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Pietra Ligure, nonno Galinetto torna all’attacco. Denuncia-querela per falso in atto pubblico


Ha 87 anni e uno spirito, una forza di battaglia che non ha molti uguali. Francesco Galinetto, cittadino di Voghera, l’investitore che, con le esecuzioni immobiliari del tribunale di Savona, credeva di fare un ‘affare’ in quel di Pietra Ligure (proprietà di Andrea Nucera), si è  invece trovato in un ginepraio e un pugno di mosche in mano. Ora è tornato alla carica nonostante due cause perse davanti al Tribunale civile, condannato a quasi 100 mila € di risarcimento per spese giudiziarie e legali (anche della controparte). E un paio di denunce – esposti archiviati su richiesta richiesta della Procura della repubblica.

Francesco Galinetto quando aveva, 83 anni, agricoltore e pensionato di Voghera, in via Privata Grotta al centro della contesa giudiziaria

Ma oggi è tornato più battagliero e determinato di prima, telefona e ‘convoca’ i giornalisti, sul luogo del ‘delitto’. Si dice amareggiato perchè il popolare Ivg.it ha dato notizia, ma ha omesso nomi e documenti (‘mi hanno promesso che avrebbero rifatto l’articolo’). Lui che produce verbali, perizie, testimonianze, materiale fotografico inedito che documenterebbe le sue ragioni, una verità che, a suo dire, è stata finora ignorata o non affrontata come meritava. Lui insomma vittima di una grande ingiustizia dopo che in tribunale, con tanto di perizia giudiziale, era convinto di aver comprato (unico offerente) un’area in centro città censita ad uso ‘orto irriguo’ e invece ha poi scoperto che era ricoperta d’asfalto.

Da una parte dice di aver presentato ricorso alla Corte d’appello di Genova contro due sentenze del tribunale di Savona ( e di cui Trucioli.it aveva dato conto ) e contrariamente a quanto si credeva assicura di non aver finora pagato le spese delle cause perse, chiedendo ed ottenendo, parrebbe, la sospensiva esecutiva in attesa del nuovo giudizio. E ora di nutrire fiducia nei giudici di appello. “E’ tutto chiaro….quei testi hanno dichiarato il falso…”.

Ma ancora una volta ha affidato la ‘verità che tenacemente perseguo’ ad un esposto – denuncia – querela,  con una seconda integrazione.  Il tutto esibito ai giornalisti. Documenti presentati e sottoscritti nella stazione dei carabinieri di Vorghera. Il reato indicato nell’esposto-denuncia- querela (e  nei due ‘verbali di recezione’ è il 476 del Codice penale, ovvero  falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici’  e “quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti e documentazione fotografica costituita da  5 allegati..”!

L’area di Via Privata Grotta che Gallinetto ha acquistato in tribunale nelle esecuzioni immobiliare contro una società fallita di Andrea Nucera. Censito a terreno irriguo alberato per ritrovarsi un parcheggio  e strada su cui il Comune ha esercitato la servitù pubblica riconosciuta nella sentenza del tribunale e che contestata da Galinetto

Galinetto dichiara di essere proprietario del mappale 653 (vedi foto) ed intende denunciare che “il Comune di Pietra…che con la servitù di passaggio del 28 febbraio 2005  ha commesso un falso in  atto pubblico…. Nel corso di una recente causa che si sta svolgendo  che riguarda Via Privata Grotta, tra i vari testimoni, il geometra Burastero, tecnico comunale  dal 1987  ..ha dichiarato che fino alla ristrutturazione del condominio Andrea (realizzato dall’impresa Rubatti di Loano) avvenuta nel 2007 la strada non era ad uso pubblico…”

Sempre dalla querela: “…pertanto nel momento in cui è stata assunta la delibera comunale nell’anno 2005 il sindaco pro tempore e la giunta (sindaco De Vincenzi, vice Valeriani, assessori Palmarini Paolo, Palazzo Maria Angela, Carrara Mario e Luciano Antonio ndr) hanno consapevolmente  dichiarato il falso quando hanno sostenuto che da anni era una via ad uso pubblico…..i componenti conoscendo via Privata Grotta, hanno detto una falsità e mi hanno rovinato la vita….”. Un’anima in pena a 87 anni dovrebbe farci riflettere in quella Riviera al cemento e alle aree edificabili che ha fatto la fortuna di tanti e malasorte di troppi illusi.

L’area contesta del parcheggio dove si nota il buco del paletto provvisorio che veniva messo e rimosso

“Ci sono 4 fotografie fatte dal geom: Giorgio Rubatti e lo dice sotto giuramento che le ha fatte prima della ristrutturazione  del condominio Andrea, avvenuta nel 2007, che dimostrano che via Privata Grotta, era una strada privata, Si vede nella foto che la strada era chiusa con paletti e catena. Si vede che l’auto di un signore, Lorenzo Zerbi  che l’ha parcheggiata per 18 anni sempre nello stesso posto, con il permesso del proprietario del mappale 653 (di via Privata Grotta), e si vede anche il pezzo di destra di circa 40 metri delle via stessa, con due macchine parcheggiate che confermano che la strada era privata…..invece hanno dichiarato nella delibera che in via privata Grotta c’era una servitù di passaggio pubblico ultranovennale. La delibera parla  di passaggio uso pubblico e dove andavano visto che i due pezzi di strada erano chiusi ?  Ci sono i testimoni (Iannuzzi e Zerbi) che sotto giuramento dicono che nella via Privata Grotta entravano solo i residenti e c’erano dei parcheggi con le strisce gialle, questo fino alla ristrutturazione  del condominio Andrea avvenuta nel 2007….” Denuncia presentata il 17 maggio 2021 alla procura della Repubblica di Savona con la richiesta si “verifichi la sussistenza di reati in quanto esposto e persegua i responsabili”.

Agli atti risulta allegata la proposta di deliberazione della giunta comunale (regolamentazione aree private gravate da servitù di pubblico passaggio aggiornamento elenco strade e piazze) in cui  c’è il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica del dirigente di area ing. Vincenzo Gatto.  Documento allegato alla deliberazione di giunta n.26 del 28 febbraio 2005.

Altri allegati. La dichiarazione del teste  Giuseppe Minuto: “….da quando sono in servizio in Comune e cioè dal 1971, il Comune ha provveduto alla manutenzione della strada via Privata  Grotta…..ma in altra testimonianza  nella causa del condominio sul cap 9  dice:…non lo so, non mi sono mai interessato di quella zona….”.

“Il geometra Burastero ricorda che da oltre  vent’anni si trovano in zona attività commerciali aperte al pubblico. e si accede utilizzando via privata Grotta….Galinetto non può vantare diritti…lo stesso Burastero nella causa condominiale sul cap. 2…Posso rispondere dal 1987 in avanti. Da allora  c’era stato un periodo di confusione, poi regolarizzato negli anni 2005  quando il Comune ha fatto una convenzione….di fatto diventata operativa nel 2006…

Galinetto: “….Minuto e Burastero testi del Condominio Andrea con davanti le fotografie hanno testimoniato la verità. Non altrettanto  quando hanno deposto come testi del Comune e per questo chiedo si proceda anche nei loro confronti…. Si è concesso l’usucapione sulla base di un solo palette che veniva messo e tolto a scopo parcheggio auto….”

“Il teste Giorgio Rubatti dice che le foto le ha fatte nel 2006 e c’era un paletto….nella foto si vede il magazzino e la macchina di Lorenzo Zerbi… dunque la sentenza di usucapione a favore del Comune è stata emessa su presupposti errati”.

Galinetto è un fiume in piena…”si doveva trovare un accordo, una transazione, invece dopo aver lavorato una vita mi stanno rovinando la vita e i giornalisti dovrebbero per prime andare a fondo di tutta la vicenda, da Becchi, a Nucera, alla convenzione di 90 mila euro….mi è capitato questa disgrazia, ma finchè avrò forza mi batterò perchè sia fatta giustizia, non per avere un privilegio, certo anche gli avvocati possono sbagliare, ma la verità per cui mi batto è una sola”.

C’è solo da aggiungere che nessuna delle persone (pubblici amministratori e tecnici) verso i quali il cittadino possidente Galinetto punta l’indice aveva interessi diretti nella brutta ed intricata storia di via privata Grotta. Toccherà ai giudici un nuovo pronunciamento non già su possibili errori amministrativi e di gestione del bene pubblico, ma della asserita sussistenza di reati.


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