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Liguria e Basso Piemonte

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Tesoro naturalistico di 104 mila ettari tra incendi e ‘bombe d’acqua’. E allerta precoce, videosorveglianza, droni? La Regione coordina


Gli incendi boschivi provocano danni enormi alla Liguria. Canadair ed elicotteri non bastano. La prevenzione deve essere potenziata con nuovi mezzi disponibili –  “droni”e “videosorveglianza”.

di Gabriello Castellazzi*

L’ultimo rogo in ordine di tempo sulle colline di Alassio, Baia del Sole

In provincia di Savona abbiamo 104 mila ettari di bosco: un’area di grande valore naturalistico, con il più alto grado di biodiversità della Liguria. Purtroppo la grande siccità, conseguenza dei cambiamenti climatici, favorisce gli incendi boschivi, con danni enormi per gli equilibri ambientali e l’intera economia.

Dal 2017 al 2020, solo in provincia di Savona, si sono contati 250 incendi  (326 ettari di macchia mediterranea bruciati) e, tranne casi eccezionali (caduta di linee elettriche), il responsabile è stato l’uomo. Negli ultimi mesi gli attacchi si sono moltiplicati a ritmo infernale (Laigueglia-Alassio ecc.). Il bosco non ha solo un valore paesaggistico ma anche “eco-sistemico”, perché consolida il suolo riducendo il ruscellamento superficiale in caso di intense precipitazioni. Le conseguenze sono alluvioni e frane disastrose per “bombe d’acqua” registrate ormai mensilmente.

Nell’ambito del MED-Star ( Strategie e misure per la mitigazione del rischio di incendio nell’area Mediterranea), nel Campus Universitario di Legino si è svolto, l’aprile scorso, un evento internazionale al quale hanno partecipato  Regione Liguria, “Fondazione CIMA” , ANCI Liguria. Vi sono stati scambi di esperienze e, grazie ai Vigili del Fuoco, si sono potute sperimentare attrezzature innovative di prevenzione, quali “droni” e “termoscanner”antincendio.

Proprio la settimana scorsa, anche nel Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari (sempre nell’ambito del progetto MED-Star), si è concluso un convegno simile a quello di Savona, al termine del quale sono stati presentati ben cinque piani d’azione operativa e, come a Savona, si è evidenziata la necessità di potenziare i sistemi di “allerta precoce” con ampliamento di “videosorveglianza”.

Con la Legge 353 (del 21/11/2000) la Liguria “coordina le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, in armonia con la normativa nazionale e comunitaria”. Infatti le tecniche di lotta tradizionali non sono più sufficienti, per questo si devono adottare  tecniche avanzate di contrasto.

Non ci dovrebbero essere problemi per i finanziamenti in quanto la Presidente della Commissione Europea –  Ursula von der Leyen –  ha dichiarato, pochi giorni fa : “nessun Paese può combattere da solo gli eventi meteorologici estremi e le loro forze distruttive. Poiché questi eventi diventano più frequenti e intensi, l’Europa avrà bisogno di maggiori capacità, ecco perché oggi annuncio che raddoppieremo le nostre forze antincendio nel prossimo anno.

Canadair ed elicotteri, certamente necessari, non sono più sufficienti a fermare un’azione distruttiva che si rivela incontrollabile.  Sempre più spesso si ha notizia dell’ utilizzo preventivo di “droni con telecamera termica”, realizzati per segnalare-monitorare gli incendi,  oltre che a contrastare una serie di altri reati ambientali. Ma di questo in Liguria si parla poco, e autorevoli  Amministratori continuano ad  invocare più aerei ed elicotteri, trascurando il necessario potenziamento dei sistemi di prevenzione da mettere in campo tempestivamente.

E’ statisticamente provato che se una squadra AIB(Anti Incendio Boschivo) interviene entro 20 minuti dalla segnalazione del fuoco, i danni si riducono notevolmente.

Il prossimo 7 ottobre, a Brescia, nell’ambito del “Salone internazionale dell’Emergenza”, si aprirà un confronto sul tema “Campagna antincendio boschivo 2022”, partendo da un dato drammatico: in Italia, quest’anno, dal 1 gennaio al 15 luglio sono andati in fumo 229,30 chilometri quadrati di boschi (240 roghi). Parteciperanno: Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Regioni, Comuni, Volontari AIB. La Regione Calabria porterà un dato: con 160.000 Euro di spesa ha messo a disposizione alle squadre AIB dei “droni” per l’individuazione tempestiva degli incendi, consentendo, rispetto al 2021, una riduzione dei roghi di circa il 40%, oltre alla segnalazione di alcuni piromani.

E’ arrivato il momento di adeguare tutte le forze in campo (nuovi mezzi tecnologici e personale preparato) a tutela delle vite umane e del nostro patrimonio naturale insostituibile.

*Gabriello Castellazzi (Europa Verde – Verdi del Finalese)


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