Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Partigiani in Val Pellice e Il Pioniere clandestino


Guarda il video, su una delle prime bande partigiane in Val Pellice, con il suo foglio ciclostilato clandestino “Il Pioniere”.

Ecco il video mmmmmmm

L’AUTORE DELLA SCHEDA E’ ANDREA D’ARRIGO – La testata nasce nell’ambiente delle Valli Valdesi (Pellice, Chisone e Germanasca) nel Piemonte occidentale. Nella primavera del 1944 alcuni esponenti del movimento partigiano locale, tra cui i fratelli Roberto e Gustavo Malan, progettano l’uscita del giornale, riprendendo un’idea discussa nel precedente mese di febbraio con Willy Jervis, responsabile dei collegamenti tra le bande GL delle valli e il comitato militare del Partito d’azione. Il primo numero, costituito da sei pagine e interamente curato da Gustavo Malan, vede la luce il 30 giugno 1944 in ottocento copie ciclostilate. Dopo una breve permanenza nei pressi della borgata Buonanotte ad Angrogna, la redazione del giornale si installa presso la Barma ’d l’Urs, un caratteristico riparo roccioso non distante dal Colle della Vaccera (oltre 1.400 m.s.l.m.), e vi rimane fino ad autunno inoltrato. Tra i principali collaboratori della testata, diretta da Gustavo, figurano i partigiani Giulio Giordano, Fredino Balmas, Archimede “Medino” Modonese e Paolo Favout, comandante della 5. divisione GL “Sergio Toja”, autore degli articoli sui caduti. Esce con cadenza settimanale fino al numero 18 del 27 ottobre 1944, sempre in forma ciclostilata. Dal numero 19-20 del 3-10 novembre 1944 al numero 11 del 27 aprile 1945 (otto numeri in tutto) il giornale è stampato nella Tipografia Alpina di Torre Pellice, uno dei principali centri di produzione di stampa clandestina in Piemonte. Le uscite, contrassegnate spesso da una doppia o tripla numerazione, si diradano a causa della separazione tra il gruppo redazionale, disperso in altre zone, e il luogo di stampa. Nonostante le difficoltà  logistiche, la tiratura del giornale aumenta, raggiungendo le quindicimila copie. Oltre a informare sugli eventi locali, il giornale fornisce informazioni e articoli tratti da altre pubblicazioni clandestine e si distingue per la trattazione di argomenti quali il federalismo europeo e la questione delle autonomie territoriali. Nel maggio del 1945 sono pubblicati ancora sette numeri prima della sospensione delle uscite. Le pubblicazioni riprendono nel mese di settembre continuando la numerazione precedente; la testata cambia il sottotitolo in “giornale d’azione democratica e progressista” e conosce una nuova diffusione a livello locale fino alla seconda metà  del 1946.


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