Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Celle Ligure. Da colonie balneari a complesso residenziale lussuoso. Pagine di storia e di piante. Roberto Spinelli: Nel parco trovati anche tartufi


Mentre proseguono i lavori della società “Punta dell’Olmo” per la costruzione di un complesso residenziale di lusso laddove esistevano gli edifici delle “Colonie Bergamasche”, può essere interessante conoscerne la storia, per mezzo di due documenti: il primo del 1897 e l’altro, molto più recente, del 2015.

di Tiziano Franzi

L’ospizio marino de’ Bergamaschi- “Nell’agosto 1895 si è inaugurato a Varazze in Liguria l’Ospizio Marino costrutto dalle fondamenta dall’Opera pia bergamasca per la salute dei fanciulli poveri.

Sorge questo benefico istituto, che accoglie i poveri scrofolosi, sulla riviera di ponente a due chilometri circa da Varazze, là dove la strada litoranea si innalza a valicare un promontorio, che dalle preapli scende al mare e la ferrovia vi sottopassa con due gallerie, adagiato a mezza china.

La posizione è incantevole. Chiusa a destra dai monti, la vista spazia a sinistra lontano a vedere tutta la riviera oltre Genova, sino a La Spezia, dinnanzi la distesa del mare il quale viene a lambire le colline formanti un’insenatura che si direbbe fatta dall’uomo come a creare un porto tranquillo il cui fondo coperto di sottile arena va inclinandosi gradatamente.

L’edificio consta di tre piani, dalla piattaforma che a monte gli serve da cortile; verso il mare invece di quattro. Dalla parte mediana, che misura più di 25 metri di lunghezza si staccano due corpi avanzati, che chiudono la terrazza, difendendola dai venti che soffiano dalla valle di Riofinale e da Savona.

Oltre a tutti i locali per il servizio cucina, refettorio, allogati nel piano del terrazzo verso il mare, si contano nei piani superiori 12 dormitori ben aereati e illuminati capaci di circa 200 letti. Vi hanno parecchie sale di ritrovo, camere per le infermerie, per l’alloggio del personale di direzione, d’assistenza e per l’amministrazione. In ciascun piano all’estremità del corridoio, che serve di disimpegno ai vari locali, si aprono due camere pei lavatoi e per latrine.

La lavanderia vi è costrutta secondo i più recenti sistemi igienici. L’edificio è provvisto di acqua potabile tratta con apposita costruzione da una fonte montana discosta 1800 metri e che dà 35.000 litri di acqua ogni 24 ore. L’acqua è portata a tutti i piani e scende fino alla spiaggia.

L’Ospizio offre tutti i comodi per essere abitato anche nella stagione invernale, così da poter servire in un prossimo avvenire per una colonia climatica, quando cioè il monte che vi sta a ridosso, proprietà dell’Opera Pia, per l’estensione di 34.000 metri quadrati, sia ridotto a boschi di pini.

Dell’arredamento e del mobilio, che rispondono a tutte le comodità, sono notevoli i letti in ferro costruiti nelle officine di Treviglio. La sorveglianza della colonia balneare venne affidata alle suore di carità. Autore del progetto, che ottenne il plauso degli igienisti e dei tecnici, è l’ingegnere Giacomo Grossi, sotto la cui direzione personale venne costrutto l’edificio, il quale è costato circa L. 100.000.

La Società ferroviaria concesse una fermata straordinaria proprio ai piedi dell’Ospizio, dove una comoda banchina è stata costrutta per agevolare la discesa e la salita sui treni ai piccoli bagnanti.”

La colonia bergamasca di Varazze: un viaggio nel tempo- “La Colonia bergamasca di Celle Ligure-Varazze risale al 1889 quando, con Decreto reale del 17 novembre, l’Opera bergamasca per la salute dei fanciulli veniva eretta Ente morale. Nel suo statuto si proponeva di «favorire i bambini e le bambine nella cura preventiva più efficace contro quelle disposizioni morbose che ne inceppano il loro sano ed integro sviluppo» e «di agevolare in modo economico e conveniente i fanciulli e fanciulle di famiglie povere e poco agiate».

Uno dei dormitori delle Colonie Bergamasche

 

Da qui la gestione diretta della Colonia marina di Varazze, in provincia di Savona, lungo la via Aurelia. L’atto d’acquisto ufficiale risale però, come specificato in una relazione storica a cura dell’architetto bergamasco Manuela Donadoni, al 29 aprile 1892 quando il conte bergamasco Teodoro Frizzoni firmò i documenti a nome dell’Opera.

Le Colonie Bergamasche in una foto d’epoca

Il primo padiglione che porta il nome del conte Frizzoni fu costruito nel 1894 e aveva 300 posti letto. Nel 1914 arriva il padiglione Camozzi con altri 120 posti a cui si aggiungono nel ’25 altri 100 nel nuovo padiglione Guido Frizzoni e altri 50 nel ’29 con il padiglione Italcementi. «Il complesso era costituito anche da uno spazio lavanderia, aree ricreative, la zona cucina e il refettorio.”

Foto di gruppo dell’attività delle Colonie Bergamasche

“In tutto circa 40 mila metri quadrati «parte a prato in piano – si legge in un documento del 1931 – e in pendio, parte a selva di pini e di lecci». L’edificio era funzionante da maggio a settembre fino al 1927, quando iniziò ad aprire anche nella stagione invernale, con bambini dai 4 ai 16 anni che soggiornavano nella struttura per circa un mese.

Bambini delle Colonie Bergamasche sulla spiaggia privata

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale il complesso divenne sede dell’Ospedale Militare Territoriale.

L’Ospedale Militare Territoriale

Per conoscere la storia di questo complesso e visitarne i resti, nel 2018 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha organizzato una visita guidata, con grande affluenza di pubblico.

Sono inoltre interessanti i seguenti documenti video:

Da colonia a residence di lusso

 

Il complesso dell’ex Colonie Bergamasche prima dell’avvia dei lavoro di ristrutturazione

 

I lavori di ristrutturazione del padiglione ovest

Dopo decenni di abbandono gli edifici dell’ex colonia con tutto il terreno e la spiaggia di pertinenza sono stati acquistati dal gruppo imprenditoriale edile Spinelli di Genova, con il progetto di una completa ristrutturazione dell’intera aerea per la realizzazione di un complesso residenziale di lusso con caratteristiche di assoluto pregio. Il complesso denominato “Punta dell’Olmo” sarà costituito da case di pregio per famiglie e un grande albergo di lusso, salvaguardando il parco. Ci sarà anche la spiaggia privata con l’accesso dal parco, con un sottopasso che attraversa Aurelia e ferrovia. Non si dovrebbe trattare di una opera di speculazione edilizia, ma di valorizzazione del paesaggio e delle sue caratteristiche di area tipicamente mediterranea.

L’imprenditore genovese Roberto Spinelli

Roberto Spinelli jr.in proposito ha dichiarato: “«C’è un parco incredibile e per questo abbiamo voluto dare la priorità alla conservazione della natura. Abbiamo addirittura ridotto l’utilizzo di suolo, preservando gli alberi secolari e i 160 esemplari di piante presenti, tra cui un esemplare di palma dell’Isola di Pasqua. Nel parco abbiamo trovati anche dei tartufi». Dei 70 mila metri quadrati di parco, 20 mila sono stati destinati alla comunità: quelli rimasti in dote al residence di Spinelli sono in linea con il target degli appartamenti. Ci sono aree con zone per il barbeque, percorsi fitness, aree giochi per i bambini, c’è anche il golf driving range, postazioni per il birdwatching, ma anche un orto condiviso e lo stagno didattico per agevolare le migrazioni e tanti animali.

Il rendering del progetto

Nel progetto è prevista anche la riqualificazione dello stabilimento balneare che si trova ai piedi delle ex Colonie, su area privata. Il piano particolareggiato prevede i Bagni marini con ristorante, un ampliamento delle volumetrie dell’attuale costruzione e uno spazio per il rimessaggio delle barche. Lo stabilimento sarà accessibile sia ai proprietari degli alloggi, sia agli esterni.

Tiziano Franzi


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