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Liguria e Basso Piemonte

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L’Italia senz’acqua, la Liguria può sorridere, parla l’ing. Enrile vero esperto di acquedotti


Sei regioni hanno chiesto la stato di calamità per siccità. La Liguria può sorridere, lungi dall’emergenza idrica anche se ci sono alcune situazioni locali che potrebbero diventare critiche. ‘Ponente Acque’ ha fatto affiggere un manifesto antispreco, Borghetto S. Spirito ha emesso un’ordinanza. “La Liguria – dice l’ing. Camillo Enrile che nella vita oltre ad essere proprietario di acquedotti e pozzi conosce, come le sue tasche, la situazione idrica – ha 4 mila chilometri quadrati di montagne, la più boscosa d’Italia; ha almeno quattro fiumi con un bacino importante. Semmai il vero problema sta nello stato in cui versano certe le condotte, impianti fatiscenti, lavori mai fatti. Non parliamo poi della legge regionale del presidente Toti, dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, torna ad essere in vigore la legge Burlando sugli Ato: in provincia di Savona sono due, quello da Varazze a Laigueglia, esclusa Andora e la Valbormida.  Parlare di crisi idrica in Liguria è fare inutile allarmismo o essere disinformati”.

L’ing. Camillo Enrile, imprenditore ed esperto di acquedotti e pozzi, conosce bene la realtà idrica del ponente e della Liguria

Bisogna dare atto che l’ing. Enrile con le sue società a Loano, Finale, Albenga (Acquedotto San Lazzaro e Ilce le maggiori) ha praticato l’esempio lampante di come si possa far fronte al servizio idrico senza ridursi ai rubinetti a secco anche in piena estate, con i pienoni, con i picchi dei fine settimana, con le stagioni estive senza pioggia. Prima che estendesse il ‘suo piccolo impero’ lungo la Riviera, era una costante trovarsi con crisi idriche in questa o quella zona, piani alti spesso all’asciutto per carenza di pressione.  Chi non ricorda le proteste popolari, con blocco dell’Aurelia in pieno Ferragosto, a Borghetto Santo Spirito (anni ’70). Chi non ricorda le problematiche costanti di Loano che finché l’acquedotto è stato comunale ha speso  un barca di soldi, centinaia di milioni, un pozzo dietro l’altro e alla fine d’estate disagi e polemiche a non finire, dagli stabilimenti balneari, ai bar, ristoranti, alloggi, turisti e residenti. Con la ‘cura Enrile’ non è più accaduto. Ha sostituito a quanto pare l’intera tubazione cittadina, ho ridotto le possibili perdite sotto il minimo.

Certo non sono mancate le problematiche con le società di Enrile finite nel mirino per via di ‘accordi e patti con i Comuni’ che a volte facevano urlare le opposizioni o magari i cittadini di fronte alle bollette. C’è da tener conto anche dei costanti ritocchi degli enti locali alla ‘tassa sulla depurazione‘. Problema, ad esempio, che non dovrebbe avere Alassio, regina del turismo ligure, ancora senza un impianto di epurazione delle acque.  E nonostante questo bisogna dire che il mare è difficilmente alle prese con casi di inquinamento o sporcizia.

“Il bacino del Roya, nell’imperiese che sconfina in Francia – osserva ancora l’ing. Enrile –  si estende per 1300 kmq, il Centa 400 kmq., a levante l’Entella 200, il Magra arriva a 1700 , se poi si sommano con qualche decina di torrenti minori siamo in una condizione ottimale sul fronte di risorsa idrica. Nel savonese abbiamo anche il Merula, il Varatella, il Nimbalto, Letimbro, Sansobbia, Quiliano, sono altri 300 kmq. In Liguria inoltre le dighe importanti: Brugneto, Busalletta, e qualche altra ancora.  In sentesi possiamo affermare che  c’è sovrabbondanza d’acqua, semmai abbiamo ancora tante condotte alle prese con buchi e perdite. Mi si dice che il Roya perde  addirittura un 50 per cento. Significa che ci sono impianti trascurati, basterebbe andarsi a leggere il report annuale che viene fatto al Parlamento…. ; si è fatta molta confusione  tra l’acqua pubblica e investimenti.  La Legge del presidente Toti è stata dichiarata illegittima, voleva mettere ordine partendo da presupposti e soluzioni sbagliate.  Non si può confondere  l’acqua pubblica con la gestione pubblica, non si può ignorare che gli investimenti negli impianti vengono ammortizzati e dunque vanno assolutamente rinnovati (impianti). La situazione ad Albenga ?  Abbiamo una quantità d’acqua incredibile ! Ponente  Acque?  L’affidamento è decaduto ed ora  per legge deve uniformarsi al pronunciamento della Corte Costituzionale.  Personalmente ha ritenuto assai più giusta, corretta, utile la legge Burlando del 2014 che ha diviso il territorio provinciale in due Ato, Varazze – Laigueglia e Valle Bormida.  Toccherà all’Ato scegliere dove rifornirsi”.

I consumi ? L’ing. Enrile: “Abbiamo le seconde case, il turismo che quest’anno per una serie di fattori sta andando molto bene, i fine settimana affollati come non si vedeva da decenni, non c’è da temere per l’acqua potabile. La stessa Genova ha perso un buona fetta di popolazione, dunque si consuma meno acqua; stesso discorso per la dismissione delle acciaierie col loro fabbisogno ora venuto a mancare. La crisi idrica c’è dove ha vinto l’insipienza e l’incapacità di rinnovare impianti e condotte”.

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA DI PONENTE ACQUA E ASSOUTENTI

“Il Gestore del Servizio Idrico Integrato Ponente Acque ScpA e l’associazione dei Consumatori Assoutenti, rappresentata dal Presidente Onorario Gianluigi Taboga si sono incontrati nei giorni scorsi per valutare ed approfondire la situazione di siccità che sta interessando il nostro territorio ormai da diversi mesi.

La carta dei servizi vigente prevede infatti la possibilità di riunire un tavolo di lavoro a richiesta degli utenti.

A seguito di convocazione urgente è stato organizzata un’apposita riunione e sono state valutate le esigenze sia a livello locale che generale.

In particolare si è parlato della necessità di utilizzo delle risorse idriche secondo buon senso, con una gestione oculata e parsimoniosa, cercando di svolgere una campagna di sensibilizzazione nei confronti dell’utenza anche attraverso manifesti e distribuzione di volantini con consigli utili.

Nel breve termine, perdurando lo stato di siccità e non potendo prevedere nell’immediato futuro un ripristino delle falde acquifere, al fine assicurare i minori disagi possibili all’utenza, si è concordato di intervenire gradualmente con limitazioni dell’uso dell’acqua potabile per scopi non domestici.

I Sindaci dei Comuni interessati hanno già provveduto con le prime misure cautelative emettendo ordinanze per limitare il consumo idrico negli orari di maggiore richiesta.

Potranno essere previste nel mese di agosto misure ulteriori nel caso il Gestore ravvisi una depauperamento ulteriore delle falde acquifere, anche in vista del maggior afflusso turistico e dei picchi di consumo conseguenti.

Tali disposizioni verranno in ogni caso concordate con i responsabili dell’Associazione dei consumatori e degli utenti in funzione del fatto che gli interessi non sono di carattere locale, ma generale e diffuso.

Negli accordi tra le parti è stata prevista anche una programmazione per l’ammodernamento delle reti idriche esistenti secondo le previsioni del piano d’ambito in via di aggiornamento.

A seguito della ricognizione della situazione esistente da parte del Gestore Ponente Acque ScpA insieme con i tecnici dei Comuni sono state individuate le maggiori criticità e previsti nell’arco dei prossimi anni importanti investimenti per il miglior funzionamento dell’infrastruttura idrica.

Così da raggiungere l’obiettivo di ridurre le perdite di rete e consentire così la difesa di questo prezioso bene.”

Il manifesto affisso in diverse citta della Riviera rifornite da Ponente Acque consorzio pubblico

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