Era il 22 ottobre 2011. In occasione del premio “Fionda dei Fieui di caruggi’ , assegnato a Paolo Villaggio, tra gli ospiti d’onore c’era pure il sacerdote più popolare di Liguria e non solo, don Andrea Gallo che si è spento nella sua Genova a 84 anni. Altri ospiti d’onore Antonio Ricci e Gino Rapa, albenganesi, Dori Ghezzi. Il 2012 per il ‘don’ degli ultimi arriva il premio ingauno. Un riconoscimento da album dei ricordi. E grazie a Silvio Fasano ecco le immagini e il suo commento. E l’addio dell’Associazione giornalisti a firma di Alessandra Costante.
ADDIO A DON GALLO, GRANDE COMUNICATORE
E’ stato il prete degli ultimi, il simbolo della città vecchia, l’uomo del riscatto per moltissime persone che pensavano di non aver futuro. Ma Don Gallo è stato anche un grande comunicatore, capace di trasformare in chance per i suoi ragazzi e le sue idee, problemi insormontabili. Fino all’ultimo don Andrea è stato l’interfaccia di tutti i cronisti genovesi e non solo, il mediatore tra mondi che volevano entrare in comunicazione: sempre disponibile, sempre pronto a metterci parole, voce e faccia, anche quando il male stava diventando insopportabile.
Ha sapientemente usato le armi della sfida e del paradosso, ma soprattutto quella della parola. Come al G8 di Genova quando è diventato uno dei punti di riferimento del movimento no global <per difendere – come gli piaceva dire – chi non ha voce>, ma nello stesso tempo il riferimento di molti giornalisti e dell’Associazione ligure dei giornalisti con cui collaborò a trovare alloggi e sistemazioni per le decine di colleghi free-lance che senza il suo aiuto non avrebbero potuto raccontare le giornate di Genova al resto del mondo.
Il segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti
Alessandra Costante