Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano fascino da treno storico, cosa rimane della stazione che compie 85 anni. 2/Lutto per un medico (Dagnino) che ha onorato la professione


Loano c’era una volta una stazione ferroviaria da moderno paese sviluppato. Ora la biglietteria è saltuaria e una sola impiegata. Abolito l’ufficio bagagli-merci. Chiusa la ‘sala d’aspetto’. Rimosso il terzo binario per treni merci. Leggi anche: l’Associazione Vecchia Loano all’assemblea del Centro nazionale di coordinamento delle maschere italiane.

ULTIMA ORA- CI HA LASCIATI IL DR.DAGNINO

STIMATISSIMA PERSONA ED ANESTESISTA DI TALENTO

Il dr. Alessandro Dagnino si è spento al Santa Corona in quello che è stato il suo reparto da primario, Rianimazione

Un lutto che colpisce i famigliari e quanti hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare le tantissime virtù di Alessandro Dagnino, 83 anni, medico-specialista che ha trascorso una vita al Santa Corona, in Rianimazione e come primario, che ha salvato ed assistito centinaia di pazienti. Esordio all’ospedale Ospizio Marino di Loano.

Una persona ed un carattere riservato, schivo, di spiccata onestà praticata nel privato e nel pubblico. Lui chiamato al capezzale anche di colleghi, ricordiamo per tutti, l’assistenza al prof. Lorenzo Spotorno fino all’ultimo giorno. Una professionalità ed

Il dr. Dagnino con Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012) è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana.

umanità che ricchi e poveri gli riconoscevano. Non amava l’esibizionismo, ma rispettava chi non la pensava secondo il suo credo e ideologia. Coerente e sincero, orgoglioso e sapiente. Un grande vuoto per quanti hanno avuto modo di conoscerlo e stimarlo. Il dr. Dagnino che ha sempre onorato con dedizione e coerenza il ruolo della professione medica al servizio dei sofferenti e della comunità tutta.

Ha scritto il figlio Augusto: “Purtroppo questa sera è mancato mio papà. Anche se ultimamente la sua malattia lo aveva costretto lontano dalla gente, con la quale amava stare, a chi lo ha conosciuto sicuramente mancherà. Si è spento nel suo reparto che tanto ha amato. Adesso andrà finalmente un po’ da Fede che volerlo tutto per me sarebbe stato da egoisti. Buon viaggio”.

DA SAVONANEWS IL 19 GENNAIO 2005 – Lo hanno trovato morto nel suo appartamento di via Gambogi, nel quartiere livornese dell’Ardenza, non lontano dall’Aurelia. Federico Dagnino, 24 anni, era iscritto al quinto anno del corso per ingegneri all’Accademia Militare di Livorno. Il giovane era originario di Loano, figlio del dottor Alessandro Dagnino, primario del reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e dell’ex insegnante, ora assessore allo Sport del Comune di Loano Nicoletta Marconi.

Federico aveva anche un fratello maggiore, Augusto, medico che sta frequentando il corso di specializzazione in chirurgia ortopedia all’Humanitas di Milano. Pochi giorni fa era stato a Loano per tenere una conferenza per i Lions sull’accoglienza degli immigrati ad Augusta dove ha prestato servizio.

QUEI TRENI, QUELLA STAZIONE, QUEI RICORDI- C’è chi ricorda il capostazione Lesage. E chi, come Gian Luigi Taboga, popolare presidente onorario di Assoutenti, ha scelto il festeggiare il suo 83° compleanno ‘regalandosi’ un viaggio Loano-Imperia sullo treno storico anni ’30.

Il treno storico arriva alla stazione di Loano c’è un passeggero che ha voluto festeggiare nel giorno del suo 83° compleanno l’avvenimento. E’ Gian Luigi Taboga personaggio popolare per l’impegno e dedizione con Assoutenti

Il fascino delle “Centoporte” tornato sui binari della Riviera. Per celebrare i 150 anni della linea ferroviaria Genova Voltri-Ventimiglia, Trenitalia e Regione Liguria hanno organizzano un treno storico, formato appunto dalle carrozze progettate alla fine degli anni Venti e rimaste in servizio per oltre sessant’anni. Il convoglio messo a disposizione da Fondazione FS e partito da Genova Brignole alle ore 9,45, destinazione a Ventimiglia. Scalo anche a Taggia-Arma dove è arrivato con mezzora di ritardo. Il convoglio si è fermato sul binario 1, lo stesso accanto al quale si possono visitare le sale e gli spazi espositivi del Museo nazionale dei trasporti. Negli spazi espositivi del Museo si trovano reperti

Il biglietto passeggeri come cimelio per Gian Luigi Taboga

ferroviari e cimeli storici di ogni genere appartenenti a tutti i settori della ferrovia, plastici ferroviari e diorami. Sono esposti due vecchi filobus e un camion per la manutenzione della linea aerea della ferrovia, donati dalla Riviera Trasporti, e una cabina della storica funivia Sanremo-San Romolo-Monte Bignone. La visita al Museo è stato uno dei momenti più attesi dell’intero percorso per i viaggiatori che hanno trascorso una domenica davvero speciale, ricordando i 150 anni di una linea ferroviaria caratterizzata da magnifici scenari a due passi dal mare e che ha contribuito  efficacemente allo sviluppo turistico ed economico del ponente ligure.

Loano che si batteva strenuamente per ottenere più fermate di convogli passeggeri e dove era possibile ‘prendere il treno’ anche per Roma, Trieste, Basilea, Amsterdan. Oggi non fermano neppure gli Intercity (un tempo TEE). Loano nella morsa di sei passaggi a livello ma che ha rinunciato a realizzare due nuovi sottopassi per autoveicoli e da anni ‘prigioniera’ in attesa del trasferimento a monte dei binari (annunciato proprio a Palazzo Doria nel 1968).

C’è chi come lo studioso e scrittore, pensionato, ing. Filippo Bonfiglietti, loanese, lotta da sempre per dimostrare l’assurdità ed il danno che ne deriverebbe alla comunità con la stazione a 5 km dal centro città (vedi i negativi risultati sul traffico passeggeri nell’imperiese); anzichè provvedere, secondo Bonfiglietti, ad un progetto alternativo che non privi Loano della stazione. Altri propongono, con le più moderne progettualità, il secondo binario interrato. Con un utilizzo maggiore proprio della linea ferrata:  fermate in prossimità del porto turistico e ancora del Santa Corona. Si aggiunga un particolare non secondario. Pietra e Loano perderebbero il ruolo di ‘stazione’, come Borgio, Ceriale, Alassio, Laigueglia. Resterebbero semplici ‘fermate’ di treni regionali a Pietra (ai confini con Tovo), Borghetto, Alassio. Restano stazioni Albenga (a Bastia) e Finale Ligure per il comprensorio che va da Andora a Borgio.

Il treno locale come alternativa alla sempre più intasata statale Aurelia. Insomma anzichè allontanare il treno dalla città,  sarebbe utile alla comunità renderlo più fruibile ? C’è chi già immagina e progetta la sorte delle future aree liberate dalle stazioni edai binari. Ciclopedonale da Ventimiglia, aree pubbliche ma anche destinazione urbanistica, in primis gli edifici di FSS che finirebbero sul mercato immobiliare privato.  Da aggiungere che la nuova opera a monte non è stata finora finanziata e ci sono almeno un paio di forche caudine come ricorsi al Tar e alla Corte Europea. Si aggiunga che con il trasferimento dei binari tra Savona e Finale e da Andora a Bordighera, sulla Genova-Ventimiglia, si sono guadagnati 22 minuti. Andrà meglio con il raddoppio Andora-Finale ? già a doppio binario peraltro da Albenga a Loano ? Le merci continuano invece a viaggiare su gomma. Le tratte già spostate a monte non permettono il passaggio dei treni per il trasporto intermodale degli autocarri, dato che le nuove gallerie sono state progettate e realizzate senza prevedere questa opportunità. Il treno non conviene più per tempi di percorrenza. Ma per attraversare la Svizzera, l’Austria e la Germania vengono caricati sui treni gli stessi camion, non solo la merce. Camion di fiori, di pasta, di prodotti industriali o artigianali di vario genere. In questo caso può essere conveniente. Esiste pure un buon collegamento che dal Veneto raggiunge la Germania. E dalla Germania si può raggiungere la Cina, un viaggio che consente di risparmiare 10-15 giorni per arrivare a destinazione rispetto alla nave. In Liguria ci sono buone speranze per un potenziamento ferroviario connesso al porto di Genova e pure Vado Ligure ne beneficerebbe. Il trasporto dei fiori del Ponente ligure viaggia ormai su gomma, mai o quasi mai su rotaia per molti motivi, spiega il direttore del Distretto florovivaistico della Liguria, Alessandro Lanteri che è anche presidente della Pro Loco di Mendatica ed è stato consigliere provinciale del Pd.

L’ex Parco ferroviario del Roia di Ventimiglia

Gian Luigi Taboga con Paolo e Gianni: passeggeri del treno storico

che era costato 200 miliardi di lire riservato al transito dei treni merci, ha chiuso definitivamente i battenti il 30 novembre del 2017 con una piccola cerimonia ufficiale che ha dato il via allo smantellamento delle traversine. L’obiettivo, complice un accordo di programma del Comune di Ventimiglia con Ferrovie e Regione, era quello di riconsegnare finalmente alla città un’area da destinare ad attività produttive, artigianali e commerciali. Ma a bloccare la vendita ai privati delle aree, di proprietà di Ferrovie e Demanio, a distanza di ben 5 anni, è ancora oggi una controversa questione di sicurezza idraulica che ne ha impedito la riconversione.

Luigi Dolla tecnico delle Ferrovie in pensione con Gabriella e Margherita

Navigando sul web si leggono molti commenti. Vincenzo Barlocco scrive:Treno storico.Trovo dozzinale organizzare un treno storico per celebrare i 150 anni della Genova Ventimiglia facendo tirare carrozze degli anni trenta da una locomotiva degli anni 80/90 ( troppo presto tolta dalla circolazione)…L’unica nota positiva è stata il pensare che da lassù nonno Giacomo ha sorriso nel vedere la nipote in posa davanti al logo dell’E656, che proprio per questo era comunemente chiamato “Caimano”, il locomotore più “amato” da papà…”.

E di ricordi è zeppa la invidiabile memoria di Gian Luigi Taboga. “Difficile dimenticare quello che per me è stato l’ultimo capostazione, Lesage. Loano dove partivano sul terzo binario i ‘merci’ carichi di frutta e verdura, arrivavano vagoni di ‘peluria’ e concimi (destinati all’azienda Oxilia). “Sembra ieri – racconta Taboga – quando a Loano si vedevano treni speciali dalla Germania e dal Nord Europa, credo che l’ultimo convoglio sul terzo binario portava 500 turisti tedeschi in vacanza a Loano 2 Village di Franca Roveraro Capelluto”. La stazione di Loano realizzata nel 1937 che ha la particolarità di un’unico ‘solettone- pensilina’ che non è sorretta da pilastri e non ha subito il minimo deterioramento. “Questo significa fare i lavori a regola d’arte” conclude Taboga.

La biglietteria della stazione di Loano che indica come orario di apertura dalle 6 alle 20, in realtà non è mai così, con una sola impiegata che fa orario unico, generalmente al mattino.

Non ha voluto mancare all’appuntamento Paolo macchinista delle Ferrovie in pensione, torinese,  classe 1959, “già a Loano in ferie, con la mamma, il primo maggio del ’59, nato il 1° d’aprile”. C’era Gianni, classe 1954, lo stesso anno si trovava già a Loano. E’ ‘costruttore’, per hobby, di modellini ferroviari. Ha donato al Dopolavoro di Albenga il plastico della stazione realizzato in 4 mesi. Non hanno voluto perdere l’occasione Gabriella e Margherita, insieme al loanese Luigi Dolla, origini brigasche, un amore per Carnino, per 27 anni tecnico alla Cabina Acei della stazione ferroviaria di Albenga.

L’avviso affisso alla biglietteria. C’è una sola impiegata che se in malattia chiude. C’è il ‘distributore automatico’ di biglietti, ma per gli anziani non abituati alla tecnologia resta difficile utilizzare il servizio automatico. Non resta che sperare nell’aiuto di qualche altro viaggiatore più pratico.

 

 

 

 

 

 

LOANO IN STAZIONE RESTANO SOLO LE SCRITTE DI BAGAGLI-MERCI E CAPOSTAZIONE.  ORA E’ ‘PRESENTE’ UN CAPOSTAZIONE- LA SUA POSTAZIONE E’ CHIUSA AL PUBBLICO CON ‘NO INFORMAZIONI’ BENE IN VISTA SULLA VETRATA.

Loano la stazione ferroviaria anni ’50; l’inaugurazione nel 1937
Loano: Angelo Rabaglia e Anna Torello mitici giornalai anni ’60 e 70 con edicola in stazione FS: foto dall’album del figlio Nico.

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 18 SETTEMBRE 2022

Le tappe della costruzione Voltri-Ventimiglia: opera monumentale completata nel 1872. Svolta per il turismo.

La storia- Angelo Boselli- Nel gennaio 1872 è stata inaugurata la linea ferroviaria costiera Voltri-Ventimiglia, che festeggia i suoi 150 anni. Si è iniziato con la trazione a vapore, poi quella trifase (1931) e in corrente continua (1967). Negli ultimi anni la linea ferroviaria è stata caratterizzata dal raddoppio di quasi tutti i tratti a binario unico (resta soltanto da completare quello tra Andora e Finale Ligure), al tempo stesso ha velocizzato i tempi ma è meno suggestiva, non garantisce più i panorami spettacolari sul litorale che ha offerto a cavallo degli ultimi due secoli. La linea a ridosso del mare ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo turistico ed economico del ponente ligure, già conosciuto ovunque per il suo straordinario clima, per le sue bellezze naturali, il suo mare, i suoi fiori e le sue località balneari in cui hanno soggiornato per secoli personaggi illustri provenienti da ogni parte del mondo. La costruzione della linea ferroviaria Voltri-Savona-Ventimiglia rientrava nel progetto del 1860 di collegare Nizza e Massa Carrara. Tutto è andato avanti tra alcune vicissitudini, le difficoltà erano legate in particolare alla complicata orografia del ponente ligure e a questioni puramente politiche ed economiche. Al contrario di altre linee è stata realizzata in tronconi spezzettati in varie zone, soprattutto per motivi di costruzione, per scongiurare eventuali crolli e allagamenti di gallerie, erosioni marine e conseguenti necessari consolidamenti e realizzazioni di imponenti contrafforti sulla costa.Si è cominciato con le prime tratte nel 1869, soltanto nel 1871 si è riusciti a riunirli in un’unica linea che però ha avuto una vita breve, poco dopo il suo completamento nuovi crolli ne hanno impedito l’utilizzo. L’inaugurazione con il transito del primo convoglio da Savona Letimbro alla città di confine è avvenuta il 25 gennaio 1872. Il raddoppio della linea è avvenuto in zone non contigue, ha interessato inizialmente il tratto tra il confine francese e Ventimiglia (1910), poi da Ventimiglia a Bordighera (1925), da Albenga a Loano (1936), Bordighera-Ospedaletti (1955), Finale Ligure-Varazze (1977) e quelli più recenti, da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare (2001) e San Lorenzo al Mare-Andora (2016). Rimangono a binario unico quelli tra Andora e Albenga e tra Loano e Finale Ligure.
‘ASSOCIAZIONE VECCHIA LOANO ALL’ASSEMBLEA DEL CENTRO NAZIONALE DI COORDINAMENTO DELLE MASCHERE ITALIANE.
COMUNICATO STAMPA – Assemblea tenutasi a Verona domenica 18 settembre 2022: il più importante simposio che raduna tutte le maschere ed i costumi allegorici della nostra penisola.L’evento, organizzato in collaborazione con il Comitato Bacanàl di Verona ha avuto luogo nella sala congressi del palazzo della Gran Guardia, storico edificio.L’incontro è stato presieduto dai rappresentanti dei comitati delle varie regioni d’Italia, da nord a sud: dalla Valle d’Aosta sino alla Sicilia, compresa la Sardegna.Durante l’incontro si è anche sottolineata l’importanza di valorizzare il ruolo culturale-storico della maschera allegorica italiana, sintesi espressiva del binomio “tradizioni” e “tipicità” delle comunità locali, con un occhio di riguardo al supporto turistico dei territori rappresentati. Durante l’incontro ha avuto luogo la votazione per il rinnovo del Consiglio Direttivo, che sarà il seguente per gli anni 2022-2025:

  1. Corradi Valerio – Presidente del Bacanal del Gnoco (Veneto) con 116 voti;
  2. Zuccotti Massimo – (Veneto) con 74 voti;
  3. Colacino Enzo – (Calabria) con 44 voti;
  4. Cundari Gaetano – (Sicilia) con 99 voti;
  5. Giammarioli Mariaflora – (Marche) con 99 voti;
  6. Turci Ivan (Emilia Romagna) – con 35 voti;
  7. Linoli Claudio (Liguria) – con 98 voti;
  8. Falletti Leandro (Piemonte) – con 108 voti;
  9. Trapelli Maurizio (Emilia Romagna) – con 53 voti;

A fine lavori tutti i rappresentanti presenti, in rigoroso costume storico o allegorico, si sono riversati in piazza Brà per la foto di rito. La colorata rappresentanza è stata letteralmente assalita dai turisti presenti che non hanno voluto lasciarsi scappare una folkloristica foto ricordo. In rappresentanza della Liguria le maschere di Borghetto Santo Spirito, la Principessa Perseghina, U Cillu e U Ciantacoi, e quelle di Loano Capitan Fracassa e la Principessa Zenobia Del Carretto Doria. (Laura Inglima per Associazione “Vecchia Loano”)


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