Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea, Elena e Agnese sorelle ‘prodigio’
Sabotata la popolare fonte di Cantarana


In paese raccontano che sono rimaste ‘orfane’ di mamma, poi è mancato papà. Erano ragazzine quando si sono trovate ad affrontare le difficoltà della vita da paese di montagna, lontano dalla città, dalle scuole superiori, dagli affetti più cari. A Ormea se ne parla poco, è anche difficile per il cronista raccogliere notizie certe. Oggi, Elena e Agnese Minazzo, una laureata in chimica pure, l’altra in farmacia, sono all’estero, tra la Germania e gli Stati Uniti. Tenaci e rigorose per farsi un avvenire, seppure lontano dalla terra natia, dalle amiche e dagli amici di infanzia, molti dei quali sono a loro volta emigrati. Altra notizia di ben diverso contenuto. Ignoti hanno ‘sabotato’ la popolare Fonte di Cantarana dove un cartello esplicativo fatto installare dall’ex sindaco indicava le caratteristiche confrontate con altre 12 ‘marche’ di acqua minerale in commercio. Rimozione finora ‘silenziata’.

Come sarebbe bello, istruttivo, educativo, soprattutto per i giovani, conoscere la storia vera, di infanzia e di vita, di Elena e Agnese. E’ vero che non sono proprio un’eccezione a Ormea, dove non mancano i giovani laureati, diplomati che si sono fatti onore. E non è detto che non si possa dire altrettanto per chi, invece, ha lasciato gli studi per imparare un mestiere. Olio di gomito si suole dire.

Certo la ‘favola vera’ delle sorelle Minazzo, classe 1976 e 1978, è qualcosa che meriterebbe di essere descritto, approfondito. Ascoltare dalla loro voce cosa significa prima restare giovanissime orfane di mamma, stroncata dal male maledetto, e poi perdere papà Ilario che a Ormea vendeva bombole di gas ed gestiva una piccola attività.

Si sono impegnate prima negli studi obbligatori, tra lavori domestici, piccole e grandi privazioni. Quelle di tanti giovani giudiziosi che rinunciano al tempo libero, a oziare in strada e sulla piazza, frequentare i locali di svago, per dedicarsi ai doveri, guardare al futuro con le carte in regola. Non è facile, immaginiamo, lasciare gli affetti e la casa, trasferirsi lontano, dove si parla un’altra lingua, la società ha altri metri di confronto.

Agnese e Elena, dicono le ultime voci, si sono ritrovate in una città della Germania Federale, quel paese dove negli ultimi anni si sono trasferiti almeno 100 mila giovani italiani. Elena che vuole perfezionare l’inglese dopo aver trovato la possibilità di un impiego negli Stati Uniti, dove forse già si troverà mentre mandiamo in rete il numero di questo blog. Le notizie delle due sorelle ‘prodigio’ sono della scorsa primavera. Perciò chi legge ci scuserà se non siamo aggiornati. La mamma era originaria di Aosta, faceva la casalinga. Per le sorelle Minazzo i ricordi di due figure paterne e materne, i parenti. Agnese che con la sua laurea può aspirare ad una carriera di prestigio oltre i confini.

Lontane da quell’Ormea che continua a ‘vivere’, ad organizzare, a promuovere, in un contesto di speranze e confidando nel rilancio, nella ripresa della sua economia, del suo turismo. Ormea che avrebbe bisogno di coesione sociale, di unità per contare di più, per consentire alle forze migliori di mettere a frutto le capacità, la credibilità, la forza morale di una comunità che si confronta e non si lascia travolgere dai piccoli personalismi, dalle piccole ambizioni, dal falso amor proprio.

Questo fine-settimana anche Ormea celebra la tradizione delle castagne, con ben due eventi: sabato 14 ottobre, cena a tema al rifugio Mongioie; domenica 15 ottobre, castagnata e mercatino dell’artigianato e prodotti tipici nel centro storico di Ormea dalle ore 9:00 alle ore 18:00.

QUESTO IL CARTELLO SULLA FONTANA E PUBBLICATO DA TRUCIOLI.IT DUE ANNI OR SONO CON UN ARTICOLO

Il cartello appeso alla Fontana di Cantarana con le caratteristiche dell’acqua e la tabella comparativa

OGGI LO SPAZIO RIMASTO VUOTO. CHI AVEVA INTERESSE A RIMUOVERE IL CARTELLO ? E PERCHE’ ?

La fonte di Cantarana il 25 settembre con il cartello privo delle indicazioni sulle qualità dell’acqua e la comparazione con altre minerali in commercio. Manomesso da chi ?

La fonte di Cantarana è senza dubbio la fontana più frequentata tra Basso Piemonte e Liguria, qui di domenica, nei giorni festivi, negli week end bisogna munirsi di santa pazienza e fare la fila, tutti in coda per rifornirsi gratuitamente. Una sorgente particolare, tra le tante, che caratterizzano il vasto territorio di Ormea e le sue frazioni. Sicuramente la più salutare come aveva fatto accertare durante la sua amministrazione l’ex sindaco Gianfranco Benzo che aveva provveduto a far installare un cartello esplicativo, arrivando anche a mettere a confronto l’acqua della fonte di Cantarana con altre 12 blasonate ‘minerali’.  Nessuno, manco a dirlo, toglie ‘meriti e qualità’ alla San Bernardo di Garessio dove all’interno delle fonti – come riporteremo in un prossimo reportage – gestiste da una famiglia (non parliamo dunque delle Fonti San Bernardo Spa) si può sorseggiare mezzo litro d’acqua in caraffa che scende dal rubinetto con un contributo di 4 euro.

Nel cartello esplicativo di Ormea erano messi a confronto il residuo fisso, sodio e durezza.  C’era scritto che maggiore è il residuo fisso, maggiore è la sua leggerezza.  C’era scritto che il basso contenuto di sodio è indicato per combattere ipertensione e ritenzione idrica. L’acqua leggera favorisce più velocemente la diuresi ed il ricambio idrico dell’organismo. La durezza, più il valore è alto e più viene considerata calcarea.

Informazioni destinate alla salute dei cittadini. La fonte di Cantarana non è solo frequentatissima da liguri e piemontesi, da chi si trova a transitare a fare il pendolare; è meta per rifornimenti veri e propri con bottiglie, contenitori, damigiane. Un motivo, diciamo, di attrazione e dove non ci sono campagne promozionali televisive, on line, carta stampata. Una risorsa, si direbbe, per Ormea ed il suo turismo. Non sappiamo se nel frattempo il cartello sia stata ripristinato. Non crediamo che la rimozione sia avvenuta per iniziativa del Comune, tenendo conto che ignoriamo se si provvedono a fare analisi saltuarie e quali siano stati i risultati. Sicuramente ci vorrebbe più informazione e trasparenza, maggiore cura ed attenzione per questo piccolo patrimonio e gioiello naturale. Un errore far finta di niente.

 

 


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