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Regione: via libera alla variante ‘cantiere navale’ di Vadino. La Lega si astiene


E’ stata approvata con 21 voti a favore, e 5 astenuti (Lega Nord Liguria-Padania, Liste civiche per Biasotti presidente e Gruppo Misto-Riformisti italiani) la Proposta di deliberazione 111: Variante di aggiornamento al P.T.C. della Costa. Proposta della Giunta Regionale al Consiglio Regionale di approvazione a stralcio delle indicazioni relative al cantiere navale di Albenga e al porto turistico di Genova Pegli.

 

La variante considera la scelta del  Comune di Albenga che nel 2013, preso atto della avvenuta dismissione da diverso tempo del cantiere navale denominato CN4, ubicato nella località Vadino lungo la sponda destra del fiume Centa, ha deciso di trasformare la zona da industriale a turistica avviando un progetto di riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale in base anche al piano casa. Sulla scorta dell’istruttoria del Settore Pianificazione territoriale e Demanio marittimo, la Giunta e, oggi,il Consiglio hanno condiviso il parere comunale eliminando il cantiere dall’elenco previsto nel PTC della Costa.

L’altro cambiamento previsto è quello relativo alla zona di Genova Pegli. In questo caso era stato lo stesso Consiglio regionale che, con proprio ordine del giorno approvato il 7 maggio 2013 aveva impegnato la Giunta ad attivarsi, di concerto con le altre istituzioni territoriali, per la definizione di un piano di riqualificazione complessivo del ponente genovese nel rispetto di uno sviluppo sostenibile, facendo, in particolare, riferimento alla necessità di specifiche tutele paesistico-ambientali sugli interventi per la nautica da diporto previsti nell’area tra Multedo e Pegli Lido, ed in particolare per le condizioni urbanistiche e paesaggistiche da attribuire al nuovo porticciolo previsto nella zona del Castelluccio. 

L’obiettivo è la tutela “dei valori di naturalità e di immagine del tratto di costa compreso tra la zona cosiddetta del Risveglio ed il Castelluccio di Pegli Lido”. In particolare si tratta di alcuni scogli che gli abitanti della zona avevano chiesto di salvaguardare.

Grazie all’approvazione della delibera verrà accelerata la procedura di Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto di riconversione dell’ex cantiere navale di Vadino nel Comune di Albenga e vengono inserite ulteriori specificazioni di dettaglio sui tratti costieri da mantenere inalterati.

Edoardo Rixi (Lega Nord – Liguria Padania) ha annunciato il voto di astensione con riferimento soprattutto alla parte della pratica relativa al nuovo porticciolo di Pegli. Una vicenda segnata dai ricorsi al Tar e – a parere dell’esponente della Lega – da comportamenti poco trasparenti dell’amministrazione locale. Secondo Rixi la necessaria  riqualificazione dell’area rischia di danneggiare le persone che lì hanno un creato un marina e di consegnare ai titolari del Marina Aeroporto anche il Marina di Pegli eliminando ogni sana competizione. Anzi, secondo Rixi, è in pericolo la stessa riqualificazione dell’area perché Marina Aeroporto ha tutto l’interesse di riempire prima i posti barca del porticciolo limitrofo di Sestri Ponente. Secondo Rixi, ancora una volta è mancata da parte dell’amministrazione regionale e del Comune di Genova un ruolo di coordinamento e di programmazione. Così un’operazione che dovrebbe portare ricchezza alla zona rischia di essere monca.

Aldo Siri (Liste Biasotti) ha condiviso le osservazioni di Rixi e ha annunciato che per le stesse ragioni si sarebbe astenuto sulla pratica.

Marco Melgrati (FI) ha invece dichiarato il voto convintamente favorevole del suo gruppo alla delibera in primo luogo per la soluzione proposta ad Albenga e per il fatto che finalmente giunge a conclusione una delibera nata ed elaborata dai comuni con un sofferto iter. Melgrati ha aggiunto di non aver voluto ascoltare in commissione i comitati sorti sulla vicenda perché  i comitati spesso nascono per dire solo dei no a qualsiasi cosa venga proposta.

Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria Padania) ha ribadito il voto di astensione già espresso dal collega Rixi aggiungendo che avrebbe avuto piacere che la delibera fosse stata distinta in due differenti una su Albenga, dove non sono presenti criticità, e una su Pegli dove non mancano dubbi.  Si sarebbe potuto così esprimere voti disgiunti. 

Ripristinare la gestione diretta dell’acqua per i Comuni fino a 3 mila abitanti

E’ stata approvata all’unanimità la Proposta di deliberazione 105 (iniziativa dei consiglieri Ezio Chiesa, Raffaella Della Bianca, Gino Garibaldi, Maurizio Torterolo): Proposta di legge alle Camere ai sensi dell’articolo 121, comma 2, della Costituzione: “Modifiche al comma 186 bis dell’articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)), inserito dall’articolo 1, comma 1-quinquies, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, (Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni) convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n. 42.

La proposta chiede che sia ripristinato l’articolo 148 del decreto legge 152 del 2006 , soppresso dalla legge finanziaria del 2010. L’articolo stabiliva che, pur “restando la partecipazione obbligatoria all’Autorità d’ambito di tutti gli enti locali, l’adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato è facoltativa per i Comuni con popolazione fino a 1000 abitanti inclusi nel territorio delle comunità montane, a condizione che gestiscano l’intero servizio integrato, e previo consenso dell’Autorità d’ambito competente”. Attraverso l’articolo 148 il legislatore intendeva introdurre una norma in grado di riconoscere ai Comuni fino a 1000 abitanti, che rappresentano spesso territori economicamente svantaggiati, la possibilità di gestire in proprio il servizio idrico integrato dove l’acqua rappresenta spesso la principale se non l’unica risorsa certa. La proposta di legge alle Camere prevede, quindi, di reintrodurre la norma soppressa, ampliandola ai Comuni con popolazione fino a 3000 abitanti consentendo loro di gestire direttamente il servizio idrico integrato La gestione delle risorse idriche rappresenta, infatti, un enorme patrimonio economico.

Ezio Chiesa (Gruppo Misto-Liguria Viva ) ha spiegato che il provvedimento è mirato a dare piena gestione da parte dei Comuni sotto i 3000 abitanti del ciclo idrico integrato. Se il Parlamento nazionale approvasse una legge simile, secondo Chiesa, rafforzerebbe la posizione della Regione Liguria e darebbe impulso alla proposta di legge Realaci, che è in discussione alla Camera in questi giorni e che propone misure a sostegno ai comuni pari o inferiori ai 5000 abitanti. Il testo Realaci era già stato approvato nella passata legislatura alla Camera ma la legislatura si era interrotta prima del suo passaggio al Senato.

Assenti: Conti, Monteleone, Rocca, Scajola e Torterolo (motivi personali) e Rossetti (motivi istituzionali)

 


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