Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La morte è sconfitta per sempre nell’amore
San Francesco patrono d’Italia faro di civiltà


Lo stupendo Cantico di frate sole è il primo documento letterario della lingua italiana e un vero e proprio inno alla gioia di esistere, di esserci in mezzo alla creazione, creature anche noi in mezzo alle creature, tutte opera del Sublime Artista Increato che tutto crea e mantiene nell’essere. È una gioia radiosa, veramente solare, veramente mediterranea, veramente italiana!

Davvero qui risplende in tutta la sua bellezza quell’anima italiana che non possiamo non amare. È una gioia seria non spensierata, serena non pensierosa, profonda non superficiale; e viviamo tempi seri, tutti i tempi sono seri, belli e seri; bella e rischiosa è la vita. La morte ci attraversa ed è nei nostri giorni una morte truculenta e senza senso, orribile e paurosa, e va a braccetto con un vivere altrettanto insensato e fondamentalmente squallido che ci porta anche a chiamare “buona morte” l’omicidio e il suicidio volontari.

C’è chi muore uccidendo (non solo fisicamente) nell’odio se stesso e gli altri, magari gridando di dar gloria a dio o più modestamente alla libertà dell’io. Francesco è la nostra anima più bella che abbraccia la morte sorella che ci spalanca le braccia alla vita che è definitiva morte della morte. Coraggio! Il coraggio di vivere e di morire, perché la Grazia vale più della vita e rende la vita degna davvero di essere vissuta e la morte di essere cantata. Amiamo la vita? Amiamo la morte? Amiamo la gioia di vivere perché la morte è sconfitta per sempre nell’amore, e la paura è vinta, e posso ballare col musulmano Said i ritmi sfrenati di un canto da disco-arabo-dance; e ammirare il sorriso angelico della bimba del musulmano Abel che suona il violino, e di sua moglie (l’unica) che indossa con grazia quel velo che la Mamma del Cielo indossa da 2000 anni. Il fondamentalismo islamista, come ogni cultura di morte – dall’aborto alla proliferazione delle armi – verrà sconfitto dalla nostra gioia di vivere, dal nostro coraggio di un amore più forte della morte.

Gianluca Valpondi

San Francesco patrono d’Italia faro di civiltà

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.



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Gianluca Valpondi

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