Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Lettera/Proposte del Comitato Treno Alpi Liguri alla Regione Liguria per il PNRR. C’è anche pista ciclabile affiancata a tramvia. Ora il ‘delitto perfetto’ descritto dal prof. Castellazzi


Nel numero 33 di Trucioli.it del 30 marzo 2023 (Come sconvolgere l’entroterra finalese  con due ‘grandi opere’) il prof. Castellazzi ha opportunamente definito « delitto perfetto » la combinazione dell’ipotizzata bretella autostradale Carcare-Predosa col completamento del raddoppio ligure di Ponente tra Andora e Finalmarina.

La futura stazione RFI in quel di Bastia d’Albenga (nell’angolo in alto a destra l’autostrada).

Per la doverosa critica alla bretella autostradale ringraziamo sia il prof. Castellazzi che il Comitato « Difendiamo le nostre Valli », limitandoci a segnalare che tale gigantesca opera (10 miliardi) compare sia in un dossier infrastrutture del maggio 2021 a firma CGIL – CISL – UIL ( !) che nelle tabelle presentate il 30 marzo dalla Regione Liguria al MIT: un solo misero rigo, in una cartella dedicata alle opere di « privati »; forse finanziabile dagli stessi ex-promotori della bretella Ceva-Garessio-Albenga, opera per la quale un tempo lo Stato avrebbe contribuito forse col 25% (così l’allora ministro degli Interni Scajola, in occasione di un incontro pubblico a Garessio), ed alla quale da 25 anni il Comitato Treno Alpi Liguri contrappone l’opzione ferroviaria Bastia d’Albenga – Garessio, con la rielettrificazione della Ceva-Ormea e le sinergie col Raddoppio Ligure.

In preparazione di un sempre più urgente « débat publique », che la recente Legge Regionale dovrebbe attivare anche in Liguria, raccogliamo l’invito del prof. Castellazzi iniziando ad esaminare alcuni aspetti della più urgente questione ferroviaria:

  • la Valutazione d’Impatto Ambientale del raddoppio Andora-Finalmarina è assai datata, ma già poneva la questione dell’arretramento verso Bastia d’Albenga e suggeriva un « collegamento in sede propria » tra Albenga e la nuova stazione;
  • tale collegamento è stato proposto dal Comitato Treno Alpi Liguri alla Regione Liguria per il PNRR, come opera propedeutica al servizio dei cantieri del raddoppio (minimizzazione dello smarino su camion), e poi utile al miglior recupero del sedime costiero (pista ciclabile affiancata a tramvia sia lungo il litorale che verso l’entroterra ingauno);
  • il raddoppio non può fermarsi ad Andora: anzi, urge perché da decenni genera costi finanziari (interessi passivi) a causa del doppio binario scarsamente utilizzato tra Ventimiglia e Andora; prima di rinunciarvi, giova però articolare il progetto in due fasi di realizzazione: Andora – Bastia d’Albenga e poi Bastia d’Albenga – Finalmarina;
  • la prima fase di raddoppio da Andora a Bastia d’Albenga assumerebbe un rilievo « funzionale » se realizzata contemporaneamente all’opzione Bastia d’Albenga – Erli – Garessio – Ceva, che rende il raddoppio finalmente utilizzabile per il trasferimento modale sia del traffico merci che da Ventimiglia accede in pianura Padana (enorme : supera quello della Valsusa !) che per il traffico turistico estivo (un’ora in meno dal Piemonte alla Riviera tra Albenga ed Imperia, quindi concorrenziale con l’auto);
  • grazie alla bretella ferroviaria Albenga – Garessio, adatta al traffico misto passeggeri-merci in virtù della sua quota di valico (solo 584 m slm, assai più basso della stessa TAV valsusina) le linee di Ferrania e Altare potranno dedicarsi pienamente al traffico dei porti savonesi, e si eviterà sia il sovraccarico della tratta Albenga – Genova che del nodo genovese (il Terzo Valico AV/AC dei Giovi potrà così dedicarsi pienamente al traffico portuale);
  • mentre si conferisce un primo ruolo attivo al raddoppio Ventimiglia – Bastia d’Albenga grazie al valico diretto su Ceva, si potrà meglio valutare la seconda fase; in caso si proceda, vi sarà da considerare almeno l’opzione del riutilizzo del sedime Andora – Finalmarina come pista ciclabile affiancata a tramvia, già presentata anni fa ad un convegno presso il MIT;
  • L’opzione Albenga-Garessio, grazie alla quota di soli 584 m slm, rende quindi più efficace e credibile una più ampia « cura del ferro » nelle Alpi Liguri: per il valico ferroviario di Tenda rimarrebbe la vocazione al traffico leggero, turistico, in virtù della sua quota che si eleva a 1040 m slm; mentre le linee di Ferrania e Altare possono già ora essere potenziate e specializzarsi per le merci: in termini di trazione elettrica, come già suggerito anni fa sul mensile Ingegneria Ferroviaria, e portando i binari a Vado Ligure in maniera ortodossa;
  • Occorre infatti dimostrare il vero intendimento di trasferire traffico dalla gomma al ferro, superando la quota del 40% promessa ai cittadini nel proporre la Piattaforma di Vado Ligure, che inopinatamente non è stata munita di binari in banchina ( !);
  • Infine, la prospettiva di riuso del sedime costiero dovrebbe andare oltre il semplice « greenwashing », per creazione di facile consenso (« togliere i ciclisti dall’Aurelia ») e attivare un mero cannibalismo locale (parcheggi), perché può invece aprire un nuovo futuro alla Riviera dotandola di un duplice servizio (bici+tram), utile ai residenti ed attrattivo per i turisti, decongestioniando l’Aurelia (la tramvia potrebbe essere carrabile per polizia, VV.FF. e ambulanze soltanto…).

Oltre ai gravi motivi per pretendere la bocciatura della « bretella » Carcare-Predosa, vi sono forti perplessità che  urgono una revisione del progetto Raddoppio ferroviario: si può infatti migliorare il ritorno di tale investimento (circa 2 miliardi, oltre a quelli già spesi sino a Ventimiglia), creare opportunità di coesione territoriale (litorale-entroterra) e riavvicinare davvero l’utenza (sia passeggeri che merci) alla modalità ferroviaria-tramviaria, che intrinsecamente supera la modalità stradale per consumo energetico (attrito gomma-asfalto) e consumo di suolo (senza rotaie servono sedimi più ampi, e i veicoli individuali vanno parcheggiati): hai voglia, a elettrificare … bando alle chimere, quindi, e si svolga un serio ed informato dibattito pubblico !

Per il Comitato Treno Alpi Liguri, Stefano Sibilla (presidente)


Avatar

Trucioli

Torna in alto