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Saggi e dotti allo sbaraglio


Saggi e Dotti allo sbaraglio.

di Antonio Rossello

A leggere quanto viene a volte pubblicato, ovviamente non solo su questo blog, la memoria mi riporta alla famosa trasmissione televisiva“LA CORRIDA: I DILETTANTI ALLO SBARAGLIO”, programma ideato e condotto da Corrado e dal fratello regista Riccardo Mantoni dal 1986 al 1997.
Perché poi tutta questa scienza non c’è, per onestà intellettuale va detto, magari anche per me per primo, da fallibile libero pensatore, che lascia dire a voi se ha fatto o non ha fatto, tanto ormai su internet si trova tutto o quasi, anche dove si va a prendere il caffè la mattina. E mi piace pensare come sentii a suo tempo dire da Don Gianni Baget Bozzo, che certo scemo non era: “Potrei aver torto, ma potrei anche aver ragione…”.
Eppure, vedo taluni che presumono di essere (più) Saggi e (più) Dotti, ma, sempre che davvero lo siano, a mio modesto avviso per lo più appaiono “Saggi e Dotti allo sbaraglio”.
Già mi aspetto sventagliate di curricula, strabordanti di menzioni e referenze tali e tante da far venir talora il sospetto della necessità di una certificazione di terza parte. Ma non è nemmeno opportuno esagerare, per tener nella giusta considerazione il fenomeno…Facciamo dunque qualche esempio.
Se si legge in apertura di un articolo di (fanta) geopolitica (segnatamente il 26 gennaio) che sembra diminuire la pressione mediatica putiniana sull’Occidente proprio nello momento in cui organi di informazione riportano che alti papaveri del Cremlino tornano a minacciare fuoco e fiamme sul mondo (la posta in gioco è la fornitura di carri pesanti all’Ucraina), molto bene ha fatto l’autore ad usare la formula dubitativa “sembra”, perché è proprio uno che spera di azzeccarci qualcosa come i più, tanto è il casino al riguardo… ma non giochiamo allora a fare i Dotti!
Ulteriormente, se si leggesse di qualcuno forse chiamato in soccorso per delineare il profilo dell’opinionista eccellente, non verrebbe subito spontaneo pensare se esso stesso sia o meno in grado, e su quali basi, di dispensare una simile patente? Chi sarebbe in fondo? A sua volta non sarebbe altrettanto un opinionista, con tutti i suoi limiti?
Si determinano pertanto situazioni del tutto surreali, come nella scena del film “Gli intoccabili” in cui Al Capone dice a Eliot Ness: «Chiacchiere e distintivo». «Chiacchiere e distintivo» dico io quando sento qualcuno che pretende di imporre a supposti poveri tapini il proprio “si dice” in termini che riportano alla chiacchiera di heideggeriana memoria. E non basta l’effetto salvifico del neologismo!
Non vi verrebbe da prendermi in giro se ostentando una “mia” magistralità, tutta da dimostrare, mi mettessi a promettere, senza poi fare fatti; a pontificare contraddicendomi o senza azzeccarci a distanza di tempo? Oppure se, alludendo – ad esempio – a Natalino Codatozza o Igor Belansky, dall’alto della “mia” superiorità di opinionista (gasp! di chiara fama accademica), mi mettessi ad opinare la validità degli stessi, in quanto opinionisti, tutto condito in un profluvio assai meno decriptabile di questo mio ironico calembour?
È ormai a tutti noto, cari concittadini, l’approccio a tratti tragicomico di questa sgangherata e povera compagine nazionale, quando venga a trovarsi rappresentata da uomini, mezz’uomini, ominicchi. pigliainculo e quaquaraquà come scrisse nel 1961 nel suo bellissimo romanzo “Il giorno della civetta” il grande scrittore Leonardo Sciascia. Da qui il potere della divisa, il fascino della patacca, l’effetto speciale del titolo, hybris che porta a perdere il senso dei limiti…
Basta parlar troppo di sé stessi e lasciare che sia il prossimo a giudicare chi siamo. Chi ha accesso ad uno spazio pubblico di scrittura ha sì una responsabilità, ma anche un’opportunità enorme, in quanto può con maggiore visibilità contribuire al dibattito sui problemi temi in modo oggettivo e ragionevole.
A patto però di scendere dal pero, lasciarci alle spalle i vecchi conflitti e smettere di sciorinare dogmi. Mia nonna diceva: “Io, asino primo!”.

Antonio Rossello 

(*) Tra gli altri, vedasi: Giovedì, 26 gennaio 2023. “Terza Guerra Mondiale, la tv russa minaccia: missili sulle città europee” (fonte: https://www.affaritaliani.it/esteri/terza-guerra-mondiale-missili-russi-sulle-citta-europee-zero-sopravvissuti-836621.html)


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