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Pieve di Teco al voto con record storico di schede nulle. L’ex sindaco: ‘Squadra vincente non si cambia’. Le frazioni hanno battuto il capoluogo. E ora?


Il 15 maggio (lunedi) l’ex sindaco, per tre mandati, Alessandro Alessandri ha postato, alle 21,34, sulla sua pagina facebook: ‘Squadra vincente non si cambia!’ Corredato da un elaborato grafico titolato in rosso “Carnevalle’. Una provocazione a poche ore dall’esito delle elezioni ‘comunali’? Quale interpretazione ? Buongusto? Allegria?

Due i commenti sempre via facebook al post di Alessandri. Ugo Dulbecco: “Passa, guarda e non ti curar di “loro”…., Buon Lavoro al Neo Sindaco”. Monia Larosa: “Così suona proprio come una sonora presa per i fondelli… giusto per non essere volgare”.

La campagna elettorale è finita, ma ora il sindaco Pira con questo risultato alquanto anomalo, sia per l’alto numero delle schede nulle, sia per la scelta sbagliata dei candidati di Pieve centro, rivelatasi un vero flop, dovrà fare i conti (?) per nominare assessori e incarichi. Pieve capoluogo senza rappresentanti?

La legge n. 14 del 24 febbraio 2023, di conversione del decreto legge 198 del 29 dicembre 2022, per l’anno 2023, nel caso della presenza di una sola lista nei comuni fino a 15000 abitanti, al fine della validità della votazione, ha stabilito: “sono eletti tutti i candidati purchè essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti e il numero dei votanti non sia inferiore al 40% .” . “Per determinare il numero dei votanti non si tiene conto degli iscritti all’AIRE (residenti all’estero)”. Prima invece il quorum minimo era al 50% e si conteggiavano anche i residenti all’estero (a Pieve sono ben 97). Non sono pochi e devono far riflettere, al di là delle considerazioni di ogni singolo caso di emigrato. Ovvero le motivazioni che sono quasi sempre a ragioni di lavoro e di professionalità.  


Provvidenziale è stata dunque la legge che ha modificato i parametri per validare l’elezione. E’ di tutta evidenza che a Pieve il malcontento è stato manifestato con schede nulle e bianche (145). Con la combinazione del quorum abbassato al 40% e l’esclusione dal conteggio dei residenti all’estero (97) era improbabile rendere nulla l’elezione con l’astensionismo. Cosa che si sarebbe verificata con la vecchia norma: Infatti (952+97):2 = 525 quorum minimo vecchia legge.  Votanti reali 626 meno 126 nulle= 500 non sufficienti.

I candidati delle frazioni sono i veri vincitori. Le frazioni pur avendo solo circa 250 elettori, hanno votato in modo compatto il loro rappresentante ed hanno rosicchiato voti anche a Pieve centro. (Si evince molto bene dall’analisi dei voti dei 3 seggi). Infatti il numero delle preferenze espresse per i condidati di Pieve centro è esiguo.

Su Pieve pare abbia pesato in modo determinante il modo in cui si è comportato il candidato Pira che “da garante quale doveva essere, per unire il paese con una lista condivisa e unitaria, si è rivelato un inganno. Sulle schede annullate parole di spregio”. E’ uno dei commenti social.

ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA DEL 16 MAGGIO 2023

 ELOQUENTE COMUNICATO STAMPA  DEL 14 APRILE 2023 DI ‘PIEVE BENE COMUNE’.


 


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