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Liguria e Basso Piemonte

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No alla galleria di Capo Noli, c’è l’alternativa


L’articolo dell’Ing. Paolo Forzano apparso su Trucioli.it due settimane fa offre la soluzione più semplice, economica, e meno invasiva al problema della caduta sassi a Capo Noli.

 

 

 

 

 

100 metri di parasassi in acciaio nel punto più critico. Per il resto le reti già posizionate sulle rocce dovrebbero essere sufficienti a garantire la sicurezza su Capo Noli.

Ovviamente, come si fa ovunque, la montagna va continuamente monitorata, ripulita e tenuta in sicurezza.

Il costo di un’opera simile, dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro infinitamente meno rispetto ai 40/50/60 milioni previsti per il Tunnel.

Oltre al notevole risparmio economico un’operazione simile conserverebbe alla vista degli automobilisti uno dei tratti più incantevoli della costa Ligure.

Non per niente numerosi marchi prestigiosi usano Capo Noli come set per i loro Spot Pubblicitari.


Né possiamo dimenticare la valenza storica di questo tratto di strada che oggi chiamiamo Via Aurelia:

“La Corniche” voluta da Napoleone per collegare Genova alla Costa azzurra.

Prima d’allora c’erano soltanto mulattiere o la via del mare.

I viaggiatori del ‘700 raccontano di una Liguria raggiungibile soltanto in barca o a dorso di mulo per sentieri impervi e pericolosi.

Cancellare un’altra pagina di Storia Nolese sarebbe un danno enorme e imperdonabile.

L’ipotesi di rendere questo tratto una pista ciclabile, oltre a non spiegare come sarebbe garantita la sicurezza dei ciclisti, farebbe gravare sui Comuni di Noli e di Finale i costi di sicurezza e manutenzione. In mancanza di risorse il rischio serio sarebbe la chiusura definitiva di Capo Noli.

Da notare che l’ultima messa in sicurezza è costata all’incirca 2 milioni di euro: chi pagherebbe una cifra simile?

Infine vanno considerati i danni economici che i lavori per la galleria, sia con un nuovo tracciato che utilizzando quella ferroviaria dismessa, provocherebbero al Turismo nolese.

Si parla di 2 anni ci cantiere che potrebbero tranquillamente raddoppiare o triplicare. Anni di camion pieni di detriti, ferro, cemento, ghiaia, sabbia e altri materiali che andrebbero avanti e indietro sul fronte mare di Noli. Immaginatevi il rumore, la polvere, il disagio. Noli diventerebbe un grande cantiere e quei pochi turisti che ancora vengono nella nostra città fuggirebbero altrove.

160 attività commerciali e turistiche rischierebbero il tracollo così come l’economia dell’intera città.

Santo Nalbone

INSIEME PER NOLI


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