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Liguria e Basso Piemonte

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Nel cuneese 5 lezioni di lingue d’oc ricordano Sergio Arneodo


Le lingue d’oc: la libertà di esprimersi a “ nosto modo “ nella pubblica amministrazione

E’ difficile per noi immaginare di poter tranquillamente parlare la propria lingua madre ad uno sportello pubblico o con un funzionario della pubblica amministrazione. Oggi forse un po’ meno, ma quante volte anche in Comuni di una certa importanza mi è capitato di esprimermi tranquillamente in piemontese e quante volte ancora oggi mi capita, e non vi nego con soddisfazione, colloquiare tranquillamente a “nosto modo “ con gli impiegati e i funzionari dei tanti Comuni delle nostre valli. Quante volte mi è capitato anche negli uffici del Comune di Cuneo o in quelli dell’Amministrazione Provinciale parlare con piacere in lingua piemontese o in lingua d’oc . Ti senti quasi a casa tua quando al telefono con i sindaci delle nostre valli magari involontariamente ti esprimi inizialmente in italiano mentre dall’altra parte ti dicono “ Nousiàuti parlen a nosto modo “ . Potersi esprimere nella nostra lingua nei pubblici uffici oltre che essere una soddisfazione grande, ti permette spesso di superare quel distacco o quella diffidenza tra il pubblico ed il privato e sicuramente ti aiuta a creare maggior collaborazione e voglia di risolvere i problemi insieme.

Si tratta di cinque lezioni – conferenze di cui quattro si svolgeranno presso la sede della Provincia in via XX settembre 48 a Cuneo mentre la lezione del 29 novembre, proprio per la singolarità dell’argomento, si terrà in Sancto Lucio nella sede storica dell’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro dove più di 60 anni or sono è nata la prima scintilla di riscoperta della lingua d’oc

Tutte le lezioni – conferenza sono imperniate sull’uso della lingua madre nella pubblica amministrazione ma in collaborazione e concertazione con l’Amministrazione Comunale e i sette Comuni patner si è voluto dedicare una lezione – conferenza a due grandi poeti provenzali Frederì Mistral , premio Nobel per la letteratura con il poema Mireio e Sergio Arneodo, fondatore di Coumboscuro che coraggiosamente più di 60 anni or sono un giorno disse ai suoi allievi “ Encuéi coumensé a escrive decò enté la lengo que vous a moustrà vosto maire” Da quella semplice frase partì la rinascita e la presa d’identità di tutto il mondo alpino, da quella semplice frase il popolo delle Alpi prese coscienza che il “ dialetto “ che parlavano comunemente in casa invece era una grande lingua che poteva vantarsi nientemeno di aver ottenuto un premio Nobel.

Il 29 novembre 2014, circa un anno dopo la morte di Sergio Arneodo, vogliamo trovarci proprio nella sua scuola, dove è iniziata questa straordinaria avventura, dove per la prima volta i “ fiét de Coumboscuro “ hanno iniziato a scrivere “ a nosto modo “.

Ci saranno gli alunni dell’Escolo che oggi arrivano non solo da Coumboscuro ma da più parti della Provincia di Cuneo ci saremo tutti noi amici e appassionati della nostra lingua e saranno proprio amici anche di lingua piemontese coloro che relazioneranno e leggeranno le poesie di Sergio Arneodo e di Frederì Mistral.

La prima lezione – conferenza si terrà quindi giovedì 27 novembre a Cuneo presso la sede della Provincia in via xx settembre 48 dalle ore 16,30 alle ore 18,30 e sarà tenuta dalla professoressa Valentina Porcellana dell’Università di Torino.

Il corso Le lingue d’oc: la libertà di esprimersi a “ nosto modo “ nella pubblica amministrazione è organizzato dall’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro, su incarico della Provincia di Cuneo e dei sette comuni partner nel progetto ossia Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Roccaforte Mondovì, Entracque, Marmora, Casteldelfino, Sanfront, con la collaborazione e supervisione della Regione Piemonte e grazie al finanziamento concesso dalla legge 482/99 Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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