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Savona: rigassificatore e deficit di relazione sociale. La mobilitazione contro l’arroganza. 2/Lettera aperta a Toti: perchè non colloca la Golar Tundra davanti a Genova o a Imperia


La grande mobilitazione vista oggi sulle spiagge del savonese invita ad alcune riflessioni di carattere socio – politico che potrebbe essere così schematicamente riassunte:

di Franco Astengo

La grande mobilitazione di domenica 10 settembre 2023 sulle spiagge del savonese invita ad alcune riflessioni di carattere socio – politico che potrebbe essere così schematicamente riassunte.

Il deficit di capacità di relazione sociale da parte del sistema politico appare come il dato emergente nella contestazione al trasferimento dell’impianto di rigassificazione da Piombino a Vado Ligure ipotizzato da un accordo tra la Presidenza della Regione Liguria e la SNAM.

Non è questa la sede per entrare nel merito delle questioni tecnico/politiche legate alla vicenda che del resto sono già oggetto di una animato dibattito nel quale si nota tratti di vera e propria “antichità dialettica”.

Piuttosto val pena di far notare alcuni elementi:

a) il “come si forma” un’opinione pubblica attraverso l’utilizzo dei social posti al di fuori dall’intermediazione politica;

b) la trasversalità nella raccolta dell’aggregazione pur in una situazione post-industriale all’interno della quale ormai ogni concetto di valutazione sul piano economico è ormai scomparsa. Va comunque ricordato come il possibile terreno d’accoglienza dell’impianto in questione faccia parte di un’area molto provata sul terreno produzione/ambiente e questo elemento nel corso degli anni ha fatto comunque crescere una sensibilità ambientalista non legata alla ricerca dello “scambio politico”;

c) l’inesistenza di un “struttura di dialogo” tra i diversi livelli istituzionali e l’avvento della “forma comitato” non soltanto tra i cittadini ma anche tra i rappresentanti di quelli che furono corpi intermedi. Fattore decisivo di questa mobilitazione l’arroganza del potere palesata in questo caso da un livello istituzionale come quello della Regione, Ente al riguardo del quale andrebbe davvero aperta una riflessione sulla forma di elezione diretta del Presidente della Giunta.

Franco Astengo

2/ SAVONA – RIGASSIFICATORE.  LETTERA APERTA DELL’AVV. ANDREA SOTGIU AL PRESIDENTE TOTI

L’avvocato civilista Andrea Sotgiu è stato Assessore con delega ai Servizi legali, Patrimonio, Trasparenza e anticorruzione, rapporti con il consiglio comunale. Eletto nel 2016 era presidente della Prima Commissione Permanente e dal novembre 2028 nella giunta  di Ilaria Caprioglio

Caro Presidente il rigassificatore qui a Savona e nelle zone limitrofe non è ben accetto: mi pare che la levata di scudi dei cittadini sia più che legittima e debba essere presa in considerazione perché non si può e non si deve giocare sulla loro pelle come è stato fatto  più volte in passato. Non è accettabile che Lei riduca tutto alla sindrome di Nimby ridicolizzando quanto i savonesi gridano a gran voce.

Sono stato all’interno della compagine comunale di Savona per cinque anni e ho assistito di persona alle promesse, ai buoni propositi e alle migliorie che avrebbero dovuto essere destinate al nostro territorio e che ahimè stiamo ancora aspettando.
Le chiedo: perché non colloca la nave Golar Tundra davanti alla sua Genova (forse Bucci non sarebbe tanto contento) o magari a Imperia (ma li essendoci Claudio Scaiola la cosa darebbe ancora più fastidio).
La spiegazione di una tale scelta è forse più semplice di quanto non possa pensarsi: Savona e il suo territorio è terreno fertile per conquiste e scambi politici: chi la appoggia e la segue in questo progetto (non tutti fortunatamente) appartiene per la più parte al ponente ligure e della nostra città capoluogo è importato (e non uso temine più volgare per mera cortesia) sempre poco o niente (al contrario chi si è invece sempre messa di traverso rispetto a scelte/strategie regionali non condivise e ha poi finito con il pagare lo scotto non venendo ricandidata : ogni riferimento a persona non è casuale…).
La invito allora ad ascoltare e a prendere atto che i cittadini (quelli stessi che in gran parte l’hanno votata per la seconda volta ma che probabilmente non lo farebbero più) hanno diritto di parola e hanno diritto di sapere tutto sul progetto.
E questo fuori dai soliti giochini e teatrini della politica, lasciando da parte le parole ad effetto  e le paternalistiche rassicurazioni che nulla apportano e nulla chiariscono.
Fornisca, invece, la prova – oggi e non tra dieci anni- in termini concreti e documentati, di quali siano le “meravigliose opportunità e i  grandi risultati” (si parla genericamente di royalties, di benefici per i comuni che favoriranno l’operazione) derivanti da ciò che Lei “sponsorizza” così fortemente (tenendo il piede in due scarpe in quanto Presidente della Regione e al contempo Commissario Straordinario, situazione già di per se’ alquanto singolare ancorché tipicamente italiana).
Si perché, esattamente, non si è ancora capito quale possa essere l’utilità di un sistema di produzione energetica che, a dire di molti esperti, dovrebbe avere vita breve (non più di un decennio) in quanto ritenuto non in linea con la transizione energetica di cui tanto si parla.
“I recenti tentativi di posizionare l’Italia come hub europeo del gas creano rischi finanziari tangibili, perché la domanda di gas è in calo” – ha spiegato nel corso di una intervista Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista presso l’Institute for energy economics and financial analysis (Ieefa). “Sarebbe ragionevole per l’Italia e per altri governi europei non scommettere sulla crescita del gnl a lungo termine”.
E ancora: sempre in un rapporto pubblicato a febbraio 2023 dal suddetto istituto e dedicato al gas naturale liquefatto, o gnl, si legge: “I progetti di liquefazione che entreranno in servizio dopo il 2026 potrebbero entrare in un bacino di domanda molto più ristretto rispetto alle previsioni rialziste del mercato. Con l’afflusso di nuova offerta sul mercato, le attuali ristrettezze dei mercati potrebbero lasciare il posto a un eccesso di offerta”.
Allora sorge spontaneo chiedersi, visto che la Golar Tundra verrebbe spostata proprio nel 2026 e dovrebbe rimanere a Porto Vado per circa vent’anni, quali valutazioni siano state compiute su tali aspetti di natura tecnica/finanziaria, prima di andare a sconvolgere un territorio già vituperato in passato da scelte politiche tutt’altro che lungimiranti: questo nessuno lo ha spiegato e tanto meno Lei.
Al tempo stesso non sono state fornite spiegazioni sul concreto impatto ambientale di una tale operazione, sul perché la nave venga collocata in una fascia di mare ben più prossima alla costa di quanto non sia avvenuto, ad esempio, per altre sparse per il mondo, sul perché a Piombino la nave in questione rimarrà solo tre anni mentre noi dovremmo tenercela per venti, sul perché non siano state individuate altre possibili “location” visto che Lei svolge il ruolo, anche, di Commissario Straordinario.
Vede Presidente, sarebbe stato preferibile che Lei, prima di imporre ai Savonesi ecomostri nel nome di una dubbia necessità energetica, si fosse impegnato e battuto primariamente in questi anni, con forza e nell’interesse esclusivo della Regione che amministra, a dotare la stessa, a mero titolo esemplificativo, di un sistema viario moderno, efficiente, in grado di supportare la logistica dei porti (in particolare proprio quello di Porto Vado) e favorire la mobilità anche in ottica turistica: e invece nel 2023 siamo ancora fermi ai blocchi di partenza perché, dubito a questo punto Lei se ne sia mai reso conto, in realtà tutta la Liguria, ma in particolare proprio la zona del Savonese e del ponente , è costantemente paralizzata dal traffico, non ha linee ferroviarie adeguate ne’ sulla litorale ne verso l’entroterra piemontese, la rete autostradale è al collasso e per fare un viaggio in aereo bisogna rivolgersi agli aeroporti di Milano o Nizza (perché a Genova mancano le linee e spesso i costi sono assurdi).
Certo nel caso della Golar Tundra Le è stato servito un piatto d’argento nel nome di un interesse nazionale che Le consentirà di far bella figura e magari ottenere qualche scatto d’anzianità ma la Sua scelta metterà in ginocchio, ancora una volta, un territorio che faticosamente sta cercando di trovare la propria strada e che finirà invece per tornare indietro di decenni.
Forse sarebbe il caso, visto il Suo ruolo prioritario di Presidente della Regione Liguria, che ci ripensasse e ascoltasse la Voce di tutti quei cittadini stufi di non essere ascoltati e di essere presi in giro.

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F.Astengo

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