Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monopolio, a Savona godono come ricci


Da quando (metà gennaio 2015)  hanno fuso le redazioni savonesi della Stampa e del Decimonono, i proprietari monopolisti dell’informazione dormono finalmente sonni tranquilli. Nel silenzio cupo dei partiti, delle forze sociali ed economiche, dei sindacati e della cosiddetta “societa’ civile! E l’intellighentia di Savona, Imperia, Genova ? Conoscente ancora qualcuno dei primatisti ai convegni culturali ?

Nessuno banfa o tocca palla, il che significa che l’operazione di selvaggio taglio è gradita a corte, è stata digerita. Segnatamente alle forze di destra e di sinistra, per non parlare dei “renziani” di stretta osservanza che godono come ricci se non si disturba il manovratore ad ogni livello! Ed i “giapponesi” che resistono nelle blindate stanze delle redazioni, se non si girano i pollici tutto il giorno in attesa del 27, possono produrre pagine come questa che segnala come sono caduti in basso, si fa per dire! Perlomeno restano dei simpaticoni.

Intanto gli enti locali, il Comune e la Provincia di Savona appaiono impegnati, ventre a terra, nel disboscamento delle partecipate: ecco la mannaia che cadrà su organismi che sopravvivono giusto per pagare il gettone agli amministratori, come la famosa Spa Albenga-Ceva che rende bei quattrini. In archivio stampa giacciono tanti articoli. I primi erano all’insegna dell’entusiasmo, poi via via scemato. Sono rimasti loro. Il presidente di Imperia, Sappa, nipote di un monsignore e il ‘tribuno’ Vaccarezza, detto Angelo, già immortalato ed in forma smagliante, in barba agli invidiosi, in maxi murales che adornano l’amatissima Riviera e la Valle Bormida dove raccoglie tanti fedeli, lui che ha espresso coram populo l’ultimo desiderio della vita terrena, priore della Cappe Turchine della sua Loano di cui si sente Santo Patrono da 28 anni. Un sudato seggio nel futuro parlamento della Regione, a 10 mila euro al mese, lo merita e i sondaggi già lo assicurano.

Ricordate IPS ? Ecco che il nostro giornalista più osservante (non è Bruno Lugaro, a scanso di equivoci) sfuma la notizia perché in questa Spa ci sono Carlo Ruggeri ed altri illustri che scaldano la poltrona e non si riesce a sapere quanti siano i dipendenti(nessuno!?) e non dice perché questo ruolo non possa essere assolto in prima persona da Comune e Provincia. Forse a qualcuno é sfuggito che la presidente Monica Giuliano ha “secretato” la riunione della scorsa settimana sul tema dello sfoltimento.

Invitiamo tutti quanti hanno interesse a chiedere il rispetto della legge sulla trasparenza, magari con un ricorso al garante della stessa, dott. Cantone. Nella stessa pagina, una bella pernacchia: la foto del Crescent al posto di quella di Cristian Abbondanza, responsabile della Casa della Legalità e di ‘casa’ alla benemerita Ubick di corso Italia. Ma no, un semplice refuso, in piena ed assoluta buona fede!

SONO MARIO DE FAZIO PER ME NON PASSA GIORNO SENZA VACCAREZZA INTORNO: PER ME E’ L’HOMO NOVUS 2015

Leggi il mio brillante articolo sull’IPS & Company

 

QUANDO C’ERANO ANCHE GLI INFILTRATI (SECOLO XIX SAVONA) PER BATTERE LA CONCORRENZA (LA STAMPA) PAGINE DI STORIA DA GIOCARE AL LOTTO 1989

DIECI E LODE 

Un 10 e lode alla pagina savonese dedicata alla giustizia, con particolare attenzione ai fatti della Procura della Repubblica: questo si che può dirsi “garantismo” a tutto tondo, roba da giornalisti di classe e con la schiena dritta che non guardano in faccia nessuno. Intanto che il carbone inquini e non profumi alla violetta è tutto da provare, con il contraditorio delle parti in causa. Eppoi come si permette un pensionando ,che ad agosto 2015 ha pronti gli scatoloni per vuotare l’ufficio, di porre in campo un vagone di faldoni tesi a dimostrare che i “supposti” fumi nuocciono alla salute, facendo spendere ai contribuenti migliaia di euro in perizie, intercettazioni, consulenze, senza essere sicuro di andare in porto nei tempi previsti? E la sua collega di indagine ,poi che sta per salpare per altra sede romana, lasciando cosi’ grave “mora” di incombenze ai colleghi che dovranno farsi carico di leggere migliaia di pagine, col rischio di consumare in questa fatica improba anche il mese di ferie gentilmente concesso dal decreto ministeriale?

Senza peli sulla lingua, come un fiume in piena, lo spericolato cronista offre a tutti una grande lezione di garantismo e di sprezzo del pericolo: raro esempio nei tempi che corrono, dove chi sta con gli ippopotami sente il dovere di non strafare, anche perchè i cacciatori di inserzioni pubblicitarie non amano che li si difenda oltre la misura ed il buon gusto: e non solo per una questione di etichetta. Leggi…..

 

 


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