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Liguria e Basso Piemonte

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Aurelia bis Albisola-Savona. Lettera aperta ai sei consiglieri regionali del Pd. Vi descrivo una burla. Poi l’intervento del ministro Di Pietro e di Raffaella Paita


Al gruppo consiliare del Pd Regione Liguria. Roberto Arboscello. Enrico Ioculano, Armando Sanna, Sergio Rossetti, Luca Garibaldi,  Davide Natale. Vi scrivo per l’ordine del giorno che voi avete sottoscritto a favore di Aurelia bis Savona e svincolo Ospedale San Paolo.

di Paolo Forzano

L’Aurelia bis Albisola Savona è un acronimo errato, una burla per il cittadino, ed è stata finanziata come “connessione porto-autostrade“. E’ di questi giorni l’indagine della Guardia di Finanza che ritiene quel progetto un danno erariale di 70 milioni, in quanto impossibilitato a raggiungere il suo scopo di connessione porto-autostrade.

Un po’ di “storia”- L’Aurelia bis progettata da Bonifica nel 1998 svolgeva correttamente la funzione di circonvallazione di Albisola Superiore (assorbendo il principale flusso di traffico Celle-Albisola-Savona) ed anche di nuova strada di penetrazione in Savona in quanto dalle Funivie seguiva il tracciato ex ferroviario ed emergeva tra via Torino ed il fiume e quindi collegava direttamente i parcheggi di via Piave, provincia, ex stazione ferroviaria e proseguiva in via Vittime di Brescia.

Quindi anche a Savona una giusta scelta perchè il 75% del traffico proveniente sia da levante che da ponente vuole andare nel triangolo città vecchia, porto, ospedale. Oltretutto anche il quartiere di Villapiana avrebbe avuto una buona connessione col levante e col ponente senza andare ad interessare la parte centrale della città.

Quel tracciato caldeggiato da Bonifica non fu scelto, ma fu scelto invece la terza delle tre opzioni disegnate da Bonifica, la peggiore delle tre. Tale opzione prevedeva il percorso Capo Torre (Aurelia Albisola-Celle) statale di Sassello località Carabigi, Luceto, corso Ricci parte alta.

Ma il tratto Capo Torre (Aurelia Albisola-Celle) statale di Sassello località Carabigi, Luceto fu praticamente da subito soppresso, ufficialmente per motivi geologici, anche se verosimili voci di paese danno giustificazioni molto diverse.

E’ evidente che senza quel tratto l’Aurelia bis si svuota completamente di valore. Tutta la città di Savona e le Albissole pensavano che quella Aurelia bis non valesse assolutamente nulla, e che non sarebbe mai stata nè finanziata nè realizzata.

L’allora ministro Antonio Di Pietro ha firmato accordo per Aurelia Bis, con Provincia e comuni, l’ultimo giorno del suo mandato

Invece di riprogettare una nuova soluzione che ricoprisse l’arco di interesse, “miracolosamente” il ministro Antonio Di Pietro il giorno 10 marzo 2008 viene a Savona a firmare l’accordo con Provincia e Comuni: ultimo giorno del suo mandato da ministro.

Il progetto “Aurelia bis” così malamente decurtato viene “riciclato” come viabilità di connessione porto-autostrade continuando però ad illudere il cittadino che quell’opera è quell’Aurelia bis attesa da 50 anni!

Quello spezzone di Aurelia bis progettato da Bonifica ad Albisola è completamente fuori “tiro”: infatti termina a Luceto e non raccoglie nè il traffico proveniente dall’Aurelia da Celle Ligure, nè quello dall’autostrada, nè quello dalla statale di Sassello.
Per dargli un senso (ma quale senso!) viene “completato” progettando un nuovo casello di Albisola che convogli direttamente il traffico in Aurelia bis!!!

Ma per andare dove? In cima a corso Ricci? Il porto sta da tutt’altra parte!

Raffaella Paita, da assessore regionale alle Infrastrutture, fece progettare a Infrastrutture Liguria il nuovo casello di Albisola

La Regione Liguria (assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita) fa progettare da Infrastrutture Liguria il nuovo casello di Albisola poichè Autostrade si “rifiuta” di modificare o rifare il casello esistente.

Paita asserisce che il finanziamento del casello avverrà facendo una estensione dei fondi per l’esecuzione della “connessione porto-autostrade” alias “Aurelia bis”!

Ma per costruire il casello è necessario abbassare il rischio alluvionale del rio Basco, ed allora si aggiunge un canale scolmatore del rio Basco di circa un chilometro in galleria che riverserà la sua acqua a monte del costruendo nuovo casello. Che dire del fatto che l’area dove si vuole costruire il casello è area alluvionabile, e che con il canale scolmatore che versa acqua a monte il rischio alluvione aumenterà?
Il casello in oggetto non viene ritenuto fattibile nè da Autostrade nè dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici perchè andrebbe ad attraversare aree della Villa storica Gavotti.

Sullo svincolo monorirezionale per le ambulanze per l’Ospedale San Paolo c’è una storia tanto lunga quanto controversa. Autostrade giustamente si è sempre rifiutata di prenderlo in considerazione perchè al di fuori degli standard dei caselli autostradali. Il numero di ambulanze che dalla Valbormida raggiungono l’ospedale San Paolo in emergenza è dell’ordine di due al giorno: e questo dato già sballa la richiesta.

Molto più utile un casello “normale” che possa essere di servizio all’ospedale, ma anche al territorio. Come servizio all’ospedale per poter far accedere facilmente chiunque, paziente o visitatore, e da tutte le direzioni. Inoltre servirebbe anche come interscambio con altri nosocomi.

Il dott Arboscello porta avanti vecchie istanze, con punti critici come Autostrade e Sovrintendenza. Ho ritenuto di inviarvi questa mia a completamento delle vostre conoscenza sulla materia in oggetto. Credo che sarebbe necessario rifare il punto su questi ed altri temi sulle infrastrutture savonesi. Vi sarei grato se voleste approfondire la materia,  sono a vostra disposizione. Grazie dell’attenzione.

Paolo Forzano


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P. Forzano

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