog – ha scritto e documentato a proposito della presenza di un’organizzazione tenacemente dedita alla vendita ambulante – abusiva di frutta e verdura sulle strade più popolate di Ceriale, dalla periferia al centro.

Ricontrollando Facebook ed altri siti dove avevamo trovato il manifesto – appuntamento di Libera, scopriamo che il materiale era stato rimosso. Solo quello. E per quale ragione non emerge più alcun cenno sui siti che raggruppano e promuovono la comunità cerialese della manifestazione di Libera? che si trova invece solo nel sito Facebook del Comune?  Il timore di apparire, la prudenza a non esporsi in prima persona ? Quella stessa ‘paura’ che abbiamo riscontrato quando è capitato di chiedere un commento a proposito di ambulanti irregolari davanti ai negozi e non ci riferiamo agli extracomunitari che si piazzano sul lungomare a vendere abbigliamento, borse e scarpe, qualche  marchio contraffatto, penalmente perseguibili col sequestro e denuncia penale, neppure amministrativa che nessuno pagherà.

Sull’ultimo numero di trucioli.it  era pubblicato il fotoservizio (utilizzando solo parzialmente la documentazione fotografica) di due ‘camioncini’, con i rispettivi  giovani occupanti, che nella mattina di domenica 28 aprile  – Riviera affollata per il doppio ponte del 25 aprile e Primo maggio- percorrevano il litorale cerialese  e sostavano con tanto di cartelli esposti nella parte posteriore dell’automezzo, utilizzando a richiamo anche l’altoparlante. Nulla di nuovo rispetto al passato anche recente.  Gli unici a rischiare grosso, nella realtà pratica, sono i cronisti fotografi che battono i marciapiedi anzichè informarsi con il cellulare, seduti al desk. E il passato insegna.

In questo numero Trucioli.it pubblica una lettera molto tecnica, in chiave giuridica. La sola reazione che il blog ha ricevuto, pur con un insolito numero di ‘visitatori’, alcune migliaia.

Peraltro, utile aggiungere che, i comunicati stampa, trucioli non li riceveva neppure quando l’incarico, per 2500 euro a semestre, era affidato alla giornalista Valeria Pretari, collaboratrice de La Stampa, prima di IVG.it, laurea Magistrale in editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo, voto 109/110, relatore il dr. Alberto  Sinigaglia.  Un attestato che in altri paesi occidentali avrebbe aperto prospettive di lavoro più pregnanti e meno ballerine. Senza  ‘cappello in mano’, in senso metaforico, verso questa o quella amministrazione pubblica o azienda privata. Non è neppure utile soffermarsi sul fatto che quando la giunta deliberava, sindaco era Ennio Fazio; per motivo parentela doveva assentarsi.

Sul tema abusivismo commerciale dilagante non era neppure intervenuto il due volte sindaco Coldiretti, Ennio Fazio (centro destra e Forza Italia).  Crediamo di conoscere del resto quali siano le forze ed i limiti operativi della Polizia Municipale. Questo non significa che ci sia disinteresse o che il sindaco, nell’esercizio delle sue funzioni, non si sia fatto parte diligente con il Comando dei carabinieri, questore,  prefetto. Sappiamo della risposta che il rappresentante del governo ha dato ad un sindaco  della Riviera che gli sottoponeva la questione dei ‘melonari’ imperanti e spavaldi, tra le rimostranze dei commercianti del settore.

Sui  migranti  e commercio abusivo che praticano, legato alla mala organizzata che procura la merce, arrivano a flotte da Genova, stendiamo un velo pietoso. Non abbiamo difficoltà ad ammettere che ci sentiamo più vicini alle esortazioni di Papa Francesco, del vescovo della diocesi Guglielmo Borghetti, che non ai proclami barricadieri del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ricordando, ci perdonino i giovani, che Ceriale era la capitale democristiana della Riviera, quanto a percentuali. Aveva nel ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani, docente universitario, il punto di riferimento anche per i sindaci. Ricordiamo, come fosse ieri, la militanza di tanti papà, nonni e bisnonni di cerialesi viventi. Erano democristiani e socialisti, socialdemocratici, ma anche comunisti (un sindaco) e liberali del Pli. Una comunità soprattutto di agricoltori, con una decina di famiglie possidenti  terrieri e proprietà immobiliari.

Resta un interrogativo. La ‘produzione’ dei ‘melonari’ arriva dalle campagne campane, da zone infestate da veleni,  terra dei fuochi. Oppure da mercati generali del Nord Italia dove operano  frange mafiose. A quali controlli sanitari – al di là dell’evasione fiscale, siamo il paese leader in Europa quanto ad evasori con la Grecia- la merce è sottoposta ? Chi sono, a Ceriale, a dare in affitto i magazzini e alloggi utilizzati dagli ambulanti che, con la stagione estiva, si moltiplicano, operano da Varazze ad Andora, nell’entroterra.

E’ verissimo che in questa Riviera chi parla di insicurezza e criminalità imperante è in malafede o ignora cosa accadeva negli anni ’70- ’80 e fino ai primi anni ’90. Parliamo di gang criminali, territorio conteso da ‘ndrangheta e camorra, mafia siciliana, in parte alleati con la mala che dominava sulla Costa Azzurra. Omicidi, vendette, locali (pizzerie, ristoranti, nightclub, discoteche, sale da ballo, negozi di mobili) distrutti da incendi, il pizzo  diffuso. Le rapine a banche, uffici postali, gioiellerie (con tre vittime, due banditi uccisi), avevano cadenza settimanale. I cronisti di nera scommettevano solo sul giorno e la località. Il più battuto era di lunedì, oppure nella giornata del mercato settimanale. Ceriale non ha mai fatto eccezione, neppure con incendi di ristoranti (lungomare), campeggi, un mobilificio.

Nel terzo secolo una provincia tutto sommato tranquilla, alle prese con furti in abitazioni, a volte al limite estremo, di giorno come di notte, colpi ladreschi ai danni di negozi,  bar, artigiani, persino nelle campagne, attrezzature e carciofi. Il 95 per cento dei reati contro il patrimonio, in Italia, resta impunito. Anche se abbiamo, percentualmente, il più alto indice di forze di polizia. Il cittadino comune è portato a pensare che la colpa è solo della giustizia, dei giudici, le forze dell’ordine arrestano e altri liberano il giorno dopo. A volte è vero, esiste discrezionalità, ma quasi sempre non ci si chiede se le leggi sono opera dei magistrati o invece della politica: Parlamento e  Senato con una netta prevalenza, soprattutto in passato, di avvocati e penalisti. E da ultimo. A chi spetta il compito di tutelare la salute con la frutta e verdura ‘irregolare’. All’Asl ? Al sindaco in primis ?

LA LETTERA –

Con Libera anche a Ceriale la marcia della Legalità

Dalla didascalia  dell’articolo che reca il manifesto di LIBERA dove leggo:
” Forse è utile riproporre (…) in segno di coerenza ed incoraggiamento “; anzi utilissimo al fine di pedagogicamente informare e formare i nostri “25 lettori”.
Perché un DIRITTO AGROALIMENTARE:
1°) ” Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. (…) ”
(art. 25 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre1948).
2°) ” Noi, Capi di Stato e di Governo, o i nostri rappresentanti, convenuti al Vertice mondiale sull’alimentazione su invito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, riaffermiamo il diritto per ognuno di avere accesso ad un’alimentazione appropriata e con il diritto fondamentale di tutte le persone di non soffrire la fame (…). “(da DICHIARAZIONE DI ROMA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE MONDIALE, Roma 13. 11. 1996).
3°) “impresa alimentare”: ” ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fine di lucro, che svolge una qualsiasi delle attività connesse ad una delle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti ” (art. 3. 2 Reg. – CE – 178/2002).
Mi pare il caso di ricordare che il diritto dell’unione europeo è prevalente rispetto il diritto interno. Il sistema di sicurezza alimentare è previsto dal Reg (CE) 178/2002. Produzione e tutela igienico sanitario dei prodotti alimentari.
Il Reg (CE) 852/2004 stabilisce l’obbligo di igiene nella produzione degli alimenti ed il sistema HACCP. Importantissimo perché vi è previsto quanto riguarda sia la produzione primaria ed operazioni connesse sia la produzione biologica ( Principi, indicazioni obbligatorie e controlli ). Criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Il Reg (CE) 2073/2004. Igiene degli alimenti di origine animale.
Il Reg (CE) 853/2004. Ulteriori riferimenti normativi: Reg (CE) 852/2004, Reg (CE) 853/2004 e Reg (CE) 2073/2004.
La disciplina di vigilanza e controllo: la responsabilità dell’OSA è prevista nel Reg (CE) 882/2004. Tracciabilità ed etichettatura degli OGM. Marchi collettivi, geografici e di qualità. Le denominazioni di origine controllata e protetta, IGP, STG. La pubblicità, ingannevole e comparazione. Da ciò, la normativa italiana: la Carta Costituzionale Italiana:
ART. 32 COST-  “Tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” e ART. 117 COST
“Vengono individuate le materie ove lo Stato ha potestà legislativa esclusiva e quelle di competenza concorrente delleRegioni”. La potestà legislativa – recita sempre l’art. 117 della COST – è esercitata dallo Stato ( 70 e segg.) e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. La materia alimentare non ha una sua collocazione specifica ma rileva piuttosto un profilo interdisciplinare contiguo principalmente a:
COMMERCIO ( materia residuale rispetto STATO/REGIONI)
AGRICOLTURA ( c. s. )
RICERCA E INNOVAZIONE ( c. s. )
SALUTE ( materia concorrente )
ALTRO. Legge quadro del settore alimentare. L. 30. 04. 1962 n. 283: disciplina della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. DPR 26. 03. 1980 n. 327 ( regolamento d’esecuzione l. 283/1962 ). D. Lgs. 17. 03. 1995 n. 115 ” Attuazione della direttiva 92/59/CEE relativa alla sicurezza generale dei prodotti “. D. Lgs. 05. 04. 2006 n. 190 ” disciplina sanzionatoria per le violazoni del Reg CE 178/2002 che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel settore della sicurezza alimentare “. L’incoraggiamento, caro Luciano, sia un auspicio anche per le autorità preposte alle nostra salute.
Michele DI GIUSEPPE, già presidente dell’Ente ospedaliero S. M. di Misericordia di Albenga, docente di educazione alimentare della Scuola Primaria del II Circolo Didattico di Albenga ed abogado a r. del foro di Madrid e Genova.

IL DISCORSO DEL SINDACO LUIGI ROMANO

Con Libera Contro le Mafie la marcia per la #legalità con i giovani alunni delle scuole…

“Grazie a tutti quanti sono presenti questa mattina in piazza per la bella giornata che oggi facciamo vivere alla nostra comunità”.

“Vorrei ringraziare le scuole, gli studenti, i dirigenti scolastici e tutti i docenti che hanno capito l’importanza dell’iniziativa, che hanno capito che dobbiamo lavorare soprattutto sulle nuove generazioni. E’ bello ed emozionante vedere una piazza così piena di studenti”.

“Oggi 21 Marzo si celebra la ‘Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’, promossa da Libera ed Avviso Pubblico, e rivolta anzitutto alle scuole di ogni ordine e grado”.

“Ogni anno, la manifestazione principale, si svolge in una città diversa. Quest’anno Libera ha scelto Padova una città del Nord, non è un caso: è la dimostrazione che non esiste più solo la mafia tradizionale che noi conosciamo e che identifichiamo in zone ben precise del nostro Paese, ma una mafia nuova che si espande ormai su tutto il territorio nazionale”.

Come ricorda il presidente e fondatore di Libera Don Luigi Ciotti: “… Il primo obiettivo è la vicinanza alle famiglie di chi ha perso la vita. Non si tratta di una celebrazione, ma di memoria viva che si traduce in impegno e responsabilità concreta. Perchè nel Nord – e le tante inchieste giudiziarie lo stanno a dimostrare – la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato con lo spaccio di droga, ma pure nel più recente traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili, fino alle redditizie sale scommesse…”.

E il sindaco ha poi aggiunto: “Oggi è anche il primo giorno di primavera, giorno in cui vogliamo far rifiorire il nostro senso di appartenenza allo Stato, alla comunità, la nostra voglia di far rifiorire una politica che parli di questi temi e che li voglia portare avanti, una politica quindi meno litigiosa e più costruttiva per poter combattere le mafie che già conosciamo, ma anche delle nuove mafie che si insinuano nel nostro tessuto imprenditoriale e sociale”.

“Noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo spiegare ai giovani come, in modo consapevole o inconsapevole, incrementiamo la criminalità organizzata, ad esempio utilizzando le sostanze stupefacenti, andando a lavorare in nero anche se pensiamo sia una necessità per tante famiglie, non andando a denunciare quelle che sono le situazioni di criminalità che vediamo intorno a noi”.

“Questo è il modo in cui noi dobbiamo cambiare la nostra mentalità, perché denunciare non è mai banale, non è mai scontato e soprattutto serve a far emergere qualcosa che magari è più grande di quello che noi vediamo”.


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