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I Radicali. Carcere in Valbormida? ‘La vergogna del Pd e della politica savonese’


Con il voto in Consiglio Regionale viene aggiunto un nuovo tassello all’interminabile vicenda della scelta dell’area per il nuovo Carcere di Savona: la Regione e i suoi consiglieri avevano in realtà brillato per la loro assenza nel veloce e sbrigativo tavolo tecnico tenuto mesi fa e condotto dall’onorevole Franco Vazio, probabilmente ieri hanno voluto rispondere alle sollecitazioni che gli arrivavano dai Comuni interessati e dai sindacati della Polizia Penitenziaria.

Questa si trascina da lunghissimo tempo, ma alcuni aspetti della stessa vanno chiariti.

Savona dai primi anni ’80 e salvo una breve parentesi fino al 2016 è stata governata dal PD e dai suoi predecessori e aree di dimensione adeguata su cui realizzare il nuovo carcere sono state più volte individuate e ogni volta scartate per ragioni tutt’altro che di opportunità, ma piuttosto di lucro: è il caso della ex-Metalmetron che il Sindaco Ruggeri intendeva proporre e il consiglio comunale (in particolare il gruppo DS) impedì di indicare, lì oggi ci sono un albergo e un centro commerciale.

Altre a Savona e sulla fascia costiera ne esistono (lo sa bene Vazio che abita ad Albenga) e sarebbero una scelta migliore per un istituto a caratteristiche aperte e trattamentali (con ampie possibilità di lavoro interno ed esterno) come quello che ci viene illustrato, senz’altro più facili da realizzare in ambito urbano.

L’area ex-Rialzo alle spalle del Tribunale proposta mesi fa veniva indicata dal Ministero come idonea in base ad uno studio di fattibilità per una struttura da 140 posti di capienza, le cui dimensioni sarebbero sufficienti per il territorio; probabilmente non è la migliore soluzione possibile, ma a noi sembra molto più ragionevole rispetto a quelle ipotizzate da chi vagheggia grandi strutture al confine tra Liguria e Piemonte, utili forse a parcheggiare detenuti in  esubero provenienti dagli altri istituti, molto meno a costruire qualcosa per il loro recupero e reinserimento sociale.

Quanto all’argomento risibile per cui i contrari si opporrebbero a portare sviluppo nell’entroterra savonese ricordiamo che il carcere non è un nuovo insediamento produttivo o una forma di ammortizzatore sociale, ma un servizio (la cui utilità comincia giustamente a essere da più parti messa in dubbio) e che costruire un nuovo istituto costa allo collettività molti milioni di euro, il minimo che si può chiedere è che venga realizzato in luoghi adeguati. E’ significativo che ad utilizzarlo siano gli stessi che per decenni hanno chiuso uno o entrambi gli occhi sulle problematiche ambientali che hanno creato tanto danno alla salute pubblica in quella vallata e di cui tale atteggiamento è stata una delle cause.

Dell’area ex-ACNA si è sempre ed esclusivamente previsto un nuovo utilizzo industriale (e mai abitativo), che finora non ha trovato a causa delle modalità molto discutibili con cui è stata condotta la bonifica mantenendo in loco la quasi totalità dei rifiuti tossici e delle sostanze pericolose e delle preoccupazioni che questo suscita nei possibili investitori; che debba ospitare un istituto penitenziario in cui tra personale di custodia e detenuti andrebbero a vivere e lavorare non meno di 300 persone è qualcosa di più di un azzardo, è una proposta criminalmente irresponsabile.  Nessuno insulta la Valbormida ritenendola inadatta ad ospitare il nuovo istituto, lo fa piuttosto chi sottovaluta il rischio di costruirlo a poche decine di metri da quel cimitero permanente di veleni.

Certamente delle criticità nel sistema carcerario della nostra regione esistono e meriterebbero discussioni molto meno affrettate di quella tenuta ieri, ma è un dato di fatto che l’unica struttura realizzata fuori dal contesto urbano (Sanremo Valle Armea) sia la meno vivibile e dotata di opportunità lavorative e trattamentali ed è un fatto che il Ministero si stia orientando invece nelle sue linee guida verso una maggiore applicazione delle misure alternative e la ristrutturazione degli istituti esistenti – con ampliamento degli spazi di socialità e attività lavorativa – piuttosto che sulla costruzione di nuove carceri.

Ringraziamo Ferruccio Sansa, i consiglieri che hanno votato contro e quelli del M5S che non hanno votato il documento di Vaccarezza e siamo certi che di qui a qualche tempo le granitiche certezze che sembrano animarli verranno meno a diversi di quanti hanno votato a favore, perché il nuovo istituto se verrà realizzato non ha nessuna altra ragione plausibile che di esserlo a Savona.

Stefano Petrella        Deborah Cianfanelli     Angelo Chiavarini

(membri del consiglio generale del Partito Radicale)

Stefano Petrella         010212258      stefan_petr  libero.it

Deborah Cianfanelli   3927001400   deborah.cianfanelli  gmail.com

Angelo Chiavarini       3477672213   a.chiavarini  gmail.com


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