Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Pontedassio e gli Agnesi: sulle macerie del vecchio Museo della Pasta trasferito a Roma e dissolto nel nulla. Che brutta storia. Come rimediare?


“Estate 1972. In compagnia dell’amico e collega rotariano, ing. Vincenzo Agnesi, visitai per la prima volta il Museo della Pasta nella sua sede storica di Pontedassio.

di Flavio Serafini                            

Grazie alla cortesia ed alla signorilità dell’Ingegnere, che illustrò dettagliatamente ogni singolo reperto, mi resi conto di quanta passione e cultura storica fossero state profuse nella realizzazione di questo Museo che non solo illustrava la storia del Casato Agnesi, ma anche le tappe di una Azienda conosciuta in tutto il mondo a partire da metà Ottocento.

Ritornai l’anno seguente, questa volta con l’amico Jacopo Varaldo. Ebbi ancora la possibilità di rivedere ed apprezzare una serie di preziosi reperti, costruiti artigianalmente, e dei macchinari che portavano alla creazione della pasta e la promessa dell’ing. Agnesi, qualora fosse nato ad Imperia un Museo Navale, della donazione di un mezzo scafo didattico del brigantino Agnesi, di un acquerello di un pinco del Capitano onegliese Castellano e di due volumi dello Chabrol de Volcic che facevano parte delle esposizioni museali.

Dopo la scomparsa dell’ing. Agnesi (1977) il Museo venne trasferito a Roma. Con il padre vivente l’operazione non sarebbe mai avvenuta anche nel silenzio dei Sindaci di Pontedassio, di Imperia e della Soprintendenza!

Nel 1999, trovandomi a Roma ho visitato il “nuovo” Museo, disposto a vari livelli e privo di  barriere architettoniche. Quanta delusione! Nessun reperto della vecchia sede era presente, ma solo tabelloni delle varie industrie pastarie, specie quelle meridionali.

Il vecchio Museo era dissolto nel nulla! In quella occasione incontrai Arianna Agnesi, relegata ad un ruolo di basso profilo, una semplice comprimaria  con uno stipendio risibile. La gestione del Museo era passata ad altri! Negli anni seguenti, il Palazzo Scanderbeg, sede prevista del Museo, venne venduto e trasformato in albergo, mentre il Museo  continuava  negli anni a rimanere chiuso. Praticamente non è stato mai aperto!

Nel frattempo, notavo dalla costosa rivista periodica che mi veniva puntualmente spedita dal sig. Germoleo, un allargamento del gruppo gestionale ( parenti del ‘clan Germoleo’), la creazione di un premio periodico ed  altre onerose iniziative e speculazioni poco ortodosse ai fini museali che non avevano nulla a che fare con il Museo  che restava sempre chiuso.

Ad una mia precisa richiesta sulla destinazione dei reperti originali imperiesi, ebbi sempre dal Germoleo risposte evasive. Ora leggo dai giornali delle varie iniziative dei nuovi amministratori romani sul patrimonio della Fondazione Agnesi. Veramente una brutta storia che, se vera, dovrebbe essere severamente sanzionata ! Speriamo di rivedere presto il museo nella sede dove è nato! “

Flavio  Serafini


Avatar

Trucioli

Torna in alto