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Pieve di Teco, abbonati alla discarica abusiva. Le deleghe in bianco del sindaco


Era accaduto, suscitando un certo scalpore nel marzo 2015.  In località Armurasse, sulla provinciale, sta progredendo una nuova mini discarica di rifiuti speciali. Questa volta non sono palme recise, ma sacchi contenenti rifiuti, un paio di contenitori di latta, sacchi neri dell’immondizia, plastica, detriti. Non è un biglietto da visita, ma una cartolina di cui Pieve di Teco farebbe volentieri a meno. Leggi anche il comunicato stampa della minoranza consiliare: il sindaco vuole le deleghe in bianco.

Rifiuti abbandonati sulla provinciale Albenga – Pieve di Teco in località Armurasse
Domenica 6 dicembre tre uomini della Polizia Provinciale in pattuglia a Nava controllano i veicoli in transito

Per dare un’idea e speriamo maggiore efficacia è utile la pubblicazione delle immagini della zona. C’è da dire che non sono molti i pievesi  che percorrono e frequentano quel tratto di strada attraverso il quale si accede anche alla località di Rezzo e alle arterie delle sue montagne. Un tratto di provinciale (453) che percorrono anche coloro  che non vogliono attraversare l’abitato e la variante di Pieve di Teco preferendo immettersi nella nuova galleria e sulla statale del Colle di Nava. Sarà un puro caso, ma quel tratto di provinciale con uno spiazzo  in direzione Albenga è diventato un rumentaio senza che si provveda o ad una recinzione, oppure interventi tali da disincentivare il poco edificante spettacolo. Sarà pur vero che Pieve di Teco non è un’eccezione, il continuo ripetersi di ‘abbonati abusivi’ lascia perplessi.  Un’aperta sfida al Comune che da sette anni ha in itinere il progetto di realizzare una discarica di inerti al servizio della vallata.  Il centro ‘capofila’  dell’Unione dei comuni della Valle Arroscia  e che nei giorni scorsi ha varato il primo mini – bilancio da 87 mila euro, dando la priorità alla voce più qualificante, spesa per scuolabus. E’ vero che l’Unione nasce tra dure contestazioni di alcuni rappresentanti delle opposizioni consiliari, dove esistono e che da Pieve di Teco c’è un crescendo di contestazioni di sostanza da parte dei consiglieri  Renzo Brunengo e Alberto Molinari.  Lamentano che lo statuto dell’Unione  è stato “ritagliato ad arte per non fare contare nulla le minoranze e soprattutto nega la pari dignità agli aderenti.  Sull’Unione pendono inoltre  due ricorsi al Capo dello Stato e  da un anno il Ministero dell’Interno ha reso noto  che lo statuto è illegittimo e nulla si è fatto per modificarlo. Si domandano perchè tanta ostinazione da parte del presidente dell’Unione stessa, Alessandro Alessandri.  Addirittura si sostiene che alcuni sindaci si sono autonominati nell’Unione senza neppure convocare  i rispettivi Consigli comunali contrariamente a quanto prescrivere al legge e lo Statuto. Ultimo interrogativo, sempre  della minoranza pievese: perchè, con buon senso e saggezza,  non si è adottato uno statuto come hanno fatto la stragrande maggioranza degli altri comuni ? A chi giova o a chi non giova ? E’ utile creare, forse ad hoc, lacerazioni e spaccatura anzichè adoperarsi per la coesione. Il sindaco, una volta eletto, non dovrebbe rappresentare tutti, sforzandosi di non essere di parte, di unire anzichè dividere. Facile a dirsi, difficile a praticarsi. Comunque sia non è un valore aggiunto per una comunità e chi la rappresenta, Per il decoro delle istituzioni. Manco a dirlo il discorso vale per tutti, opposizione compresa, come le sue strategie. Chi è stato eletto ha il dovere di governare, senza abusi e soprusi soprattutto quando si ha dalla propria parte i numeri, magari tra parenti e la cerchia di amici, l’appoggio di qualche potentato, sia esso nell’economia, sia nell’informazione.

E’ difficile dare una risposta a colore che scelgono località Armurasse per deturpare il decoro e l’immagine di Pieve di Teco. Ci sono tante zone grigie, ci sono le strade a gruviera che ‘foraggiano’ i venditori di pneumatici. Ci vogliono soldi, priorità, ma per favore si combatta uniti gli abbonati  alla discarica abusiva. Magari anche con l’aiuto della polizia provinciale che, può accadere, di trovarla a pattugliare una domenica deserta di traffico la località di Nava. L’inciviltà di tanti cittadini si combatte anche con la prevenzione, difficile credere che a Pieve di Teco qualcuno si ostini a sfidare il codice ambientale, i regolamenti comunali. Più probabile siano degli estranei a scegliere una ‘zona fertile’ alla discarica e l’abbandono di ogni sorte di rifiuti e di inciviltà. Ce ne va di mezzo anche il buon nome del paese impegnato a farsi conoscere, attrarre visitatori.

COMUNICATO STAMPA / Il Sindaco di Pieve di Teco vuole le deleghe in bianco.

Renzo Brunengo consigliere comunale a Pieve di Teco

Al Sindaco di Pieve di Teco non piace per nulla confrontarsi in Consiglio Comunale. Lo ha dimostrato con i fatti nell’Ultimo Consiglio del 27 novembre facendosi approvare, dalla sua maggioranza, una delega in bianco che trasferisce all’Unione dei Comuni la gestione dei servizi scolastici, dei vigili urbani e dei servizi sociali. Statuto e Legge, invece, prevedono che il trasferimento avvenga tramite un disciplinare approvato dai consigli comunali.

Alberto Molinari consigliere comunale

Ma anche lo Statuto dell’Unione è stato ritagliato ad arte per non fare contare nulla i consiglieri, per escludere la partecipazione delle minoranze e negare la pari dignità ai Comuni aderenti. Una Unione sulla quale pendono ben due ricorsi al Capo dello Stato ed il parere negativo del Superiore Ministero dell’Interno . Poiché siamo in ambito pubblico, e vengono gestiti soldi pubblici, riteniamo che nessuna persona di buon senso procederebbe senza prima di ogni altra cosa, revocare e modificare detto Statuto in autotutela. Senza prima comporre un Consiglio dell’Unione pienamente conforme alla Legge, per non correre il rischio di assumere atti illegittimi.

Perché tanta ostinazione del Presidente Alessandri ? Perché i Sindaci si sono autonominati nell’Unione senza neppure convocare i rispettivi Consigli comunali ? Una vera Unione si fa includendo non escludendo tutti a priori. Forse si vuole impedire che, in vista dei prossimi finanziamenti multimilionari europei, i consiglieri dei Comuni della Valle, possano esprimersi ?

Il tempo è galantuomo e non potrà che dare ragione a chi insiste nel volere la legalità. Per questo invitiamo tutti i consiglieri dei Comuni della Valle ad un sussulto di orgoglio. Battiamoci per la pari dignità di tutti i Comuni, per la trasparenza, per il rispetto delle regole senza sotterfugi. Siamo convinti che questi siano i presupposti per uscire dall’attuale immobilismo che è sotto gli occhi di tutti e che produce unicamente costi. Una Unione vera deve saper cogliere e sviluppare, nel concreto, le opportunità e le tante potenzialità del nostro territorio. Deve in poche parole essere produttiva.

Pieve di Teco, 9 dicembre 2015

Gruppo consigliare “Uniti per Pieve di Teco”

Renzo Brunengo , Alberto Molinari

 


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