Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Savona e Villa Zanelli story
Meglio il Grand Hotel o il ‘carrozzone’


Fosse vero che è così semplice nella prima provincia turistica della Liguria trovare chi è disposto ad investire in un Grand Hotel come annunciato dal Comune di Savona per la storica Villa Zanelli. Sfogliando gli annali stampa troviamo la bellezza di 14 annunci di progetti e propositi per Grand Hotel. Finora se n’è visto  ‘risorgere’ solo uno,  ad Alassio. Intanto le due scuole alberghiere possono gareggiare nel primato dei senza lavoro perchè le strutture ricettive negli ultimi due decenni si sono dimezzate. Dopo la tabula rasa delle fabbriche savonesi, restano soprattutto Asl, Comuni,  scuole, Provincia, tribunale, forze dell’ordine, RSA. Uffici pubblici, insomma, a dare un lavoro sicuro. A cui possiamo aggiungere la precarietà, a volte, di alcuni centri commerciali. Un lavoro per i giovani, primo comandamento di giustizia sociale. Leggi anche su Villa Zanelli il sindaco  Caprioglio risponde al Pd.Gli hotel di lusso dovevano sorgere ad Andora (area portuale), Albenga (area commerciale), Ceriale (area portuale ora si parla di zona autostrada), Borghetto (Castello Borelli), Loano (Ex ospedale Marino Piemontese), Pietra Ligure (area portuale),  Varigotti ( c’era ed è fallito), Albissola (area ex stazione ferroviaria), Varazze (a ridosso zona portuale) Celle (è stato annunciato di recente).

Il dr. Franco Mazzetta, medico specialista, otorino, già al San Paolo e che ora svolge la libera professione, si era a suo tempo occupato della sorte di Villa Zanelli di cui conosceva un interessante dossier

Vogliamo parlare di Savona dove il consigliere comunale Daniela Pongiglione, con la consueta meticolosa preparazione, affronta il tema, semplicemente vergognoso visto da osservatori, della sorte di Villa Zanelli. Forse non sarebbe un’idea balzana chiedere anche la testimonianza di un medico, Franco Mazzetta, non avvezzo ai meandri affari & politica locale e ligure, cittadino qualunque, sulla sua esperienza diretta protrattasi per anni. Difficile però che vuoti il sacco. E non pare sia il solo a sapere qualche retroscena del manufatto in stile Liberty, lo stesso architetto ne ha progettato altre due, una sul mare ad Alassio ed ora in vendita per 10 milioni di euro. Sta di fatto che il consigliere di minoranza Pongiglione sostiene che è preferibile l’utilizzo interamente pubblico piuttosto che un hotel di charme, visto che i denari per ristrutturarlo sono pubblici.

Verissimo, ma intanto nel nostro Bel Paese (per Giampaolo Pansa, a La 7 dell’editore del Corriere della Sera risanato e patron del Torino calcio, siamo prossimi alla ‘guerra civile’ sic !) tutto ciò che è pubblico ha risultati ‘funesti’, si suole dire. Addirittura si affidano interi ospedali, pronto soccorso inclusi, nella nostra civilissima Liguria, ai privati perchè il ‘pubblico’ divora risorse e non funziona.  Vedi le attese fino a 12 – 14 ore per quella che dovrebbe essere ‘medicina d’urgenza’.  Vedi il progetto di affidare anche le cucine (Al Santa Corona) a ditte esterne. Vedi i comuni che si rivolgono prevalentemente a cooperative sociali per l’affidamento di servizi  pulizie, giardinaggio e mense scolastiche. Insomma una catena di esternalizzazioni di cui non si parla molto e non si documenta soprattutto, non si analizzano i costi. non si confrontano. Perchè in una città accade che un determinato servizio costa tot, e a pochi chilometri  all’ente pubblico costi di più o di meno, con gli stessi parametri di gara e reqauisiti.

Al di là di ogni disquisizione torica e fede politica sul pubblico che funziona bene con gli uni e male con altri, c’è da osservare che una struttura ricettiva ha bisogno in primis di manodopera, quella che per altre attività  si può magari risparmiare con l’uso della tecnologia. All’industria alberghiera tradizionale serve forza lavoro preparata e qualificata, multilingue in alcuni settori chiave e meglio se con contratti a tempo indeterminato e comunque dove l’occupazione serve 12 mesi all’anno.

Savona, tra l’altro, è tra i pochi capoluoghi di provincia turistica che non ha abbondanza di ricettività alberghiera. Poter disporre di un gioiello sul mare, a 4 – 5 stelle, sarebbe tanta manna. Ma c’è da scommettere che non accadrà. Sarebbe una speranza in più per i giovani che studiano e si diplomano nei due istituti alberghieri rimasti, a Finale e Alassio, dopo la soppressione di quello di Varazze – Celle.  Quei giovani, a centinaia, spesso sono costretti ad emigrare fuori Liguria, anche all’estero o sulle navi da crociera in ‘giro per il mondo’. Molte volte a fare un altro mestiere rispetto agli studi conseguiti.

A meno che a Savona, con Villa Zanelli rifinanziata, non si verifichi il miracolo. A Savona, piccolo esempio di ‘improduttività’, sono 12 anni che un imprenditore  di Ceriale, Franco Fresia, attende il ‘via libera’ per la riqualificazione urbanistica delle aree ex Solimano, pure fronte mare. In 12 anni la Germania ex comunista è stata ricostruita ex novo e la dove c’era fabbriche dismesse sono sorti hotel, centro congressi, arene, luoghi di cultura, di arte, svago, parchi giorni, biblioteche, zone residenziali. Di macerie non se ne vedono più, quasi come a Savona dove l’ex DDR comunista si presentava con uno stand alla Festa dell’Unità e ammiravano la nostra modernità.

ECCO IL TESTO PUBBLICATO DA DANIELA PONGIGLIONE E RIPRESO DAL BLOG NININ

Daniela Pongiglione di Noi per Savona, consigliere comunale

La Regione Liguria ha deciso di revocare il finanziamento di 5 milioni di euro per la riqualificazione e il riuso di Villa Zanelli.
E’ una storia un po’ complicata.
La Regione Liguria (Delibera Giunta regionale n.165 del 3/3/2017) destina al Comune di Savona una quota del Fondo strategico regionale (creato per interventi di supporto finanziario a favore di imprese e per investimenti strutturali) per la riqualificazione dell’area fronte mare di Savona e per la progettazione e realizzazione degli interventi su Villa Zanelli. A quest’ultima vengono destinati 5 milioni di euro.

In data 10/ 3/2017, il presidente Toti richiede al Comune di confermare l’accettazione del finanziamento di 5 milioni di euro e di impegnarsi a restituire tale importo all’arrivo dei finanziamenti statali per il “Bando periferie” da cui Savona riceverà quasi 18 milioni di euro.

In data 20/ 3/2017 il Comune di Savona comunica l’accettazione del finanziamento.

E le cose vanno avanti. In data 21/ 7/2017, con la Delibera di Giunta regionale n. 618, la Regione Liguria approva lo schema di convenzione tra la Regione stessa e il Comune di Savona, per gestire le modalità di erogazione del finanziamento e di progressiva restituzione dello stesso finanziamento da parte del Comune di Savona.

Il 19/ 9/ 2017, la Giunta comunale (con Delibera n. 172) approva detta convenzione tra Regione e Comune.
Ma oggi, sui giornali, leggiamo che la Regione ha revocato tale finanziamento.
Che cosa comporterà tale decisione?
Credo che non cambierà molto per la Villa Zanelli, perché i 18 milioni in arrivo per il fronte mare potranno essere utilizzati anche per la bellissima Villa.

E la Giunta Toti stanzierà comunque 500.000 € per finanziare il progetto di riqualificazione e riuso dell’edificio Liberty.

A questo proposito, ci saremmo aspettati un Bando per l’individuazione dello studio di progettazione. Invece è già stato stabilito che il progetto sarà eseguito da IPS, che è diventata nel frattempo IRE, e che riceverà i 500.000 € per il suo lavoro. D’altra parte IPS ha preparato anche il progetto per Palazzo Della Rovere (o Palazzo Santa Chiara).
Proprio quest’ultimo edificio sarà quello più danneggiato dal taglio dei finanziamenti regionali, perché il Sindaco Caprioglio aveva l’intenzione di utilizzare i 5 milioni promessi da Toti per iniziare i lavori nel grande Palazzo della Rovere.
Ricorderete il passaggio di proprietà dell’edificio dal Demanio al Comune che si impegnò a ristrutturarlo in otto anni da tale acquisizione. Il Sindaco Berruti, dando per scontato un finanziamento di 7 milioni di euro da parte della Fondazione De Mari, fece vendere al Comune le azioni dell’Autostrada dei Fiori. Il ricavato fu di 4,5 milioni di €. La cifra totale avrebbe consentito una ristrutturazione e un riuso del Palazzo. Poi però, all’improvviso, la Fondazione si tirò indietro e il Comune dovette iniziare la ricerca di altri fondi, pena la restituzione al Demanio del Palazzo (con la perdita dei 4,5 milioni!). Sono infatti già passati 3 anni.

Un’ultima riflessione. Saremmo veramente lieti se la Villa Zanelli venisse salvata dal degrado e restituita alla Città in tutto il suo splendore. La proposta della Giunta savonese di trasformare la Villa in un Grand Hotel de charme, con un utilizzo pubblico assai ridotto, se non nullo, non ci trova d’accordo. Noi sosteniamo un utilizzo pienamente pubblico, anche perché la ristrutturazione avverrà con fondi pubblici. 

 Daniela Pongiglione’s fb profile

E DIAMO UN’OCCHIATA A CHI IL LUNARIO LO SBARCA, DA NAPOLETANO, SULLE STRADE DI SAVONA

Mercatino viaggiante in corso Italia, ad un incrocio, 5 euro per un bel mazzo di fiori nella speranza che non arrivino i vigili o la guardia di Finanza, foto mossa per il repentino intervento dell’osservato

SU VILLA ZANELLI  E VIA NIZZA IL SINDACO  CAPRIOGLIO RISPONDE AL PD

COMUNICATO STAMPA – “Trovo sconcertanti le affermazioni del Partito Democratico di Savona che,oggi, giunge ad alludere che il finanziamento ottenuto dall’Amministrazione Comunale per la riqualificazione di via Nizza sia merito dello stesso PD poiché al governo. Da amministratore pubblico e da persona che crede nelle istituzioni, pensavo e tuttora penso che i colori politici nulla debbano avere a che fare con i bandi. E che, quando si tratta di opere pubbliche per riqualificare il territorio, debba contare unicamente la validità del progetto, come nel nostro caso. A meno che davvero non credano che a finanziare il recupero di via Nizza sia stato Renzi, mi auguro sinceramente che il loro sia stato un infelice lapsus e che abbiano modo di rettificare quanto affermato, o comunque di spiegarlo meglio.

È inoltre curioso notare come per il PD, a seconda dei casi e della convenienza del momento, alle volte sia merito degli uffici, alle volte sia merito della precedente Giunta. Guai, ovviamente, attribuire meriti a quella attuale. La verità, tuttavia, è ben diversa da quanto sostiene il
Partito Democratico savonese. È stata la nostra Amministrazione a puntare su quella zona per partecipare al bando periferie, proprio perché era già presente un progetto: mai abbiamo fatto mistero di aver usato un progetto già esistente, coinvolgendo privati, Autorità Portuale e Campus, al fine di realizzare il futuro Centro Nazionale degli Sport del Mare, tassello fondamentale per centrare quanto richiesto dal bando. Una volta rientrati in graduatoria, la Regione Liguria si è resa disponibile – in attesa del finanziamento – ad anticipare 5 milioni di euro per iniziare subito la progettazione. Con la nuova deliberazione del CIPE, la Regione, come da intese, destinerà le sue risorse su un’altra grande opera nella nostra Città. Opera che, come più volte affermato, avremmo individuato in Palazzo Della Rovere.

Spiace, infine, prendere atto della polemica anche sul rilancio di Villa Zanelli, un gioiello del nostro territorio che finalmente tornerà a
vivere, ospitando un hotel, in rispetto del vincolo turistico ricettivo e anche un Museo della Vacanza per il pubblico e per i tanti turisti che
passano da Savona. Un’iniziativa per creare posti di lavoro e aumentare l’offerta turistica e culturale. Anziché criticare il progetto di recupero
della struttura, il PD potrebbe spiegarci come mai, nei vent’anni in cui è stato al governo della Città, ha preferito mantenere Villa Zanelli in
stato di abbandono” – Ilaria Caprioglio, Sindaco di Savona

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto