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Santa Corona: non c’è il posto di polizia, ma è installata la videosorveglianza al Pronto Soccorso. Attivo il ‘questionario qualità’


Non è il caso di riproporre quante volte, nel corso dei decenni, si è parlato dell’esigenza di un posto di polizia al pronto soccorso  del Santa Corona che nella stagione estiva, nei periodi di afflusso di turisti e proprietari di seconde case, si trasforma in un ‘pentolone’ dove accade un po’ di tutto. Ora il Pronto soccorso, non solo è sottoposto ad un’energica cura di rinnovamento dei locali e decoro, ma la videosorveglianza può rappresentare un deterrente e comunque un aiuto a chi svolge compiti impegnativi, delicati, diciamo strategici. E un Pronto soccorso multilingue, per 10 diverse nazionalità. Un questionario di qualità, quattro pagine, consente inoltre di contribuire al miglioramento dell’organizzazione con note e suggerimenti. Come il discorso attese, code, carenza di medici, nel caso specifico un primario in prorogatio da un anno.

La videoserveglianza installata nella sala del triage del Pronto soccorso del Santa Corona

Con la fine della stagione estiva, con gli interventi di rinnovamento e lavori in corso, si può dire che il Pronto soccorso, centro nevralgico con la rianimazione e la medicina d’urgenza, assume un aspetto di normalità. Chi ci lavora, personale medico ed infermieristico, non è alle prese con l’affanno, con la tensione di chi deve affrontare persone di ogni età, estrazione sociale e caratteriale. Ci sono le visite, le diagnosi, ma quando si opera in emergenza continua, con le sale ed i letti affollati, non è facile immaginare che anche essere forgiati e preparati a tutto, non comporti stress e possibili errori. L’assalto al ‘triage’ è stato descritto nel corso degli anni, denunciato soprattutto da chi, magari ricoprendo un ruolo pubblico, si è trovato nella ‘baraonda’. Sul fronte della struttura sono stati fatti passi avanti, creando anche quel pizzico di privacy dei pazienti in attesa sui lettini. Ci sono divisori, le tende, una migliore interazione tra i vari studi medici e laboratori, I pazienti, i famigliari che li accompagnano hanno l’impressione di essere in un paese con una sanità civile. Va dato merito a quanti si sono fatti parte diligente magari facendo tesoro degli errori, dei suggerimenti soprattutto di chi opera sul campo, sul fronte, ma anche verso gli utenti.

Su questo aspetto non sappiamo quale sia il riscontro che finora ha avuto la distribuzione del questionario di qualità dove l’Asl 2 chiede – intervista l’utente. Tra le domande il tempo d’attesa tra l’arrivo al Pronto soccorso e la registrazione al triage e eventualmente a cosa è dovuto: maxi afflusso, organizzazione non adeguata, mancanza di informazioni necessarie ad intraprendere percorsi alternativi.  Tempo di attesa tra registrazione al triage e ingresso in sala medica,  Gli infermieri sono stati disponibili e cortesi nell’erogazione delle prestazioni ? Stesso discorso per il personale medico.  Inoltre le informazioni ricevute dal personale medico hanno esaudito le sue aspettative ?

Forse sarà capitato a tanti o a pochi di recarsi in un pronto soccorso della Francia, della Germania, della Svizzera, dell’Austria. E fare un paragone. Lentamente ci stiamo avvicinando, a prescindere dalla qualità e dalle capacità, professionalità che nel nostro Paese non mancano. E’ un problema di risorse, di competenze, a ognuno il suo mestiere, dei disastri della sanità pilotata dal politico di turno. La sanità affidata ai privati forse non è il massimo di una società civile, se questo serve per migliorare il servizio e rimediare agli sprechi ben venga o magari è il male minore. Del resto come spiegare la folla che si trova negli ambulatori medici privati ?  Il Santa Corona è davanti a noi, a Toirano nel nuovo centro medico, nella sale d’attesa, c’è quasi la calca e tutto è a pagamento, anche se con tariffe competitive e convenienti, inferiore a quelle di tanti altri studi medici dove operano i ‘medici di famiglia’ ai quali si affiancano, a pagamento, gli specialisti. La concorrenza è positiva, almeno per l’utente – paziente.


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