Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona / Sono triste stasera, perdonate !


‘La ragione umana non potrà mai sbagliarsi di questo scetticismo perchè contiene il vero’ (Giacomo Leopardi).’Puoi ingannare qualcuno per sempre e tutti per un po’, ma non puoi ingannare tutti per sempre’ (Abramo Liincoln).

 

P A R C E S E P U L T O (perdonate il morto)

Sede del PSI savonese, in via Quarda Superiore, palazzo Pozzombello, al tempo delle ‘vacche grasse’:

– ‘Buongiorno segretario sono Pecorini, mi manda il legionario compagno Tesorillo a prendere la tessera del partito’;

: ‘bravo! è la scelta migliore, tu conosci vero i grandi ideali socialisti che muovono il mondo, l’Italia e Savona in particolare?;

– ‘conosco, conosco, per questo sono qui e non solo perchè mi hanno assicurato che nel partito c’è da magnare&bere in abbondanza e anche qualche gnocca’;

: caro figliolo, pardon compagno, vedo che sei in sintonia, hai ottima cultura, tanto per conoscerti meglio sai dirmi chi era Lenin?’;

– ma certo, è la marca della pomata ‘leni-tiva’ che mio padre usa ogni giorno per curarsi le emorroidi, è portentosa’;

perfetto! vedo che sei preparato, un ragazzo sveglio e pieno di buona volontà, ti nomino all’istante collettore di voti, poi ti spiego, a

proposito, c’è da pagare la tessera, tremilalire, più l’obolo per il nostro santo protettore, Sant’Allerto, mi raccomando ogni tanto

una preghiera per lui che in fondo siamo tutti Cristiani.

Coscienza critica (ad personam)

Arriva il momento, per l’età, lo scoramento, lo scazzamento, in cui si prende coscienza che ‘non c’è più trippa per gatti’, in un barlume di onesta riflessione, pensando al trascorso scombinato, al presente incomprensibile, al futuro nebuloso.

In questi miei cinquant’anni di militanza socialista, innumerevoli sono le battaglie combattute, vinte e perse, giuste e sbagliate, non tanto nei confronti di partiti avversi con i quali ho un buon rapporto di reciproca stima, ma nel mio stesso partito, il PSI, essendomi posto come coscienza critica del settimo comandamento rinominato ‘tangentopoli‘, a fianco e a difesa di quei compagni che senza per nulla essere coinvolti, si sono comunque ritrovati genericamente appellati come ‘ladri’.

Certo che mi chiedo se ne valeva la pena assumere una così scomoda posizione, non scendere a compromessi, perdere tempo, farsi tanto nervoso, amici e nemici: ancora a distanza di molti anni non riesco a farmene una ragione (sarà ‘grave?’), chissà se i ‘cosidetti grandi ideali’ sono stati solo illusioni, peccati di gioventù, voli pindarici senza appigli con la realtà, oppure più verosimilmente lacci e tagliole.

Ne mi consolo ben sapendo che dai pregiudizi, stupidi o interessati, pochi si salvano.

La solita domanda senza risposta

Sono stato testimone di fatti inarrabili, di testimonianze e confidenze maliziose, di opportunismi ecclatanti.

E sempre la solita domanda senza risposta ‘perchè nell’immediato dopo tangentopoli, invece di ricompattarci, umilmente e con buona volontà, ricostruendo quanto rimasto dalle macerie, abbiamo invece perseverato nell’annientamento del PSI dividendoci in mille rivoli senza arte ne parte?’ nulla manifestanto di presa coscienza o rammarico, un atto di stupida arroganza senza perdono e del quale tutti siamo colpevoli, non sarà che noi socialisti siamo degli ET provenienti da chissà quale galassia?.

Suppellettili del PD

‘Parenti serpenti’, ‘suppellettili del PD’, sempre e comunque ad elemosinare una lenticchia, una candidatura, un posticino al sole: mai l’amore proprio, la fermezza, la volontà, la lungimiranza, la creatività, il coraggio di esporsi, in questi ultimi anni, con la gloriosa bandiera e simbolo del socialismo, a marcare il territorio al di là dei risultati, per significarne la valenza politica.

Sono questi, fatti imbarazzanti, incomprensibili per i compagni di limpida fede, se non si è in grado di spazzare questa cappa di cenere che ci avvolge e isola, sempre più resteremo ai margini della società e della politica con conseguente rischio di essere considerati come superflui visto l’ingresso del PD nel Partito Socialista Europeo.

Vuoto a perdere

Ciò che oggi stiamo subendo, noi socialisti in particolare, per nostri espliciti comportamentie di incoerenza, è un mondo ingarbugliato riflesso in una società artefatta e sedotta dal solo apparire ad ogni costo .

L’unica speranza di riuscire a riempire questo ‘vuoto a perdere’ e che i cittadini si rendano non passivi spettatori ma, supportati dal nostro partito, partecipi diretti e fortemente attivi della vita pubblica senza troppe deleghe dalla governance: che bene la ‘sa raccontare’ stordendoci con ditak, slogan. slide, tweet, hashtag, post, sms, certi di ‘darla a bere’.

Di queste macerie materiali e morali, negligenze e ingiustizie, noi compagni socialisti dovremmo essere fieri oppositori, a riscontro della nostra storia, dei nostri ideali, e non essere muti complici come spesso accade, a dirla con Alberto Camus sarebbe l’ora di ‘mi rivolto, dunque sono’.

Un nuovo Risorgimento

E’ fisiologico, riferito a questa rinnovata segreteria del PSI savonese che noi ‘giovani e coriacei settant’enni e oltre, contestiamo questi giovani vecchietti poco più che trent’enni’, da che mondo è mondo si sa ‘che il vecchio resiste al nuovo’.

In fondo, questo nostro partito, nel bene e nel male, è riuscito a sopravvivere sia pure similmente a una creatura di Frankestein: certo che non sono più i tempi vincenti del trasformismo, della bengodi Craxiana, oggi contiamo ‘un c….’ , forse ad essere generosi un ‘c….e mezzo’, ma se ci mettiamo di puzzo buono, finalmente concordi e decisi, potremmo miracolosamente risorgere come il ‘Lazzaro, alzati e cammina’.

Provare non nuoce, in fondo abbiamo nulla da perdere: iniziando con un approccio coinvolgente verso i nostri cittadini e attenzione alle loro problematiche quotidiane, con esplicità solidarietà che come dice Papa Francesco ‘significa riconoscere e accogliere le domande di giustizia e di speranza e insieme cercare percorsi concreti di liberazione’.

In politica non esiste mai una sola strada, semplicemente il partito deve ritrovare la sua quella ‘dei migliori anni della vita’, senza furberie o scorciatoie, perchè la politica non si può mai fottere è sempre lei alla fine a fottere tutti.

Se si riuscirà a percorrere questa strada a noi socialistì verrà restituito ciò che, anche, ingiustamente è stato tolto: se invece si continuerà a volere sviare, svilire, insistere con gli alambicchi, con i calamistri, a fare prevalere i particolarismi, gli antichi rancori, la sete di poltrone dei soliti maneggioni a scapito della proposizione del partito, dovremmo rassegnarci ad assistere alla distruzione di quel poco del socialismo che ancora sussiste.

Parce sepulto (perdonate il morto)

Sia ben chiaro: un partito che si cela è un partito che sbaglia, per dirla con una immagine retorica ‘un coniglio bianco in un campo di neve’.

E’ vero che ci sarebbero tante cose da fare per tentare di farlo risorgere, renderlo visibile, cambiando mentalità e modus operandi: ma ad essere ottimisti, nel concreto, resta veramente poco di fattibile, perseverando la protervia di nessuna accortezza, nessuno impegno, nessuna capacità di volere veramente e onestamente provvedere: pur ancora con qualche scintilla di vitalità a covare sotto la cenere da parte di quei compagni illuminati, esemplari, purtroppo volutamente inascoltati, isolati, relegati nel recinto dei ‘non conformi’.

E di tutto ciò, come nella migliore tradizione italiana, nessuno si sente colpevole.

Eppure ogni giorno rischiamo di ritrovarci attorno al feretro del nostro PSI versando lacrime di coccodrillo.

Sono triste stasera.

Forse, dopo tangentopoli dovevamo fare la rivoluzione?

Non lo so, il sistema è riuscito ad omolagarci, sono triste stasera.

Gianni Gigliotti


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G.Gigliotti

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