Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure e Val Maremola. Depurazione che non c’è e nuove fandonie. Al via richiesta di rimborso. La sorte di 11.500.000€ versati dai Comuni a Servizi Ambientali


Stanno per partire le richieste di rimborso delle somme indebitamente richieste nelle bollette dell’acqua per una depurazione che non c’è e che, in queste condizioni, non si sa se mai si farà e se ci sarà. Intanto, per “tenere su la baracca” si inventano fandonie. Ma con le fandonie faranno poca strada perché la realtà piano piano sta venendo a galla.

Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi

Gruppo Consiliare “Centrodestra”

Consigliere Mario Carrara

Ormai, con le informazioni che abbiamo raccolto e stiamo ancora raccogliendo, non ci sono più dubbi che sussistano le condizioni giuridiche per richiedere il rimborso delle somme indebitamente richieste nelle bollette dell’acqua. Somme a carico degli utenti del 70% degli abitanti di Pietra Ligure e del 100% di quelli dei Comuni della Valmaremola, i quali pagano nelle bollette delle loro utenze domestiche dell’acqua anche i costi della depurazione che, però, non viene fatta, ma che incidono per oltre il 40% del totale delle stesse.

L’avvocato che sta seguendo la situazione della zona ha confermato che possono essere attivate le procedure per avere questo rimborso in quanto, a fronte di un pagamento preteso da parte delle società gerenti i servizi idrici, queste ultime non danno o, comunque, in base alle loro risposte e dichiarazioni, non garantiscono, come corrispettivo, quello per cui si paga: cioè, la depurazione.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il “diritto alla restituzione” lo stabilisce addirittura la Corte Costituzionale con la pronuncia n°335/2008, ripresa da tutta la successiva, coerente giurisprudenza della Corte di Cassazione, in particolare dalla sentenza n⁰10958/2010, la quale, riprendendo il pronunciamento prefato della Corte Costituzionale scrive:

La citata Corte ha inoltre specificato come posto che (il costo della depurazione in bolletta, NdC) non
trattasi di entrata tributaria, …. bensì di corrispettivo contrattuale dovuto dal fruitore della fornitura idropotabile, in assenza della prestazione consistente nella depurazione dei reflui, il privato contraente non è tenuto alla corresponsione del relativo corrispettivo ed in caso di pagamento è legittimato a richiedere la ripetizione dell’indebito” (Cass. Civ. 10958/2010).

La depurazione nella nostra situazione non esiste per due motivi eclatanti comprovati:

  1. Non è stato mai realizzato il collettamento tra il territorio pietrese ed il depuratore posto nel Comune di Borghetto. Per quest’intervento, ad oggi, Luglio 2023, NON sono stati reperiti i finanziamenti. Anche gli ultimi “individuati”, cioè quelli concordati il 29 Aprile 2021 nel Protocollo d’Intesa tra Servizi Ambientali e Sindaci, cioè: a) Aumento retroattivo delle tariffe delle utenze a + 53%; b) Accensione di un nuovo mutuo di €.1.500.000, si sono risolti in un nulla di fatto. Per cui, di conseguenza, non esiste un progetto esecutivo, né meno che mai un cronoprogramma dei lavori. Lavori, allo stato degli atti oggi nemmeno ipotizzabili.
  2. Il depuratore di Borghetto S.Spirito NON È adeguato, nella sua attuale capacità, per la recezione ed il trattamento dei nuovi reflui. Per esserlo, dovrebbe essere sottoposto a consistenti lavori di potenziamento che necessiterebbero di notevoli finanziamenti: allo stato attuale inesistenti e neanche ipotizzabili circa il loro reperimento.

Il lavoro di “collettamento” ha un costo, valutato proprio da Servizi Ambientali, di €.5.000.000 totali che erano così articolati: €.3.500.000 dagli aumenti delle tariffe ed €.1.500.000 dal nuovo Mutuo. Servizi Ambientali ha chiesto subito all’Autorità competente di essere autorizzata ad aumentare le tariffe: cosa che ha fatto e sta applicando. L’Autorità ha concesso l’aumento proprio perché esso era vincolato ad uno scopo preciso, cioè: l’effettuazione dei lavori.

Tuttavia, poi, la Servizi Ambientali non ha acceso nessun nuovo mutuo di €.1.500.000, come aveva l’impegno di fare. Cosicché, la somma necessaria per fare il lavoro NON si può più raggiungere ed il lavoro di collettamento non può più essere fatto.

La Presidente di Servizi Ambientali ha scritto, in riscontro ad una mia specifica interrogazione in proposito, che, sostanzialmente, essendo la sua Società in una situazione di passività finanziaria non è stato possibile trovare nel “mercato bancario” un istituto che “facesse credito. Di ciò prendiamo atto, ma ci poniamo due ordini di problemi: 1) Stanti così le cose, NON SARÀ MAI reperibile una fonte finanziaria della consistenza dell’importo dei lavori del collettamento che, quindi, in tali condizioni, non si faranno mai. 2) Se gli aumenti del + 53%, ora già in applicazione retroattiva nelle bollette, con vari “conguagli” risalenti fin al 2020, erano stati “vincolati” dall’Autorità competente al fatto della realizzazione dei lavori del collettamento, visto che questi ultimi non si fanno, non dovrebbero anch’essi esser RESTITUITI agli utenti? O, almeno, esser da subito DISAPPLICATI dalle bollette per il non raggiungimento del fine e per il venir meno della giustificazione che li ha autorizzati?

Non ci si trova di fronte ad un altro caso di “rigonfiamento” artificioso delle bollette stesse, oltre a quello della mancata depurazione? Con l’Avvocato stiamo valutando anche questa ed altre cose.

Il Comitato Civico di Pietra Ligure “Depurazione-bollette giuste” ha deciso di demandare ad Ottobre l’indizione di una nuova Assemblea pubblica nella quale raccoglieremo, in modo “organico”, le adesioni di quanti vorranno intraprendere l’azione di recupero delle somme relative alla depurazione nelle bollette, pagate indebitamente in questi ultimi dieci anni e tuttora.

Nel frattempo, continueremo ad indagare circa tanti aspetti, anche “inquietanti”, che, man mano, stanno emergendo nell’approfondimento di tutta la situazione che riguarda la vicenda “depurazione”. In particolare, ci hanno colpito una serie di elementi che, prima, “sorvolati” ora, invece, “revisionati”, acquistano tutta una nuova luce.

Ad esempio il 10/3/2021, il Sindaco Luigi De Vincenzi rispondendo ad una mia interrogazione scritta, circa i reflui di Pietra Ligure dal Rio Ranzi fino ai confini di Borgio e Valmaremola, firma la sua risposta scrivendo, sostanzialmente che tutti i reflui, quelli che l’attuale sistema di collettamento è in grado di recepire, dopo aver avuto un trattamento “primario” nell’impianto pietrese di via Crispi, tramite il sistema di automazione e telecontrollo (?) vengono veicolati in modo modulato (?) verso il depuratore di Borghetto. Quelli che non è in grado di recepire, vanno a finire direttamente in mare.

Una dichiarazione, praticamente uguale a quella di Luigi De Vincenzi, la rende il 15 Giugno 2023 la Presidente di Servizi Ambientali che, in una sua nota agli organi d’informazione, dichiara testualmente: “le utenze poste nel restante territorio Pietrese e Comuni di Giustenice e Tovo San Giacomo ricevono prima un trattamento primario avanzato (grigliatura grossolana, grigliatura fine e disoleatura), per poi essere convogliate anch’esse all’impianto consortile, seppur non possa essere ancora garantito il totale trasferimento dei reflui prodotti per le limitazioni funzionali ancora esistenti nella rete di collettamento posta nel territorio del Comune di Loano il cui potenziamento deve essere ancora completato.

Ma se De Vincenzi e la Presidente di Servizi Ambientali dicono sostanzialmente la stessa cosa e cioè il Sindaco De Vincenzi ammette e concorda con lei che i reflui -“Tutti i restanti reflui…vanno a finire già adesso al depuratore, che bisogno c’è stato e c’è di fare tutto quell’Ambaradan con Servizi Ambientali per cui essa non avrebbe ancora fatto il collettamento col ddepuratore stesso, minacciando “sfracelli” e cause legali di risarcimenti? E per che cosa, per quale “utilita” sarebbe servito aver già pagato fin’ora più di €.11.500.000, oltre debiti, a Servizi Ambientali se già oggi “il veicolamento modulato” (come scrivono loro) dei reflui al depuratore c’è già?

Perché, invece, nessuno dei due ci dice IN CHE PERCENTUALE i reflui che non riescono ad arrivare al depuratore di Borghetto, per le limitazioni funzionali della rete di collettamento, VANNO A FINIRE DIRETTAMENTE IN MARE, come loro stessi scrivono e firmano? Non pensano, se le cose stessero come dicono loro, che sarebbe un diritto dei cittadini saperlo, visto che si tratta di reflui sversati nell’acqua del mare senza depurazione? Ma noi sappiamo che si tratta di ben altro che di …percentuali, visto che il collettamento non c’è ancora.

Altro tema angosciante ed inquietante: i Sindaci, e Luigi De Vincenzi in particolare, sapevano bene che (…da loro dirette dichiarazioni) i Comuni di Pietra e della Valmaremola hanno già pagato a Servizi Ambientali €.11.500.000 per le rate di un mutuo più altri debiti, per i lavori che essa avrebbe dovuto fare di collettamento col depuratore di Borghetto ma che NON HA MAI FATTO.

Ora, si viene a sapere che il costo totale dello stesso collettamento da Pietra Ligure fino al depuratore di Borghetto S.Spirito è di €.5.000.000 (valutazione della stessa Servizi Ambientali, verbale riunione 29 Aprile 2021).

Ma, accipicchia..! Con €.11.500.000 i Comuni di Pietra, Borgio e Valmaremola avrebbero potuto FARNE DUE PIÙ UN PEZZO, “andata e ritorno più un altro tratto… di collettamenti con il depuratore di Borghetto!!!

Perché hanno pagato una cifra così follemente alta, se il costo totale del lavoro era MENO DELLA SUA METÀ?!?!

Mario Carrara, consigliere comunale.

26 Luglio 2023


Dichiarazione resa il 15 Giugno 2023 della Pres. Servizi Ambientali, estratto:
Il restante territorio dei Comuni Pietra Ligure, Giustenice e Tovo San Giacomo è collegato tramite la rete fognaria esistente al depuratore consortile di Borghetto Santo Spirito. Questo ad eccezione di alcune limitate utenze poste nel Comune di Tovo San Giacomo servite da impianti in loco (fosse imhoff). Le utenze del territorio del Comune di Pietra Ligure posto a ponente del Rio Ranzi risultano allacciate direttamente alla linea di collegamento col depuratore di Borghetto Santo Spirito (e per questo tale zona ha avuto il riconoscimento della Bandiera Blu), mentre le utenze poste nel restante territorio Pietrese e Comuni di Giustenice e Tovo San Giacomo ricevono prima un trattamento primario avanzato (grigliatura grossolana,
grigliatura fine e disoleatura), per poi essere convogliate anch’esse all’impianto consortile, seppur non possa essere ancora garantito il totale trasferimento dei reflui prodotti per le limitazioni funzionali ancora esistenti nella rete di collettamento posta nel territorio del Comune di Loano il cui potenziamento deve essere ancora completato“.



M.Carrara

M.Carrara

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