Trucioli

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Albenga. Ecco Radio Radicale: convegno (massonico) sul pensiero di Giuseppe Mazzini nella ricorrenza dei 50 anni della loggia ingauna


La ‘Giuseppe Mazzini’ è una delle tre logge massoniche del comprensorio di Albenga. La seconda è la Luigi Pirandello, la terza George Washington a Cisano Sul Neva. Si tratta del GOI (Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani). La ‘Mazzini’ ha ‘festeggiato’ il suo cinquantesimo anno con un partecipato convegno, aperto a tutti, quasi ignorato dai media. 2/Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.) del “Comprensorio Ingauno”: il prof.Franco Quaglieni è il neo presidente.

Radio radicale ha trasmesso l’evento.

https://www.radioradicale.it/scheda/706381/lattualita-del-pensiero-di-giuseppe-mazzini.

E dal sito Internet ufficiale del ‘Grande Oriente’ il testo sintetico del resoconto.

La Loggia Giuseppe Mazzini 831 di Albenga ha festeggiato i 50 anni dall’innalzamento delle proprie colonne con un convegno dedicato all’attualità del pensiero dello straordinario politico e patriota di cui porta il nome che si è tenuto all’Auditorium San Carlo di Albenga. Un evento, al quale ha partecipato il Gran Maestro Stefano Bisi e che è stato presieduto dal maestro venerabile Aldo Tamburini,  che ha fatto gli onori di case e che ripercorso la storia dell’officina.

A presiedere il convegno il ‘Venerabile’ della Mazzini, Aldo Tamburini che nel luglio 2009, come riportano le cronache, era stato nominato commissario del Partito Socialista per l’area albenganese dopo Vincenzo Damonte, Tullio Ghiglione, Euro Bruno, Giovanni Timo, mentre il segretario Mauro Testa (ex sindaco Psi dal 1981
al 2 settembre 1983), aveva aderito al Partito Democratico.

Sono intervenuti Giovanni Greco, giá ordinario di Storia all’Universitá di Bologna, che ha tenuto una relazione da titolo “Restiamo umani” , e Fulvio Conti, docente di Storia contemporanea presso la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Universitá di Firenze, che ha parlato di “Mazzini, icona laica della Repubblica”. Ha moderato la tavola rotonda il giornalista Stefano Mentil.

“Quando si parla di doveri, e della necessitá di esercitarli per ottenere i nostri diritti, ci viene in mente proprio Giuseppe Mazzini”, ha sottolineato a conclusione dell’incontro il Gran Maestro Bisi,  soffermandosi sulla straordinaria attualità del pensiero di colui che è stato tra gli  ispiratori ei protagonisti del Risorgimento italiano, padre Repubblica Romana del 1849 un evento tra i più importanti della nostra storia, non solo perché impresse un impulso senza precedenti alle aspirazioni unitarie italiane, che avrebbero, poco più in là, trovato compimento, ma soprattutto perché servì anche a tracciare la strada che in un futuro più lontano avrebbe portato l’Italia  a diventare una moderna democrazia, progressista e partecipata. La Costituzione, che in quei gloriosi giorni venne elaborata, è stato ricordato, e  che non  ebbe neppure  il tempo di entrare in vigore, fu senz’altro la più avanzata dell’intero ciclo risorgimentale e molto ha inciso sulla cultura giuridica del nostro paese. E’ un testo modernissimo e democratico, che affida al popolo tutto il potere e che parla per la prima volta di giustizia sociale, di libertà, di diritto al voto, abolisce la censura, la tortura, e la pena di morte e afferma l’uguaglianza di tutti i cittadini, a prescindere dal genere, dalla provenienza sociale e dal  credo religioso.

Ad accendere  i riflettori invece sugli ultimi due anni di vita di Mazzini e in particolare sul suo controverso rapporto con Marx e Bakunin è stato il professor Conti, che ha raccontato anche come morí il grande patriota, la sua imbalsamazione e il lungo viaggio della salma da Pisa a Genova, dove vennero organizzate manifestazioni politiche.

HA DEDICATO UN SERVIZIO SAVONA NEWS

A FIRMA DI MARIA GRAMAGLIA.

Ad Albenga il Maestro Venerabile Aldo Tamburini ha aperto il convegno, moderato da Stefano Mentil (vedi…..)

LE ALTRE LOGGE DEL ‘GOI’ IN PROVINCIA DI SAVONA E IMPERIA

XX Settembre Savona
Sabazia Savona
97 Giuseppe Garibaldi Imperia
98 Giuseppe Mazzini Sanremo (IM)
Cheope Savona
Priamar Varazze (SV)
Alfredo Cremieux Sanremo
Canalicum Cairo Montenotte (SV)
985 Mimosa Bordighera (IM)
1002 Bruno Guglielmi Sanremo (IM)
1015 Ennio Battelli Diano Marina (IM)
1029 Ligustica Savona
1050 Voltaire Imperia
1058 Lando Conti Sanremo (IM)
1172 I Persistenti Dolceacqua
Athena Imperia
Pietro Donato Sanremo
Giovanni Ruffini Taggia

2/ALBENGA A.I.C.I., Quaglieni è Presidente della Sezione del Comprensorio Ingauno. Nuovo incarico per il direttore del Centro Pannunzio di Torino.

 Presidente della sezione dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.) del “Comprensorio Ingauno”, formato dai Comuni di: Alassio, Albenga, Andora, Arnasco, Castelbianco, Castelvecchio di Rocca Barbena, Casanova Lerrone, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Garlenda, Laigueglia, Nasino, Onzo, Ortovero, Stellanello, Testico, Vendone, Villanova d’Albenga e Zuccarello, della Provincia di Savona.  Con il benestare del Presidente Nazionale A.I.C.I., Dott. Vittorio Galoppini di Carpenedolo, per il tramite del Presidente della Federazione Provinciale A.I.C.I. di Savona, Ing. Antonio Rossello, secondo le norme statutarie e regolamentari del Sodalizio, è l’incarico assunto da Pier Franco Quaglieni.

Quaglieni, storico, giornalista e scrittore che ha dedicato particolare attenzione ai temi della Resistenza, è nipote dell’avv. Guglielmo Fusilli, ufficiale del “Nizza Cavalleria”, poi agli ordini del comandante Martini Mauri nelle Divisioni Autonome durante la Guerra di Liberazione. Dirige il Centro “Pannunzio” di Torino che ha fondato con Arrigo Olivetti e Mario Soldati oltre 50 anni fa.

Amico di Lelio Speranza (per moltissimi anni Presidente provinciale del Coni e Vicepresidente nazionale della FIVL) e del giornalista Romano Strizioli, ha curato la riedizione delle memorie di Mauri “Partigiani penne nere” e dal 1999 è cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, su nomina del presidente Scalfaro che lo insignì anche di medaglia d’oro di benemerito della cultura nel 1994.

La neocostituita Sezione, rinnovando il ben noto impegno profuso dal Prof. Quaglieni, è proiettata ad interagire sul territorio di competenza, con istituzioni, amministrazioni ed enti civili, militari e religiosi e con associazioni ed organizzazioni consimili, offrendo la propria disponibilità e collaborazione nell’occorrenza della celebrazione di feste nazionali e ricorrenze civili e di ogni iniziativa rivolta al raggiungimento degli scopi enunciati nello Statuto.

L’A.I.C.I. trasse ispirazione da un Sodalizio nato in Francia nel 1905, durante la guerra del 1915/1918, di cui fu chiesta l’estensione anche all’ Italia. La richiesta ebbe esito positivo e prese il nome di Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.). Dopo un periodo di assenza durante il ventennio fascista e la Seconda guerra mondiale, nel 1946 fu ricostituita la nuova Associazione che prese lo stesso nome, in vigore tutt’oggi.

Oggi aperta a quanti ne condividano le finalità, essa inizialmente riuniva coloro che combatterono a fianco degli Alleati nella prima (1914-1918) e seconda (1943-1945) guerra mondiale che non aderirono alla R.S.I. o non accettarono di combattere accanto ai tedeschi oltre che i partigiani deportati, perseguitati politici, prigionieri militari della Resistenza, combattenti delle Brigate Internazionali in Spagna e nelle formazioni garibaldine in Europa.

Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, con DPR 17.04.1990, registrato alla Corte dei Conti il 06.06.1990, Registro 7 Presidenza, foglio n. 186, l’A.I.C.I. ha avuto il riconoscimento come Personalità Giuridica ed approvato lo Statuto (G.U. 22.06.1990 n. 144-90A2757). Inoltre,  è aderente alla “Confederation Europèenne des Anciens Combattants”, che si prefigge di fondere in un comune Ideale tutti i Combattenti d’Europa, onde pervenire all’unità e all’eguaglianza fra tutti i Combattenti, la Confederazione, creando la Croce del Combattente d’Europa con l’approvazione ed il riconoscimento degli Organismi Comunitari di Strasburgo con decreto del 6 novembre 1920, formata a tre croci riunite che si ricollegano alla Civiltà Occidentale ed alla sua unificazione: la Croce Bianca è il simbolo della Pace, la Croce Rossa rappresenta il sacrificio e l’immensa ecatombe dei caduti. dei martiri e le sofferenze dei milioni di morti, di deportati, di mutilati, delle vedove e degli orfani vittime delle nostre guerre fratricide e devastatrici. La Croce d’Oro è quella che simboleggia la gloria imperitura di tutti coloro che hanno combattuto per la propria patria con onore.

L’Associazione è inoltre riconosciuta dal “Conseil de l’Europe” con Statuto Consultivo, e aderente alla “Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Parigiane”. Attraverso la Federazione Provinciale di Savona è in Patto di Alleanza e Mutuo Riconoscimento con il Centro XXV Aprile. Rientra al n. 20 nell’elenco delle Associazioni con personalità giuridica previsto dal Ministero della Difesa. 

Le finalità e gli scopi dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, che è apolitica e apartitica sono quelli sanciti dall’art. 1 dello Statuto Nazionale e cioè:

– ricordare i Caduti;

– sviluppare i vincoli di amicizia fra ex Combattenti, appartenenti alle Forze Armate ed ai Corpi Armati dello Stato in servizio ed in congedo;

– riaffermare i vincoli di amicizia e di solidarietà fra ex Combattenti della Comunità Europea e di tutti coloro che, nell’esercizio della loro attività militare, di polizia o umanitaria si battono per gli eterni Valori di Libertà, Pace e Democrazia e dimostrano amor di Patria e attaccamento alle Istituzioni;

– promuovere cooperazioni con tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma italiane ed Alleate al fine di mantenere vivo lo spirito di Fraternità e Pace;

– tutelare gli interessi morali e materiali dei propri Associati;

– mantenere i vincoli di cameratismo con tutte le Associazioni d’Arma e Combattentistiche italiane ed Alleate;

– svolgere attività ricreative e culturali finalizzate a manifestazioni patriottiche ed europeistiche.

La sua festa nazionale è il 22 giugno quale ricordo della data del suo riconoscimento giuridico del 22 giugno 1990. 

Da allora, si sono succeduti come Presidenti Nazionali:

– On. Prof. Pier Luigi ROMITA dal 1990 al 2003;

– Comm. Guido BELLOCCI dal 2003 al 2007;

Dott. Vittorio GALOPPINI dal 2007 ad oggi.


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