Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pieve di Teco in Comune un ‘bando’ molto speciale per 2 assunzioni. Inammissibile!


Non sono voci da bar, sussurri, malelingue. E’ tutto scritto nero su bianco. Ovvero tre determine dirigenziali che hanno tra i protagonisti il segretario comunale, i 4 componenti della commissione giudicatrice e due beneficiari: un giovane ingegnere e un ‘tecnico’ specializzato (entrambi di frazione Muzio di Pieve di Teco). Proclamati vincitori di una selezione tra 4 aspiranti. Peccato che il bando sia stato reso pubblico, all’albo pretorio, il 16 agosto, mentre le domande dovevano essere presentate l’11 agosto (sic). Né annunci o manifesti.  Zitti, zitti. Domanda legittima: chi ha avvisato i  partecipanti al ‘concorso’ ? Siamo di fronte ad un palese schiaffo alla legalità ? Un caso di cui dovrebbe occuparsi la Procura della Repubblica ? Finora l’unica presa di posizione riservata, via Facebook, arriva dai seguaci del M5S.  

 LE DETERMINE  DEL COMUNE DI PIEVE DI TECO –  Il tema che ora affrontiamo non fa certo parte dei grandi scandali del Bel Paese. Siamo al nano cabotaggio. Il termometro di un modo di intendere la pubblica amministrazione e l’interesse della comunità tutta, tra privilegi e privilegiati, clientele elettorali, favoritismi al limite del codice penale, dell’abuso d’ufficio.

Ecco la sequenza dei fatti e degli atti ufficiali. Il 26 luglio 2016 (registro generale n.469) l’oggetto della determina è l’approvazione dei bandi per l’apertura di 2 cantieri scuola lavoro.  Con la firma del segretario dr. Antonio Fausto Angeloni si approva “ il potenziamento ed efficentamento dello sportello unico delle attività produttive e delle connesse attività del settore tecnico”. E la ” straordinaria implementazione di contenuti sul sito istituzionale dell’ente”. Se i cittadini capiscono il burocratese chapeau ! Si da atto anche degli allegati.  Tra cui l’età degli aspiranti non inferiore a 25 anni e non maggiore di 29. L’iscrizione al centro per l’Impiego di Imperia in cerca di prima occupazione. Titolo di studio (per il bando di implementazione dei contenuti sul sito istituzionale): diploma di scuola secondaria di secondo grado, ottima conoscenza delle procedure informatiche, conoscenza della lingua inglese, o francese o spagnola (sic). Seguono le modalità di selezione e relativi punteggi per la prova pratica e orale. Punteggio minimo 21.  Le prove, inoltre, per i due bandi sono fissate l’11 agosto 2016 con inizio alle ore 18.

Quasi fotocopia il bando per il potenziamento dello sportello unico delle attività produttive e connesse attività settore tecnico.  Cambia solo il titolo di studio: diploma di laurea in ingegneria. Esclusi dunque a priori geometri ed architetti. In entrambi i bandi si precisa che a parità di punteggio costituiscono titolo di preferenza la minore età anagrafica e anzianità di iscrizione al collocamento. Nulla da eccepire.

DETERMINA N. 19  DEL 9 AGOSTO 2016 – vedi….  Il segretario comunale Angeloni ‘nomina’ i tre componenti della commissione per la selezione di personale da destinare  allo sportello unico. Ne fanno parte il segretario stesso ‘(‘autonomina’), il geom. Giuliano Maglio responsabile del servizio. E’ anche sindaco a Montegrosso Pian Latte; presidente del Parco Alpi Liguri; Membro della Commissione Censuaria Provinciale; Vicepresidente Associazione Nazionale Arma Carabinieri in congedo sezione di Pieve Di Teco. Responsabile presso il Comune di Pieve di Teco dei settori: lavori pubblici – urbanistica – edilizia privata – commercio – ambiente – parchi -protezione civile – patrimonio. Il terzo è Roberto Mattei esperto informatico del Comune stesso. L’ufficio tecnico comunale (1.365 residenti con 671 famiglie Fonte Istat 2016) è composto da due geometri, un terzo incaricato delle Autorizzazione paesaggistiche per due giorni in settimana.

La seconda commissione per implementare i contenuti del sito dell’ente è compostadal segretario Angeloni come presidente, dal responsabile del servizio Giovanni Brunengo e ancora da Roberto Mattei.

DETERMINA  N. 20 DELL’11 AGOSTO 2016 vedi….– Si prende atto che i due bandi prevedono quale termine ultimo per la presentazione delle domande le ore 13 dell’11 agosto.  Per il ‘sito istituzionale’ i partecipanti al bando sono  Simone Patrone, nato a Imperia nel 1990, con domanda depositata l’8 agosto. Fabio Patrone, nato ad Albenga il 1998, domanda depositata il 9 agosto. Marcella Cardi, nata ad Albenga (erroneamente è scritto 12 ottobre 2016), deposito l’11 agosto, ore 11,30.  Per lo sportello unico del settore tecnico una sola domanda, ancora  Fabio Patrone, ingegnere.  Meno fortunato Tiziano Primavera nato a Imperia il 1991, figlio di un dipendente comunale dello stesso Comune di Pieve di Teco. Escluso perchè ha presentato la domanda alle 13 , 15 dell’11 agosto, 15 minuti dopo il termine tassativo. Dura lex sed lex.  Tre, dunque, gli ammessi, che per la dinamica dei punteggi, restano due vincitori: Simone e Fabio Patrone. Forse non sono parenti.

Il bando prevede una durata di sei mesi, 30 ore settimanali su 5 giorni lavorativi.  Non è una novità che in caso analoghi, in Liguria, ci sia stato un ulteriore rinnovo semestrale. Meglio così per i disoccupati.  Il compenso (indennità giornaliera) è di 46 euro in rate mensili sulla base degli effettivi giorni di servizio. Ad oggi ( 6 settembre) manca ancora  la determina che  decreta i due vincitori, ma pare sia tutto chiarissimo e documentato dagli atti stessi. Dalla presenza in Municipio nei rispettivi ruoli.

L’INTERROGATIVO MISTERIOSO – Se la determina n. 18 del 26 luglio  – vedi …. tre pagine con allegati –  indicava  l’approvazione dei bandi, si dava notizia dell’opportunità di essere assunti, ma è stata resa pubblica (albo pretorio numero di pubblicazione 2016 /828) dal 16 – 30 agosto, come hanno saputo gli interessati la notizia del bando ? Consentendo loro di  depositare in Comune le domande già dall’8 all’11 agosto?  In parole più semplici i 4 concorrenti hanno preceduto i tempi, informati (da chi?) delle futura pubblicazione a bando chiuso. Un bel rebus, si direbbe, per nulla esaltante.  Non è solo un aspetto procedurale, ma sostanziale. Oltre alla palese discordanza tra i tempi della pubblicazione e della pubblicizzazione, si sono lesi gli ‘interessi’ di tutti coloro che avrebbero potuto partecipare. E sarebbe interessante sapere chi sia stato l’uccellino ispiratore che ha permesso di precorrere, anticipare i tempi. Battere tutti quelli che potevano essere interessati ad un posto di lavoro seppure precario e a tempo.

Bisogna dare atto che nessun documento del ‘casus belli’  (finora ignorato almeno ufficialmente) vede la ‘commistione’  della giunta comunale. Sarebbe tuttavia ingenuo immaginare che il sindaco geometra, navigato in politica e nell’amministrazione comunale, con i due esponenti della sua giunta siano rimasti all’oscuro. Vittime di un gran pasticcio stando ai documenti pubblici ? Si sono favoriti di fatto alcuni ‘preveggenti’, danneggiando altri potenziali aspiranti in una provincia leader nella disoccupazione giovanile, laureati e diplomati in particolare. I sindaci, nel nostro ordinamento, sono investiti di un ruolo importante. Non essere di parte, al servizio di tutti. E qui non c’entra l’educazione civica. E’ un problema di trasparenza e legalità, tutela dell’imparzialità.

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi?  Non sarebbe la prima volta e forse neppure l’ultima. Per quel  vecchio detto la ‘volpe perde il pelo non il vizio‘. (L. Cor)

Post Scriptum.  Il Comune di Pieve di Teco esce fresco, fresco dalla visibilità – successo dell’Expo (in questo caso parente stretta di sagre nostrane). Un giorno qualcuno dovrà pur dire, dati alla mano, quanti posti di lavoro, nella valle, si è  riusciti a creare negli anni dell’Expo (anche in futuro) con dati e proiezioni affidabili. A cominciare dall’occupazione giovanile, dagli investimenti pubblici e privati, commercio, esercizi pubblici, settore alberghiero, produttivo agricolo, ricettivo- immobiliare. E aggiungiamo il recupero, il ritorno al lavoro nei campi, il valore e la sorte dei terreni abbandonati (vigneti e oliveti esclusi i cui coltivatori e produttori meritano non solo elogi o inviti ad essere più generosi con la pubblicità a pagamento). Le cooperative locali più di tanto non possono fare in termini di rilancio occupazionale e non solo.

Ovunque si fa turismo, degno di questo nome, al primo posto ci sono le strutture ricettive. L’ospitalità che crea indotto. Arrivi,  presenze, durata del soggiorno, capacità di spesa degli ospiti.  E’ il motore, la locomotiva, lo stato di salute dell’economia. Quale futuro riservato alle generazioni presenti e di là da venire. Un tema che merita approfondimento e riscontri.

Che dire, ad esempio, del gravissimo disagio di una viabilità spesso inadeguata, d’altri tempi, che risale al secolo scorso e anche prima? Non è solo un problema di manutenzione. Bisogna dare atto che solo nell’era del ministro Claudio Scajola si sono visti interventi risolutivi, seppure parziali. Cosa accade ? Dal pulpito ripetono alla noia che il quadro è radioso, le prospettive avvincenti e vincenti.  Opportunità di sviluppo annunciate, ‘predicate’, sbandierate ad ogni piè sospinto, come testimonia la rassegna stampa, le eccellenze. Poi i successi raggiunti, le scommesse già vinte. I traguardi in maglia rosa o gialla. In passato l’occasione erano sopratutto campagne elettorali, le elezioni. Oggi sono gli eventi pubblici (sagre, feste, rassegne). E’ ragionevole chiederci come è andata finire di quelle promesse, quegli annunci, il ‘dobbiamo tirarci su le maniche’ del tipo ora è venuto il momento propizio, siamo sulla buona strada, la risurrezione è solo questione di tempo, di pazienza. Siate fiduciosi, siete nelle buone mani.

Bisogna essere pessimisti, ottimisti, populisti parlando alla pancia dei cittadini ? Il copione degli avversari di Matteo  Renzi (unisce destra, sinistra, estrema sinistra, leghisti, populisti) descrive che lo accusano, un giorno sì e l’altro pure, di ingannare il popolo con l’ottimismo di maniera e di  bandiera, con promesse spesso disattese. Illusionista. E’ il perfetto scenario nostrano a cui assistiamo, da anni ripetiamo, amplificato peraltro dalla buona stampa e tv locale. Bastano un’ Expo qua, un’ expo là, tavole rotonde, conferenze, prime donne a seconda dei successi elettorali, per rilanciare l’economia disastrata di un territorio ? La bellezza ed il fascino di montagne e paesi scampati al diluvio del cemento, alla bieca speculazione che ha arricchito pochi, corrotti e corruttori inclusi. Una vallata (le vallate) da anni in retromarcia. Con quale viabilità ? Quella rimasta ai carri trainatati dai muli ?  E il ‘dramma-beffa Monesi’ cosa ha insegnato e testimonia ? Quale coerenza ? Si può fare turismo senza la priorità, assoluta, di infrastrutture degne di una civiltà moderna e non da eterni fanalini di coda ?  Sia chiaro. Non servono capri espiatori, polemiche, utili qualche mea culpa, pragmatismo, razionalità, competenza, la saggezza e la lealtà dei nostri avi.

Si può annotare che liguri, imperiesi inclusi, come  ha certificato uno studio di SWG, denunciano un peggioramento della qualità della vita. Le priorità indicate dai cittadini sono, in ordine, interventi per sviluppo e crescita (52%, contro il 19% della media nazionale), lotta alla corruzione ( 47 % rispetto al 10% della media nazionale), riduzione degli sprechi del pubblica amministrazione (31% contro il meno 18 % della media nazionale). E per non dimenticare….anche un paio di ritagli di giornale.


L.Corrado

L.Corrado

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