Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli. Perché non è giusto che paghi sempre la comunità nolese e non solo. Facciamo i conti: il Comune e Levy


Ho riascoltato il Consiglio Comunale del 18 maggio u.s. al punto sette dell’o.d.g. “interrogazione della Consigliera Monica Patrone del gruppo “In repubblica 3.0” con relativa risposta da parte del Sindaco Repetto, porgendo particolare attenzione agli ultimi dieci minuti di trasmissione con le considerazioni del primo cittadino.

di Carlo Gambetta

La consigliera di minoranza Monica Patrone(“In repubblica 3.0”)

Il Sindaco Repetto nel definire “sceneggiate” certi comportamenti, ha inteso demolire le affermazioni della Consigliera Patrone quando così si esprimeva: “ La Levy doveva attenersi, attuare il progetto approvato del 2015”; “la comunità di Noli non deve pagare un centesimo in più per inadempienze altrui, al di fuori della convenzione firmata il 30 ottobre 2018!”

A mio avviso, punti fermi e inconfutabili di tutta la vicenda.

Il Sindaco Repetto ha invece affermato che “ … finirla con queste sceneggiate, portare l’opera a termine… ci piace, non ci piace, bella, non è bella…”… “La Levy deve arrivare a fare opere per 600.000€ con i prezzi del 2018 e poi se ne vadano”….

Da cittadino interessato su come vengono impiegate le mie tasse, contesto questo metodo sbrigativo, assolutamente non chiaro che il Sindaco Repetto, la sua Giunta, la sua maggioranza intendono imporre a spese della comunità.  

Per chi, ad esempio, compara il computo metrico allegato B (circa 200.000€ costo della viabilità attuata) parte integrante della D.G.n.21del 14/02/2023, opera pubblica modificata rispetto a quella prevista nella convenzione del valore di circa 100.000€, scoprirà che la differenza di circa 93.000€ conteggiata in più proviene a causa di uno degli interventi di  “mitigazione” imposti dalla Sovrintendenza per compensare  irregolarità  commesse dalla Levy.

Perché li deve pagare la comunità? Giunta consenziente?

Corretto è citare l’impegno finanziario di 600.000€ della Levy previsto nella convenzione, ma è altrettanto vero che la Levy deve consegnare entro il 30 ottobre 2023 tutte le opere  per complessivi 930.000€,  330.000€ dei quali stanziati da parte del Comune.

Carta che canta, indica nell’allegato alla convenzione il costo per ciascun intervento previsto dal capitolato su tutta l’area occupata interessata dal progetto dei box, sia come lavori pubblici che paesaggistici, con i prezziari fissati e riconducibili al 2016.

Oggi, il Sindaco e la sua maggioranza non possono, per “chiuderla li”, dopo due anni di fermo lavori ingiustificato, anomalie, inadempienze varie che hanno richiesto reiterati interventi della Sovrintendenza, addebitare alla comunità che amministra la differenza tra il valore odierno delle opere rispetto ai prezziari risalenti al 2016 e che riguardano l’intera quota di 930.000€.

Al termine, come dicevo, le conclusioni/affermazioni del Sindaco Repetto: “Hanno commesso degli errori?  Si.  In questo sono stati assecondati da qualcuno? Forse, io non lo so.  Io per fortuna posso dire che non c’ero.  Ma effettivamente non lo so.  Posso fare tutte le indagini che volete, ma personalmente non lo so.  Non ho la risposta perché sia successo …sarà una vicenda che è partita male, che sia proseguita peggio…”  Parole in libertà.

E’ palese la reticenza del Sindaco nel non voler introdurre la trasparenza  in quel luogo nel quale dovrebbe essere di casa: la sala consigliare.
Dire “io non c’ero” non lo sottrae alle sue responsabilità di fronte ai consiglieri ed al pubblico presente, oltre a chi (sempre pochi) ascoltano il consiglio da casa.

Onde poter agire con onestà d’intenti e correttezza amministrativa e quindi decidere di conseguenza, occorre appurare la verità dei fatti.

Come quella di fare indagini mirate, che è cosa semplice e giusta in questo caso: basta rivolgersi, far relazionare due persone, tra l’altro presenti in aula la sera del consiglio.

Le due stesse persone che, allora come oggi, sono gli unici testimoni responsabili che hanno agito in nome e per conto dell’Amministrazione dal 2019 (inizio dei misfatti), con gli stessi incarichi: Ass. LL.PP. e Vice Sindaco Debora Manzino ed il capo area LL.PP. Massimiliano Cinoglossa, responsabile del procedimento.
Per cui è evidente che non si vuole fare chiarezza.  Altro che: “ posso fare tutte le indagini che volete, ma personalmente non lo so. Non ho la risposta perché sia successo” Ancora una volta viene da chiedersi: a chi giova? di Trucciolina memoria. Giova a nascondere, nascondere, nascondere…. una serie di palesi incapacità  amministrative anche per altri cantieri, ma a  onor del vero democraticamente premiate dall’elettorato.

P.s. Buona memoria porta a ricordare le decine di testimonianze rilasciate in Procura a Savona (compreso il sottoscritto per i tanti articoli su Trucioli.it)  da parte degli aventi causa (gli sfrattati) per appurare sulle cause che hanno prodotto l’evacuazione dei palazzi di Via Belvedere il 14/12/ 2009.

Tutte concordanti nell’attribuire le responsabilità allo stesso Sindaco (pro tempore) Repetto che allora “c’era”, nel sottovalutare le avvisaglie di quello che si sarebbe poi manifestato un disastro….con tutte le relative conseguenze, culminate con danni per oltre 10.000.000€, con cause ancora oggi non concluse (tranne una ultimamente transata), con una problematica contabilità  in sospeso con la Corte dei Conti.

Un futuro che si preannuncia burrascoso; e pensare che si trattava di “ qualche piccolo errore commesso nel passato” parola di Ambrogio Repetto in campagna elettorale.

A star zitti a volte ci si guadagna….se non altro in credibilità.

Lutti cittadini-

Luigi Gandoglia a 77 anni ha lasciato la moglie Federica, la figlia, il fratello, il nipote e tanti parenti. Gino, che è stato impiegato di banca e poi panettiere, riservato, cordiale, aveva tanti amici, tutti presenti al saluto con le parole della figlia sul sagrato della chiesa di S.Anna.

Angelina Manzino ved. Gino Gambetta, è mancata a 90 anni al figlio Marco, alla nuora, al fratello, la cognata, i nipoti e parenti. Angelina, casalinga, era una donna devota, affabile, disponibile, sempre presente nelle feste organizzate dalla Arciconfraternita di S.Anna della quale era socia con la cappa bianca. Mancherà il suo sorriso a chi le ha voluto bene.

Carlo Gambetta


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