Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio, Melgrati jr leghista, papà sindaco forzista. E Jan Casella da Rifondazione al Pd


La notizia pare sia ignota a molti alassini’. Ignorata dai media locali e dal suadente giornalismo d’inchiesta alla Ivg.it che tanto successo riscuote tra la classe politica dirigente, potere istituzionale, mondo della cultura e popolino del perbenismo. Luchino Melgrati a 18 anni compiuti ha preso la tessera della Lega di Salvini e come il vice premier adora la Polizia di stato dove è in servizio attivo la mamma, ormai lontana dai riflettori. Una bella sorpresa per i non addetti ai lavori: un volto nuovo e giovane. Destinato a lasciare il segno nella vita pubblica alassina già dalla prossima tornata delle comunali ? Meno impattante e travolgente, invece, la notizia che un ‘mister preferenze’ Jan Casella si è acquartierato nel Pd, ex renziano ed ora alla Zingaretti. L’obiettivo, forse più consono all’aspirazione, essere utile alla comunità, meglio se con una prospettiva di carriera meritata nell’agone politico.

Diano Marina comunali 2016, Luchino Melgrati fa un selfie con Matteo Salvini in occasione delle comunali vinte da Giacomo Chiappori

Una Lega Baia del Sole destinata a ringiovanirsi ? A lungo identificata con i ‘venerandi’ Piero Rocca e Corrado Barbero, entrambi  già nel ruolo di segretario politico, il primo anche assessore. Con una giovane promessa, Simone Rossi, che si direbbe non ha brillato nella giunta Canepa.

Che dire di papà Marco, architetto, sulla scena politica alassina dai tempi di Roberto Avogadro primo sindaco leghista alassino e  giovanissimo senatore della Repubblica, unico ‘parlamentare della storia cittadina. L’architetto in mezzo al guado anni ’90 e con gli anni duemila, prima con Forza Italia a tutto gas e quindi nel Pdl, Melgrati mette a segno un decennio di potere incontrastato. Avogadro è tornato al terzo mandato, per un breve periodo. Melgrati  che infine vince la volata forse più difficile ed insidiosa, il 10 giugno 2018.

Dovevano essere le elezioni del cambiamento e rinnovamento della classe politica e dirigente alassina.  Sono stati bravi e convincenti i vittoriosi, con  immancabili ‘vecchie facce’, oppure hanno demeritato i soccombenti ? Ha giovato l’inflazione delle liste, due in particolare, la terza una nullità ? Se qualcuno ha interesse a rileggere gli articoli di trucioli.it della vigilia elettorale, senza essere oracoli, avevamo previsto il ‘disastro’ della lacerazione a sinistra con Loretta Zavaroni  e Giovanni Parascosso. Con l’impietosa scelta del medico, già regina delle preferenze, di lasciare il consiglio comunale. Questioni di vita personale e di affetti? Comunque sia un pessimo esempio di vita  politica, non si può ‘ingannare’ in quel modo la fiducia di 783 elettori. Un velo pietoso ai 183 voti di Aldo De Michelis (3,1%) con articoli  di giornale che lo davano invece gran mattatore.  Con la resistenza alla ragione e alle proiezioni del buon senso ignorate da Giovanni Parascosso che si è fermato al 22,2 (1330 voti).

Sta di fatto che  una lista alternativa alla destra divisa e spaccata poteva raggiungere il 38 per cento contro i 33, 2 di Melgrati (1995 voti), il 28,2%  (1693) del sindaco uscente Enzo Canepa.

Luchino Salvini, sorridente, posa con la Lamborghini in dotazione alla Polizia di Stato

E oggi, mentre c’è grande attesa per la sorte processuale di Melgrati al tribunale di Genova per via delle ‘spese pazze’, la bella notizia che un Melgrati junior, figlio di papà che forse meriterebbe più attenzioni e premure da parte di un personaggio pubblico, dall’età di 16 anni aveva un’attrazione per la Lega.  Una foto del 26 maggio 2016 – del gruppo giornalismo investigativo di Ivg ? –  lo ritrae mentre fa un selfie con Matteo Salvini. Accadeva in quel di Diano Marina, con il sindaco – senatore – combattente Giacomo Chiappori impegnato in campagna elettorale.  Eletto in Lombardia 1, con la Lega Nord Padania, già vice presidente della Commissione Difesa, dal 2008 al 3013.  Poi sindaco dal 2011 e riletto nel  giugno 2016. Mentre Luchino viene postato su Imperia Post.

Un’altra immagine dell’inesauribile archivio di Ivg.it (Il Vostro Giornale che ha riservato in via esclusiva al nano trucioli.it) ritrae sempre Luchino Melgrati in posa davanti ad una possente Lamborghini in dotazione alla polizia e che abbiamo visto sfrecciare, almeno in Riviera, in occasione della classicissima di Laigueglia e forse qualche altra importante occasione, Festival di Sanremo e Milano – Sanremo.

Se papà Marco decederà di lasciare spazio al figlio probabilmente non bisogna attendere molto qualora Alassio dovesse tornare alle urne. Forse non è da democrazia perfetta visto che la maggioranza degli elettori aveva confermato fiducia e speranza nel riaffidare il Comune al beniamino. E bisogna ammettere che finora non ha deluso, qualche problemino di troppo nella squadra, ma non è più il tempo del Podestà. Non può senz’altro essere una condanna, in primo grado (vedi cosa è successo di recente in appello per un caso sempre di spese pazze in Regione), a gettare alle ortiche il voto dei cittadini, giusto o sbagliato che sia, condivisibile o meno.

Chi conosce Luchino, i suoi studi all’Istituto socio economico, scommette che abbraccerà la Facoltà di Architettura se non altro per compiacere papà. A meno che non si dedichi all’Interior designers sulle orme di zio Silvio  ex mitico e riservato ‘atleta’ del basket rivierasco (superato solo dal loanese Lardo), 58 anni, record di punti nella stagione 1982-’83. Silvio il ligure più alto in assoluto (2,17)  forse dimenticato troppo in fretta. Ha giocato a pallacanestro, nel 1982, in serie A con la Berloni di Torino. Ha vinto più volte Campionati Italiani over ‘35 e ha partecipato ai mondiali over ‘40 in Nuova Zelanda. Gestisce negozi di mobili e un residence con il fratello Marco. Nel film “Invaxön – Alieni in Liguria” è attore nel ruolo del Re dei Dargos.

Zio e nipote uniti da affetto, reciproca stima ed ammirazione. Luchino socio al Rotoract (associazione promossa dal Rotary International e dedicata a uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni), con il papà che nel Rotary Club Alassio ha ricoperto il ruolo di presidente. Il figlio fa volontariato, benemerito, all’Istituto per anziani Trincheri di Albenga e fa parte della neonata ‘Associazione Giovani di Alassio’ (Aga) con Giacomo Aicardi (presidente), Matteo Ballarini (vicepresidente),  Noemi Montin, Greta Mascheretti, Alice Garibaldi, Iacopo Ciabini, Rachele Nappi e Aurora Moncheroni componenti del consiglio direttivo. Non vogliono solo organizzare feste, che saranno comunque un punto cardine, ma anche e soprattutto sensibilizzare i coetanei su aspetti sportivo-culturali. Collaborare con tutte le realtà ed associazioni esistenti sul territorio. Un’associazione nata dai giovani, per i giovani e formata da giovani. Nello statuto, tra le regole principali, c’è il limite di età (tra i 18 e i 25 anni) per far parte del direttivo. E lo scopo delle iniziative sarà anche benefico e solidale.

Luchino, dicono gli amici, segue la politica da testimone dei tempi. Chissà se in cuor suo immagina un futuro prossimo in prima linea. Con un vero rinnovamento, finalmente, di uomini e di donne, a cominciare dal Palazzo Comunale e via in alto. Per un ‘progetto paese’ di sano sviluppo, dove prevalgano meritocrazia e competenza. Con giovani leve che non debbano più migrare per mettere in pratica i talenti, i sacrifici delle loro famiglie. Un ‘progetto’ affinchè tutti si impegnino in una maggiore giustizia sociale e combattere due piaghe che stanno frenando e distruggendo il tessuto economico e civile della Patria: l’evasione fiscale e l’illegalità elevati a sistema, tra corruzione e organizzazioni mafiose dilaganti. Un primato unico in Europa. Nel Sud chi lotta e si impegna contro la mafia spesso perde elezioni e potere. Al Nord chi invoca lotta agli evasori  non ha successo elettorale. Il tema è dunque ignorato. E’ quanto, nel piccolo, accedeva nelle città con l’adozione dei piani regolatori. Solo un sindaco anticemento, sulla Riviera savonese, poteva vincere le elezioni, Enrico Rembado di Borgio Verezzi, che ha salvato la perla Verezzi. Ma nel 2006  La Stampa titolava: “Il tramonto dell’ex ‘monarca’, dimenticato dagli elettori, rilegato ormai all’opposizione dal ‘nemico’ Giancarlo Vadora. Ex alto funzionario di banca Carige negli anni d’oro e di assalti banditeschi veri alla agenzie e filiali. (l.c.)

UN FUTURO PER JEAN CASSELLA ATTRATTO DAI DEM

New entry nelle fila del PD . L’ex esponente alassino di Rifondazione Comunista, Jan Casella, ha deciso di aderire ai DEM . Dopo aver sostenuto la mozione del neo segretario ZINGARETTI al Congresso nazionale, Casella ha cominciato a fare campagna per Giuliano PISAPIA capolista PD alle Europee (circoscrizione Norvest). La notizia non desta sorpresa, da tempo l’enfant prodige rosso, recordman di preferenze alle comunali (oltre 400 voti) ha finalmente capito che per fare carriera (CANDIDATO SINDACO DI ALASSIO ALLE PROSSIME COMUNALI? NEL LISTINO BLINDATO ALLE REGIONALI IL PROSSIMO ANNO?) la Sinistra Radicale non è sufficiente anzi è un limite….Serve una patina di moderatismo…. (Spiegatelo a GIOVANNI ZANELLI di Pietra Ligure che è rimasto l’ultimo irriducibile dei rossi duri e puri malgrado la batosta elettorale alle ultime comunali e quella imminente che arriverà come prevedo il 26 Maggio….).

Ecco dunque per Casella la tessera del PD, che dal canto suo arruola una eccellente macchina da voti (  grandi sponsor ANGELO IEBOLE E L’ANPI) , oggi molto meno barricadiera e più pragmatica…Tutti felici nel PD dunque? Beh non proprio. Il Consigliere Comunale MARTINO SCHIVO già Portavoce dei DEM alassini non è per nulla entusiasta….(la vecchia storia dei due galli nel pollaio). Finora era lui la stella del Pd in terra Alassina…..A proposito sapete chi c’era all’incontro elettorale con PISAPIA ( il neo mattatore del PD, CASELLA, ha fatto gli onori di casa guadagnandosi i riflettori e MARTINO SCHIVO mastica amaro…….) svoltosi alla SOMS di Via XX settembre pochi giorni fa. E l’ex Zarina della Cultura, MONICA ZIONI!  La desaparecida alassina, orfana di poltrone, con oltre 20 anni di Municipio, dopo il siluramento da parte di Canepa cerca un nuovo tetto politico per rilanciarsi. L’ennesimo dopo aver indossato la casacca della Lega, dell’UDC, del PDL…


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