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Liguria e Basso Piemonte

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Danni dai lupi. Finalmente la Regione Piemonte ha deciso


Finalmente una Regione che ha fatto il proprio dovere nel voler rifondere agli allevatori i danni che ricevono dai lupi!

di Franco Zunino*

E’ la Regione Piemonte, la quale, con un bando ha stabilito che «Viene riconosciuto il risarcimento anche per i capi dispersi a seguito dell’evento predatorio se inseriti nel verbale Asl. Il bando prevede il rimborso diretto agli allevatori che hanno denunciato la predazione, pari al 100% del valore commerciale del capo. Vengono inoltre riconosciuti i danni indiretti da predazione per le spese veterinarie e farmaceutiche per gli animali feriti; per la rimozione e smaltimento dei capi, per il risarcimento delle perdite di produzione.»

Quello che non è chiaro è il significato del bando. Perché un bando (è il terzo emesso quest’anno, dice la notizia di stampa)? Non era più comprensibile stabilire che i danni veniva così rimborsati a prescindere dal budget? Un bando con base finanziaria prestabilita rischia di lasciare fuori tanti danneggiati, qualora non rispondano in tempo (magari per ignoranza) o per mancanza di fondi. Ma magari è solo dovuto a ragioni amministrative di cui non si è a conoscenza.

L’importanza di questa iniziativa ha anche un altro aspetto, non meno importante: finalmente si verrà a sapere quanto danno reale i lupi fanno agli allevatori, visto che da decenni le varie leggi regionali in merito, non prevedono mai o quasi mai, il saldo del 100% REALE (in realtà manca ancora il danno affettivo, difficilmente valutabile, ma esistente, come sanno molti pastori e allevatori: se a morire fosse un cane famigliare, e si portasse la cosa in tribunale, certamente qualche giudice ne stabilirebbe il diritto!). E allora, forse, di fronte all’ammontare reale dei danni da rifondere finalmente il mondo della politica avrà il coraggio di fare quello che va fatto per ottenere dall’Europa l’autorizzazione a ridurre il numero dei lupi (unico concreto modo per ridurre i danni).

PARCHI E TURISMO – Incredibile, secondo la Carta Europea del Turismo, l’Italia sarebbe  “il paese europeo con più parchi virtuosi”! Con più Parchi certamente si, che siano “virtuosi” ce ne passa! A meno che il giudizio, come probabilmente è, sia basato solo sull’aspetto turistico. Ed in effetti i nostri Parchi sono, di fatto, piuttosto Aree per la Ricreazione, come li definirebbero in America, paese serio per queste cose, e non già “Parchi Nazionali” o altre loro forme similari. A stabilire quanto sopra è stato ovviamente il Parlamento europeo nella sua Carta Europea del Turismo Sostenibile. Peccato che questa “sostenibilità” da noi faccia spesso a pugni con la conservazione della natura e della biodiversità. Infatti, non per nulla, la nostra Federparchi ha ritenuto questo riconoscimento “uno strumento prezioso per garantire la sostenibilità delle attività turistiche nei parchi”. Ecco, come si suole dire, la pezza peggio del buco!

Franco Zunino (segretario generale AIW)

 


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