Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio dai ‘pagliaccetti ai picetti’


Al primo bando per  l’assegnazione dell’Ufficio Stampa ( Comune ) il vincitore fu escluso perché non aveva allegato la carta di identità. Al secondo bando vinse il giornalista Giò Barbera, escluso al primo bando. (vedi trucioli.it del 17 aprile 2014). Al terzo risultò prima assoluta Antonella Gonella, giornalista professionista cuneese che a settembre 2014 ha ‘lasciato’. Poi mesi di sede vacante. Basta bandi, né si è chiesto lumi al secondo classificato del terzo bando (Barbera). Alla quarta puntata si affaccia una determina dirigenziale. Accolta l’offerta della “Ditta MWAY COMMUNICATION di Boissano“. Firma il dirigente Alfredo Silvestri. Scelta la ‘vittima’, Cristiano Bosco, ottimo pubblicista, già all’Ufficio Strampa di Albenga con Rosy Guanieri sindaco. Tutto bene ? Leggi la determina…!Alassio  dei pagliaccetti  e dei ‘picetti’ noto termine dialettale ponentino. Un cerchio magico che non si chiude. Volevamo affidarci ai ‘burlesques’ appropriandoci della letteratura inglese per descrivere il bon – ton della storica determina del dirigente.  Ma nel Bel Paese si è fatto strada l’arte sexy  berlusconiana, la seduzione ad opera di ricchi verso la bellezza rosa, spettacoli e vizi di personaggi pubblici. C’è chi giura che da Alassio si raggiungono  ‘privè spagnoli‘, sindaco escluso. Il burlesque ‘stregato’ da pagliaccetti pare si sia travestito, ad Alassio city, con la categoria dei giornalisti che per la cronaca locale dei due quotidiani più diffusi, giornali on line, blog, qui non fa più notizia. Se ne deduce che ai cittadini non interessa sapere, non è tra i temi prioritari di palazzo civico. Non solo, la solerte opposizione, già la volta scorsa, non aveva degnato il ‘caso Barbera‘. La contestualità di domanda e deliberazione. Con il seguito di bandi – ufficio stampa- a ripetizione. I due ‘turbo’  trendy che siedono nei due gruppi di minoranza, pare abbiano il nasino all’insù e il magma dell’onnipotenza. Si muovono solo a fronte di articoli di giornalisti esperti o chi scrive  su organi indipendenti. Chi può dare loro torto ? Si godono le loro fortune elettorali ! L’intuito, il fiuto.

Se nella ‘Barbera story‘ avevamo documentato e proposto invano alcune domandine, circa la ‘preda sacrificale’ di turno (Giò Barbera appunto) spiegandone le ragioni, ci hanno perdonato persino gli estremi provocatori di querela per diffamazione. Nell’anno Domini, 12 marzo 2015, con determina dirigenziale, si è dato l’ultimo calcio, in ordine di tempo, al buon senso, al rigore morale della pubblica amministrazione, al buon esempio verso i cittadini sul tema della trasparenza politico – amministrativa, del  vinca il migliore o chi ha più titoli.

Oggi, come allora, non c’entrano le mazzette, ma la dignità (D maiuscola) delle persone, di una professione, quella del giornalista, truffatori della Casagit esclusi come abbiamo pubblicato il numero scorso (vedi).

Da quasi due mesi anche questo modestissimo blog di volontari, senza raccolta pubblicitaria per scelta, coordinato dal rottamato che scrive,  riceve i comunicati stampa del Comune di Alassio. Grazie. Sono scritti bene, chiari, senza linguaggio burocratese, privi di sofismi. Con utili notizie di interesse sociale anzichè personale. Speriamo di non sbagliare dopo 48 anni tra i ‘peones’: fine anni ’60 alla Settimana Ligure, Nuova Liguria, poi alla Gazzetta del Popolo, Il Nuovo Cittadino, da ultimo Gazzetta del Lunedì e dal Secolo XIX ( con contratto di lavoro), infine all’ignoto trucioli.it. Una prima domanda sorge spontanea. Il Comune non ha (fino al 12 marzo scorso) addetto stampa, dai comunicati ufficiali  invece risultava. Spiegazione: un impiegato comunale dell’ufficio informatica, un Fortunato, inviava i comunicati scritti forse da un vice sindaco (Zioni ?), da un assessore al turismo (Rossi ?), o altri, utilizzando la ‘casella’ creata quando operava un giornalista. Era necessario ricorrere al mini sotterfugio con rischio di un falso? Usurpazione ?

Sulla amara ‘torta’ (poche migliaia di euro) e senza offese, resta una ciliegina. Scartato il professionista alassino, già collaboratore di diversi quotidiani regionali e nazionali, che dalla fine dello scorso anno ha lasciato la direzione di RSVN ( di cui ci siamo occupati di recente con l’uscita dell’albergatore Massimo Parodi), mantenendo una ‘collaborazione’ con l’agenzia di stampa nazionale Ansa. Dal mese scorso entrato da battitore libero per il più diffuso giornale on line della provincia (IVG.it), messo in disparte Barbera, dicevamo, si rinuncia alla strada di un quarto bando per un’assunzione diretta, a tempo.  Entra in campo un’agenzia di Boissano, per complessivi 8.784,00€ sul capitolo di bilancio 2015 “Spese diverse per l’attività e comunicazione istituzionale della segreteria del sindaco e della segreteria del consiglio”.

Chi firma l’atto dirigenziale ? Non diciamo nulla di inedito ricordando cosa ci ha offerto la cronaca, almeno negli ultimi anni, a proposito di segretario comunale (persino dalla lontana Calabria), dirigenti apicali  finiti in tourbillon di inchieste giudiziarie, notizie di reato, incriminazioni, qualche condanna, assoluzione, braccia di ferro  col sindaco o assessori, chiamate dirette all’incarico tra storie poco edificanti non certo di rigore e limpidezza amministrativa. Se la volta precedente il dirigente Alfredo Silvestri (mai toccato da indagini per quanto ci risulta) aveva ‘rifiutato’ di far parte della commissione esaminatrice del bando per la designazione dell’addetto stampa,  questa volta da dirigente del II settore l’ha resa ufficiale e legittimata. La volta scorsa c’era un motivo di opportunità ? Silvestri è marito di una parente del giornalista Barbera.

Nell’ultimo bando del 2014 (in commissione nessun rappresentante dell’Ordine dei giornalisti della Liguria)  l’avviso indicava che il posto era riservato ai giornalisti professionisti. Nel modulo ufficiale della domanda era stato però inserito anche  “giornalista pubblicista”. Sarà ormai anacronistico fare certe distinzioni. Sta di fatto che rimane una differenza sostanziale, sia sotto il profilo contrattuale, sia giuridico. Il ‘professionista‘ deve superare un certo iter, come il praticantato in redazione, l’assunzione in un’azienda editoriale, quindi l’esame a Roma, scritto e orale, di fronte al una Commissione formata da magistrati e giornalisti. Non a caso la competenza è del ministero di Grazia e Giustizia. Il pubblicista diventa tale dopo aver dimostrato che per due anni ha scritto articoli, attestati dal direttore responsabile, con l’avvenuto pagamento di prestazioni.

Un pubblicista può essere più bravo e più colto, scrivere meglio di un professionista.  Il caso Bosco, il suo passato, è eloquente, cristallino e sfortunato. Resta incomprensibile perchè la blasonata Alassio debba prestarsi a pratiche che hanno molto di ‘burlesque‘ inglese e assai poco di trasparenza. O noi sbagliamo tutto perché portatori di travecole ?

L. Cor.

 


L.Corrado

L.Corrado

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