Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure, la ‘Goletta verde’, il mare sporco e la depurazione


Mare sporco e depurazione. Le rilevazioni della “Goletta verde” sconfessano e smentiscono le dichiarazioni della Presidente di Servizi Ambientali Spa. Quante “balle” ci vengono raccontate?

Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi

Gruppo Consiliare “Centrodestra”

Consigliere Mario Carrara

Sono stati presentati a bordo di Goletta Verde, ormeggiata al Porto Antico di Genova, i risultati delle analisi microbiologiche eseguite lungo le coste della Liguria. I campionamenti in Liguria sono stati effettuati dai volontari e le volontarie di Legambiente dal 20 al 25 giugno 2023. Sono 17 i punti monitorati nelle province di Imperia, Savona e Genova.

Il 1⁰ Luglio scorso, gli organi di informazione hanno pubblicato le risultanze delle indagini fatte dalla “Goletta verde” circa l’inquinamento e la salubrità del mare della Liguria. Le indagini vengono effettuate ogni anno prelevando campioni dell’acqua del mare del golfo ligure, i quali, successivamente, vengono fatti analizzare da laboratori specializzati locali.

Con nostra sorpresa, sbigottimento e sgomento, abbiamo letto ed appreso che anche il nome di Pietra Ligure era ricompreso tra quei pochi delle località che facevano parte di quelle esaminate e ”bocciate” per lo “stato” del loro mare.

La nostra incredulità deriva dallo stridente contrasto tra queste stesse ultimissime rilevazioni rispetto alle dichiarazioni “rassicuranti” scritte, rilasciate giusto proprio pochi giorni fa sull’argomento, da parte di chi gestisce la depurazione dei liquami ed ha a disposizione dati, numeri ed elementi oggettivi circa lo stato della qualità delle stesse acque marine di Pietra Ligure.

Avv. Barbara Balbo, Presidente della società “Servizi ambientali“, 15 Giugno 2023: le condizioni del nostro mare sono state classificate da ARPAL per la quasi totalità eccellenti……, …..uniche eccezioni, nel passato, sono state rilevate dai campionamenti avvenuti alla foce del Torrente Maremola per problematiche NON attinenti alla mancata depurazione dei reflui.

Come noto, infatti, il Comune di Pietra Ligure è intervenuto in questi anni in collaborazione con il gestore del servizio idrico per l’adeguamento delle condotte delle acque bianche / eliminazione delle commistioni con le acque nere, rimuovendo i vecchi collegamenti di reflui fognari ancora presenti – realizzati negli anni 50, 60 e 70 – nelle condotte delle acque bianche.

Inoltre, il collegamento della rete fognaria del Comune di Tovo San Giacomo con quella pietrese, con la confluenza dei reflui nella stazione di smistamento di via Crispi, nonché il miglioramento dei trattamenti effettuati dal Comune di Magliolo al proprio impianto di depurazione, hanno ridotto di molto l’impatto sul torrente Maremola e, conseguentemente, alla foce dello stesso.

Quindi: per la Presidente della “Servizi Ambientali” le “eccezioniall’eccellenza della qualità dell’acqua del mare di Pietra Ligure di fronte alla foce del torrente Maremola, ci sono state ma solo in passato, non più adesso, e per ragioni NON riconducibili alla depurazione delle fognature, ma per la commistione di vecchi scarichi di fognature in condotti delle acque bianche che finivano nel torrente;
scarichi che sarebbero stati rimossi, quindi “eliminati“: oggi non esisterebbero più (…acque bianche / eliminazione delle commistioni con le acque nere… Avv. Balbo, cit.).

Di ciò ne abbiamo preso atto.

Questi lavori di eliminazione di scarichi fognari, che si frammischiavano nelle condutture delle acque bianche (quelle che raccolgono le piogge meteoriche, N.d.C.) e che finivano nel Maremola, sono avvenuti, come dichiara la Presidente della “Servizi ambientali”, per opera del Comune di Pietra Ligure, che si è avvalso della collaborazione del “gestore del servizio idrico“, quindi, della stessa “Servizi Ambientali“.

Tuttavia, il 1⁰ Luglio scorso, la “Goletta verde” ha pubblicato i dati di nuove, recenti “rilevazioni” e rilasciato dichiarazioni sulle “indagini” circa lo stato delle acque marine: “Dei 17 campioni esaminati 9 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 8 a mare. 6 i campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio. Tutti e 6 i punti sono stati giudicati fortemente inquinati: i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati. …Dei punti fortemente inquinati uno è stato prelevato in provincia di Imperia, alla foce del torrente Santa Caterina nel comune di Santo Stefano al Mare; due in provincia di Savona, alla foce del canale lungomare Diaz 161 di Ceriale e alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure; ….“.

Anche in questa occasione le criticità emerse dai campionamenti di Goletta Verde mettono in luce i ritardi del Paese in tema di depurazione, dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria. Lo sbocco del canale presso la foce del torrente Entella a Lavagna e la foce del torrente Maremola a Pietra Ligure sono addirittura peggiorate. (…Altro che, come dice la Presidente di “Servizi Ambientali”: “…hanno ridotto di molto l’impatto sul torrente Maremola e, conseguentemente, alla foce dello stesso…”).

Il Presidente di Legambiente continua: La stagione balneare è solo all’inizio, e il carico antropico sulle nostre coste sarà sempre maggiore. In Liguria si sta facendo tanto per migliorare la situazione e uscire dalle infrazioni europee, ma ancora non basta.

E Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, dichiara: I campionamenti effettuati da Goletta Verde confermano alcune criticità che come sempre si concentrano alle foci dei fiumi. Non bastano i 142 milioni di euro che abbiamo già pagato in sanzioni alla Comunità Europea, continuano i problemi di depurazione…“. Inoltre, da un reportage sull’argomento di Radio 104, riportiamo: Dei 17 campioni esaminati 9 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 8 a mare. Sei i campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche (enterococchi intestinali ed escherichia coli) effettuate da laboratori specializzati sul territorio.

Dei punti fortemente inquinati uno è stato prelevato in provincia di Imperia, alla foce del torrente Santa Caterina nel comune di Santo Stefano al Mare, due in provincia di Savona, alla foce del canale lungomare Diaz 161 di Ceriale e alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure……

Se, infatti, i dati di Arpal sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva o assente depurazione dei reflui“.

Quindi: se gli scarichi nel torrente delle fognature incanalate nelle “acque bianche” sono stati eliminati con certezza dall’opera congiunta di Comune di Pietra Ligure e “Servizi Ambientali” e questi stessi scarichi rappresentavano in passato la fonte delle problematicità della qualità dell’acqua marina (infatti, l’Avv. Balbo dichiarava che “le problematiche alla foce del Torrente Maremola erano NON attinenti alla mancata depurazione dei reflui”), che cosa provoca oggi, le sconcertanti rilevazioni di inquinamento, anzi: di “forte
inquinamento
” riscontrate e così definite dalla “Goletta verde”? Rilevazioni che, anziché esser azzerate o, almeno, “migliorate”, sono, invece, addirittura, PEGGIORATE?

Come abbiamo scritto sull’argomento, nel nostro intervento del 22 Giugno u.s., non abbiamo mai sollevato questioni sulla qualità delle acque del mare, non avendo avuto a disposizione dati che ci consentissero di effettuare delle valutazioni. Tuttavia, ora questi dati ci sono. Eccome se ci sono…! Ma sono contraddittori, contrastanti ed opposti tra loro.

Da una parte, sostenendosi “l’eccellenza” della qualità dell’acqua del mare di Pietra Ligure, è stato scritto che le criticità che erano state riscontrate nel passato, ora non ci sono più perché la loro causa è stata eliminata: quindi, la situazione “dovrebbe” essere migliorata; dall’altra parte, invece, si rileva che le criticità in quel tratto di mare di Pietra Ligure, che oggi ha il discutibile “privilegio” di essere tra quelli, in tutta la Liguria, dove sussisterebbe un “forte inquinamento“, non solo non sono state risolte ed eliminate rispetto al passato, ma, come si legge testualmente, sono, addirittura, AUMENTATE!!!

Di fronte ad un tale, contraddittorio stato di cose, come cittadini, ci sentiamo veramente…”presi in giro“!

Ci chiediamo, veramente..: ma quali e quante “balle” ci vengono raccontante? Quanti artifizi e raggiri di parole ci vengono propinati per mascherare la realtà e tenere nascosta la verità?

Se a distanza di soli venti giorni dal loro rilascio, le dichiarazioni della Presidente di “Servizi Ambientali” sono state sconfessate e contraddette da altre “rilevazioni” di un’organizzazione seria e non certo “di parte”, come la “Goletta verde”, che si occupa proprio delle criticità in mare derivanti dalla depurazione dei reflui?

E, visto che le problematiche nello specchio acqueo del mare antistante la foce del Maremola, non dovrebbero più riscontrarsi, e, tuttavia, non solo “sussistono”, ma sono anche aumentate, che cos’è che le provoca? Qualcosa ben sarà!

E qui torniamo al punto solito e tuttora irrisolto e “pendente” del discorso: se il 70% dei liquami di Pietra Ligure ed il 100% della Valmaremola non viene depurato biologicamente in modo completo, ma soltanto con la depurazione primaria fatta tramite la “stacciatura” (liquami solo triturati e lavati…), e questo “prodotto” della stacciatura, non potendo raggiungere il depuratore di Borghetto, va a finire direttamente in mare, com’è possibile che la qualità del mare stesso non ne risenta, visto che, comunque, si tratta di acqua non depurata biologicamente? Non è più che lecito e conseguente pensare che, ancorché “rilasciate” dalle tubazioni a 47 metri di profondità ed a 1400 metri dalla riva, essendo le fognature di Pietra Ligure scaricate proprio nel tratto di mare antistante il torrente Maremola, siano proprio le fognature non depurate la causa effettiva del mare “fortemente inquinato“? Visto, lo ripetiamo, che la Presidente di “Servizi Ambientali” ci ha fatto prender atto dell’eliminazione di ogni altra e eventuale causa?

Da questa vicenda emerge che i problemi della mancata depurazione restano tali e quali come da tempo li stiamo denunciando e, probabilmente, pure, ora sembra che riverberino i propri effetti anche sulla qualità dell’acqua del mare.

La depurazione non fatta, ora sappiamo che provoca due danni: 1⁰ – la richiesta in bolletta del pagamento di un servizio che non viene prestato; 2⁰ – la qualità dell’acqua del mare, che non è pulita, ma “fortemente inquinata” (Goletta Verde, N.d.C), dedotta dalle risultanze delle ultime rilevazioni.

La sensazione, che, col passar del tempo, si rafforza, è che sembra si voglia tenere nascosta in tutti i modi la verità, anche con dichiarazioni formali improvvide, e dissimulare una cosa per un’altra, all’unico fine di svicolare dalle responsabilità e continuare finché si può a perpetrare quest’andazzo, di gestioni ambigue e poco trasparenti, i cui costi vengono illegittimamente caricati sulle spalle dei cittadini.

E quando le cose si riescono a sapere è a seguito di ricerche ed indagini, mai per un’informazione o compartecipazione diretta, come sarebbe, invece, buon diritto dei cittadini avere, trattandosi di un bene essenziale come la gestione dell’ACQUA.

Le bugie hanno le gambe corte… In questo caso non sono riuscite a durare più di venti giorni. La “Goletta verde”, anche se inconsapevolmente, ha aiutato a far più luce sulla verità.

Mario Carrara, consigliere comunale

5 Luglio 2023

 

 

 


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Carrara

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