Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Oneglia sabauda, “civitas fidelissima”. Tre lapidi ricordano questo legame


Tre giorni da turista a Imperia, durante lo svolgimento della fiera del libro di giugno, mi hanno permesso di scoprire una parte delle diverse anime delle due principali città che hanno contribuito alla nascita del nuovo Comune, nel 1923.

di Ezio Marinoni

Se Porto Maurizio ha una lunga appartenenza alla Repubblica di Genova, Oneglia è stata una fedele alleata di Casa Savoia. Ceduta nel 1576  dai Doria a Emanuele Filiberto: si interrompe in questo modo la continuità del territorio della Repubblica di Genova e si offre una porta di accesso al Mar Ligure alla dinastia sabauda.

Oneglia sabauda, la “civitas fidelissima” a Casa Savoia, è stata poi sempre onorata dai Re di Sardegna e poi Re d’Italia che hanno voluto, tra i loro predicati nobiliari, l’attributo di Principi di Oneglia. Tre lapidi che ho incontrato sul mio cammino ricordano il legame fra la città ligure e la dinastia sabauda.

Nel 1837 Carlo Alberto attribuisce alla Città di Oneglia il titolo di “civitas fidelissima” quale riconoscimento per la lealtà manifestata dai suoi cittadini verso i Savoia. Tre anni dopo, il 22 marzo 1840, alla presenza del sindaco Giuseppe Berio e di gran parte della popolazione, viene collocata sul selciato dell’allora piazzetta Andrea Doria, l’attuale largo Sabatini, un’epigrafe incisa su quattro lastre di pietra locale, conosciuta come colombina, che riporta le due significative parole coniate dal monarca. Nel 2021, a 181 anni di distanza, l’amministrazione comunale ha posto in essere un intervento di restauro della lapide, che nel tempo si era fortemente deteriorata per le intemperie e il calpestio, che ha previsto l’inquadratura dei frammenti della lapide all’interno di una cornice, l’elevazione dal livello della pavimentazione e il suo ricollocamento su un apposito basamento dotato di un supporto didascalico per favorire la conoscenza e l’accessibilità di questo bene storico ai cittadini e ai turisti.

Da cosa nasce questo appellativo? Una seconda lapide, posizionata in calata Giovanni Battista Cuneo (1), ne svela i motivi…

1692
LUIGI XIV RE DI FRANCIA
FACEVA GUERRA AL NIPOTE
VITTORIO AMEDEO II° DI SAVOIA
IL 18 MAGGIO 1692 UNA SQUADRA
NAVALE FRANCESE DI 40 GALERE
BOMBARDÒ ONEGLIA OCCUPANDOLA
CON 4000 UOMINI
DOPO UNA DURA BATTAGLIA IN CUI MORÌ
IL CAPITANO PERI
POCHI GIORNI DOPO
FORZE REGOLARI PIEMONTESI
E GRUPPI ARMATI DI ONEGLIA
E DELLE VALLATE
LIBERARONO LA CITTÀ
CHE FÙ PER DIVERSI ANNI
LA SOLA PORTA APERTA
SUL MARE DELLO STATO SABAUDO

14 . 7 . 1973 . A CURA DEL C.I.F

L’olio di Oneglia è uno dei beni che verranno a mancare durante l’assedio francese a Torino (2).

L’assalto navale francese è un episodio della lunga Guerra di Successione spagnola, che nell’aspro confronto armato tra Francia e Ducato di Savoia culminerà con l’assedio di Torino del 1706, l’eroico episodio di Pietro Micca nei sotterranei della cittadella, la vittoria dell’esercito piemontese guidato dal Principe Eugenio di Savoia. Questa vittoria sarà fondamentale per il piccolo Stato sabaudo, che con la pace di Utrecht diventerà Regno di Sicilia dal 1713, poi Regno di Sardegna dal 1720.

Infine, nella sacrestia della chiesa di San Giovanni Battista, costruita fra il 1739 e il 1759, consacrata nel 1762, una lapide muraria ricorda la sepoltura di Maurizio di Savoia – Soissons.

D.O.M.

MAURITIUS A SABAUDIA

EX SVESSONIS COMITIBUS

DUM IN ITALIA, BELGIO, HISPANIA,

BELLIS, VICTORUS, IMPERIO IAM CLARUS

IMMORTALITATEM INTER HOMINES

SIBI PAR ARET ADHUC ADOLESCENS

IMMATURA, SED RELIGIOSISSIMA MORTE

SUBLATUS

BARCINONE, UBI OBUT, TRANSVECTUS

IMMORTALITATEM HIC ALIAM

A DEO CERTIOREM EXPECTAT

AB ANNO MDCC:X

Maurizio (1690 – 1710) è figlio di  Luigi Tommaso di Savoia – Soissons e di Uranie de La Cropte de Beauvais, talmente bella che Saint – Simon descrive “radiante come il mattino glorioso”.

Della tomba di Maurizio, in chiesa, non si trova altra traccia. La chiesa attuale viene iniziata circa venti anni dopo la sua morte, sul luogo dove sorgeva una precedente chiesa. Quando vi è stato sepolto il giovane sfortunato cadetto? Si tratta di un piccolo mistero onegliese da svelare?

Ezio Marinoni

Note

(1) Giovanni Battista Cuneo (Oneglia, 9 novembre 1809 – Firenze, 18 dicembre 1875). Aderente alla Giovine Italia, diffonde le idee mazziniane tra gli emigrati in Argentina, quando si trasferisce in Sud America. A Montevideo fonda alcuni giornali, tra cui L’Italiano (1842) e Il Legionario Italiano (1844). Nel 1849 è deputato al Parlamento subalpino, ma non si allontanerà mai del tutto dal Sud America; nel 1863 diventa responsabile generale per l’emigrazione in Argentina. G.B. Cuneo è ricordato anche per essere stato il primo autore di una biografia sull’eroe dei due mondi (Biografia di Giuseppe Garibaldi, Torino 1850, Tipografia Fory e Dalmazzo, già Favale, in Doragrossa). E Garibaldi stesso, nei suoi scritti, si riferisce a lui come a “il credente”, tanta era la fede nelle idee mazziniane che in lui traspariva.

(2) Torino 1706. Dalla storia al mito, dal mito alla storia – a cura di Donatella Balani e Stefano A. Benedetto – Archivio Storico della Città di Torino – 2006 – pag. 116.

 


Avatar

Ezio Marinoni

Torna in alto