Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi di Triora in attesa collaudo del ponte con Piaggia. Aperti i due bar e ristorante.
Val Tanaro, appello del sindaco Ferraris
ridateci il treno degli studenti Ormea-Ceva


Monesi avanti piano, aperto il ponte sul Bevera, ma non ancora collaudato. Intanto il sindaco di Ormea – si tenga conto che Monesi costituiva anche un indotto economico per l’alta Val Tanaro – ha chiesto il ripristino del collegamento ferroviario, con Ceva, per gli studenti. In 1604 della Scuola Forestale hanno firmato una petizione. Siamo alla vigilia delle regionali in Piemonte e il momento appare propizio. Inoltre il ‘Comitato per la valorizzazione delle ferrovie di Val Tanaro e Ponente Ligure’, da anni, chiede di rimettere in funzione la linea per il trasporto di persone e merci, in collegamento con la rete ferroviaria della Liguria di Ponente. Leggi anche l’Alta Via dei Monti Liguri (dallo spezzino alle Alpi Marittime) premiata a  Cosmo Bike Show 2019, uno dei più importanti eventi di settore per la bicicletta in Europa, in corso alla Fiera di Verona.

Queste sono le condizioni della strada, nella settimana di fine febbraio, per raggiungere Monesi di Triora
La neve ghiacciata a Monesi di Triora, sulla strada, in prossimità dei palazzi

Certamente a leggere la cronaca, per chi frequenta abitualmente quelle zone, lascia piuttosto interdetti. Intanto Monesi di Triora è rimasta di fatto isolata solo una decina o più giorni, poi è stata sempre raggiungibile anche se ufficialmente il ponte sul Bevera era chiuso. Come lo è ufficialmente tuttora in attesa del collaudo e di essere asfaltato. I lavori di messa in sicurezza della struttura sono terminati e sono stati installati  sensori che in caso di allarme accendono i semafori rossi installati sulla strada.

C’è da dire che erano già attivi con l’inverno, nei fine settimana, sia il bar trattoria La Vecchia Partenza, sia il bar di Annalisa Lanteri. Seggiovia chiusa e niente stagione sciistica, ma non mancano nei fine settimana gli appassionati, le famiglie con bambini, i più tenaci abituèe.  E’ da un mese che non nevica, il manto bianco ricopre abbondantemente il suolo fino alla stazione di partenza e più a valle copre seppur superficialmente l’abitato di Monesi di Mendatica i cui lavori alla variante sono stati subito sospesi con le prime nevicate del tardo autunno e riprenderanno con l’inizio della primavera per essere conclusi, si spera, almeno per metà estate.

L’abitato di Piaggia dove ha sede il Palazzo Municipale che resta trasferito sempre ad Ormea, rimane abitato, nell’inverno, da un padre e figlio e nei fine settimana da qualche proprietario di seconde case.

Purtroppo l’alluvione, i disastri peraltro con lo zampino dell’incuria e dell’abbandono, ha riservato un colpo durissimo all’economia dell’alta valle Arroscia, con Mendatica e la sua Monesi superpenalizzati.  Non c’è un esempio simile di ‘tragedia’ nel ponente ligure, di isolamento e di conseguenze a catena. E’ facile incoraggiare a resistere, bisogna trovarsi coinvolti  per rendersi conto del dramma che alla fine si riverbera persino nella coesione, o almeno nel malcontento, nella rabbia. Provocando dannose lacerazioni del tessuto sociale ed umano. L’interrogativo è se tutto potrà tornare come prima, anzi riprendere con maggiore vigore. E’ una speranza, non c’è nulla di concreto per scommettere che l’auspicio si avveri. Molto dipenderà anche dalle scelte e dalle strategie verso Monesi da parte della Regione, della Provincia e delle istituzioni imperiesi.Diciamo che Monesi è rimasta orfana di un Claudio Scajola, di un Manfredo Manfredi e anni prima di chi alle parole ha sempre fatto seguire i fatti, i finanziamenti, il compianto ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani. Oggi i leghisti sono al governo del Paese e della Regione, vedremo con quali priorità affronteranno l’emergenza delle due Monesi. Che anche il destino ha imposto maledettamente divise tra due comuni. La Regione del presidente Toti – Rixi ha fatto abbastanza in opere stradali, ma ora è necessario una ‘cura da cavallo’ senza aspirine.

IL SINDACO DI ORMEA FA UN APPELLO: CI SONO LE REGIONALI ALLE PORTE

E’ IL MOMENTO GIUSTO AFFINCHE’ L’ALTRA VALLE ESCA DALL’ISOLAMENTO SU ROTAIE

MOBILITAZIONE CON 1604 FIRME RACCOLTE DALLA SCUOLA FORESTALE

Giorgio Ferraris sindaco di Ormea

Facciamo ripartire il treno degli studenti – è l’appello lanciato dal Presidente dell’Unione Montana Valle Tanaro Giorgio Ferraris, con una nota inviata lunedì ad Agenzia Regionale per la Mobilità, Assessorato Regionale ai Trasporti ed Amministrazione Provinciale.

Una proposta che raccoglie le istanze del territorio, che, fin da quando la linea Ceva – Ormea è stata sospesa nel 2012 e, soprattutto, da quando è risorta nel 2016 come ferrovia turistica, chiede di rimetter in funzione il treno, almeno per gli studenti pendolari che, ogni giorno, raggiungono gli Istituti di Ceva e Monregalese, percorrendo la sempre più trafficata statale 28

Sono 1604 le firme raccolte dalla Scuola Forestale di Ormea a sostegno della richiesta di riattivazione del servizio pubblico ferroviario, almeno negli orari di accesso ed uscita dalle scuole superiori, per garantire la miglior sicurezza agli studenti –  spiega Ferraris.

Nella raccolta firme, si evidenziava, tra l’altro, la situazione di pericolosità della statale 28 tra Ceva ed Ormea, soprattutto con il maltempo, confermata da un incidente in cui è stato coinvolto un Pullman che trasportava studenti, molti dei quali hanno riportato ferite. RFI ha provveduto alla ricostruzione del tratto di linea danneggiato dall’alluvione del 2016 ed ha realizzato un’importante opera di manutenzione straordinaria su tutta la linea – precisa Ferraris, che aggiunge: Scuole superiori di Ceva e Scuola Forestale di Ormea sono disponibili ad organizzare gli orari per consentire l’accesso degli studenti ad entrambe le sedi con un unico vettore ferroviario con servizio a spola sulla linea.

E, a conferma del legame tra la valle e la sua ferrovia, c’è anche la proposta del Comitato per la valorizzazione delle ferrovie di Val Tanaro e Ponente Ligure, che, da anni, chiede di rimettere in funzione la linea per il trasporto di persone e merci, in collegamento con la rete ferroviaria della Liguria di Ponente.

L’Alta Via dei Monti Liguri scelta dalla stampa specializzata al Cosmo Bike Show 2019

L’Alta Via dei Monti Liguri, nei suoi 440 chilometri e le sue 43 tappe, offre paesaggi mozzafiato adatti a tutte le esigenze. Dalle Alpi Marittime, al Beigua ai monti di Genova alle pendici del Monte Zatta ai boschi incontaminati di Val d’Aveto e Val di Vara: ogni tappa dell’Alta Via è un’esperienza straordinaria.

Prati montani e sentieri nei boschi. Selle prative, spartiaque e irti pendii alpini. Atleti, sportivi, famiglie. Percorsi semplici per passare un fine settimana nella natura e tratturi impegnativi d’alta montagna amati dai bikers più esperti.

L’Alta Via dei Monti Liguri, nei suoi 440 chilometri e le sue 43 tappe, offre paesaggi mozzafiato adatti a tutte le esigenze. Dalle Alpi Marittime, al Beigua ai monti di Genova alle pendici del Monte Zatta ai boschi incontaminati di Val d’Aveto e Val di Vara: ogni tappa dell’Alta Via è un’esperienza straordinaria.

L’Alta Via dei Monti Liguri ha ricevuto il Premio della Stampa al Cosmo Bike Show 2019, uno dei più importanti eventi di settore per la bicicletta in Europa, in corso alla Fiera di Verona. L’itinerario ligure è stato selezionato da una giuria di giornalisti specializzati. Il premio è stato consegnato da da Renato di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.

L’Alta Via, per le sue caratteristiche, non ha termini di paragone come percorso per mountain bike, in Italia e in Europa. Dal 2012 al 2017 è stata teatro dell’Alta Via Stage Race, gara che ha richiamato i migliori atleti da tutto il mondo.
Ma il percorso si adatta anche a pedalate poco impegnative per il fine settimana ed è anche l’occasione per organizzare la visita ad un borgo, un castello, un museo o partecipare ad una delle tradizionali feste e sagre che, in tutte le stagioni dell’anno, animano il territorio ligure.
Basta portare le proprie due ruote lassù per capire come, sull’Alta Via dei Monti Liguri si pedali su una vasta terrazza affacciata sul mare.

 


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