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Liguria e Basso Piemonte

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Alassio, il dono vero da marinaio
E targa a Luigi Therisod vittima del nazismo


I Marinai d’Italia hanno donato il loro “crest” al Sindaco di Alassio Enzo Canepa. Il primo cittadino della Città del Muretto ha ricevuto una delegazione dell’ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) – Gruppo “Giacomo Valdora” Alassio, che gli ha consegnato il proprio emblema. Alla cerimonia erano presenti Giancarlo Cerruti, presidente ANMI Alassio, il vice presidente Domenico Martino, il segretario Maurizio Negro e il direttore della Marina di Alassio, Marino Agnese. Assieme al “CREST”, anche una chiavetta USB con materiale relativo all’attività di ANMI e Marina di Alassio.

Giancarlo Cerruti, presidente ANMI Alassio, consegna al sindaco Enzo Canepa l’emblema dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia alla presenza del vice presidente Domenico Martino, del segretario Maurizio Negro e il direttore della Marina di Alassio, Marino Agnese.

LA TARGA  A LUIGI THERISOD VITTIMA DEL NAZISMO
Nell’atrio del Palazzo Comunale di Alassio, si è svolta la cerimonia di intitolazione di una targa a Luigi Therisod – morto nel 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen – nell’ambito delle iniziative in programma per la celebrazione​ della “Giornata della Memoria” 2018. Era presente il Sindaco di Alassio Enzo Canepa.

Note biografiche su Luigi Therisod (dalle ricerche di Ferruccio Iebole):La famiglia Therisod si è trasferita dal Piemonte ad Alassio ed è composta da cinque persone: i genitori e tre figli maschi, l’ultimo Luciano alassino di nascita. Il primogenito Luigi si trasferisce nuovamente nel paese di origine Calamandrana nell’estate del 1943 per aiutare nel lavoro gli zii che gestiscono una panetteria. La famiglia Therisod è di idee socialiste e comuniste e dichiaratamente antifascista e in questo ambiente che viene a contatto con le formazioni partigiane garibaldine savonesi della Stella Rossa a cui si unisce. Nel dicembre del 1943 dopo uno sbandamento alcuni garibaldini si rifugiano nell’albergo Nazionale di San Giacomo di Roburent dove vengono circondati e arrestati dai partigiani delle formazioni autonome che avevano stipulato un patto con i tedeschi per la tutela del territorio. Anche se gli arrestati si dichiarano partigiani garibaldini combattenti vengono consegnati ai Carabinieri che li trasferiscono prima a Cuneo e l’11 febbraio 1944 a Torino.

Il 13 marzo 1944 Luigi viene trasferito insieme ad altri sette partigiani dalle carceri torinesi ai vagoni bestiame che li porteranno il 20 marzo nel campo di concentramento di Mauthausen. Purtroppo non si hanno notizie di come Luigi Therisod, nome di battaglia Gigi, abbia trascorso quei mesi, ma si conosce la data della morte il 14 settembre 1944 alla sola età di 19 anni. La famiglia non ha mai potuto piangerne il corpo.

 


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