Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettere/Alassio danni a centinaia di cittadini. 2/Alassio ‘parcheggio’ alla Baldini. 3/Ex sindaco: Qui topi e scarafaggi. 4/Cerco antenato di Legino. 5/Ma il fiume Tanaro nasce nel cuneese?


Trucioli ospita 4 curiose lettere. Da Alassio a proposito del caso ‘Stadio Alassio Parking’. Da Alassio sosta nel parcheggio dei ‘bus’ alla Baldini. Alassio l’ex sindaco Canepa in consiglio:”Topi e scarafaggi che arrivano ai terzi e quarti piani delle case”. Dal Paraguai cerca un lontano parente a Legino di Savona. Da Imperia dopo l’articolo in cronaca nazionale de La Stampa e Il Secolo XIX in cui la giornalista riporta che il fiume Tanaro nasce in provincia di Cuneo.

Gentile redazione di Trucioli.it. Alassio, ‘tanta l’è’ …… una macchia su una pregevole iniziativa che qualcuno dovrebbe smacchiare  soprattutto chi si fa vanto di adottare la politica del fare con meno parole e più fatti e che si possa dire che, oltre a voler fare un Alassio più bella, qualcuno possa dire anche che vogliamo un Alassio più giusta. Scrivo a proposito di ‘Stadio Alassio Parking’.

Molto tempo fa avevo sentito il detto ligure alassino ” Tanta l’è ”  e dopo tanto tempo trovo che è veramente una espressione significativa che ancora in tanti accettano e non  fanno nulla per cambiare l’andazzo. Personalmente non l’ho mai accettata, né posso accettarla ed è per questo che ritorno, mio malgrado, sui recenti fatti che avrebbero dovuto almeno dare risposte e giustizia sistemando  un atto di iniquità subito da almeno 100 cittadini

Ci riferiamo alla decisione dell’Ufficio patrimoniale del Comune di Alassio di proporre a delibera un valore per il passaggio del diritto di superficie a diritto di proprietà dei box auto ricompresi nel condominio “Stadio Alassio Parking”. L’iniziativa è stata esposta partendo dalla premessa che i prezzi, praticati, per la cessione del diritto di superficie, erano stati IMPOSTI o fissati dalla convenzione del ‘progetto di finanza’ e cioè che l’impresa privata ha praticato agli acquirenti del diritto pluriennale .

Dal momento che c’è stato molto discutere e scritto sull’iniquità di questi prezzi e dell’ingiustizia che ne è nata, con la conseguente  ” involontaria”  distribuzione di privilegi, alcuni consiglieri, con il loro intervento presentato dall’ing. Schivo Martino, hanno proposto che nell’occasione del passaggio del diritto di superficie al diritto di proprietà, si facesse giustizia e si applicassero criteri di equità, o si trovasse una soluzione anomala rilevata-evidenziata-ammessa-accertata-confermata-provata  (manca qualcosa per renderla equa?).

A questo punto se ne sono sentite di belle, di tutto e di più e penso che 1) la convenzione era stata applicata dal’impresa privata con i privati acquirenti, si è detto che tra privati il Comune non poteva interferire, dimenticando che forse i prezzi erano stati IMPOSTI dalla convenzione e non tra privati e quindi l’origine del problema è il contenuto della  convenzione e la responsabilità è di chi l’ha sottoscritta e approvata ed è li  che si deve risalire per capire dove era nato il problema , l’ingiustizia e l ‘iniquità dei prezzi imposti.

2) la convenzione stabiliva il piano finanziario, il numero di box, ed il prezzo unitario delle unità cedibili DIMENTICANDO  forse però  le caratteristiche dei singoli box  che potevano o avevano  un riferimento di VERO VALORE  DIVERSO che poi, guarda caso,  nel regolamento è emerso ed è stato assegnato un  valore  millesimale ad ogni unità. Quindi a pari prezzo UNITARIO a corpo del diritto di concessione non corrispondeva e non corrisponde un pari valore millesimale  provocando cosi anche  DOVERI  DI VOTO DIVERSI  nel condominio pur avendo pagato tutti lo STESSO PREZZO !? Non è un po assurdo ?!

3) durante la discussione ho sentito dire che, anche se vera la puntualizzazione, era meglio rinunciare dal portare avanti il GIUSTO RIEQUILIBRIO  perchè per questa ANOMALIA ci sarebbe stato il pericolo di rivendicazioni  milionarie, lasciando cosi che qualcuno, che ha avuto per sua “fortuna” ingiusti privilegi,  altri hanno pagato lo stesso prezzo per avere box dalle caratteristiche, dimensioni  e  qualità di minor  pregio  pur trattandosi di cose pubbliche cedute prima in concessione pluriennale e poi trasformate in diritto di proprietà.  Insomma  ad Alassio  vale il detto “chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto, ci sono i gabbati ed i fessi”

4) solo per ricordare che era stato detto che i residenti di Alassio avevano il privilegio di scegliere i box e la loro posizione  prima degli altri potenziali richiedenti ma, al momento della mia prenotazione e di molti altri, dal responsabile dell’impresa  per l’assegnazione ci fu detto che i posti da noi scelti  e nella posizione migliore al piano terra, erano già stati assegnati. Non vi sembra strano ??!! si è saputo anche che qualcuno che aveva prenotato il meglio  e in seguito aveva rinunciato, ebbene  quei posti non sono tornati nella disponibilità degli alassini che erano stati “SFORTUNATI”,   ma a chi son finiti?  Credete  che  ad Alassio ci sono tanti furbi e tanti fessi ??? e che esistono ancora i “GIUSTI” ? Chissà se qualcuno raccoglie il messaggio per ristabilire giustizia e equità e che per una volta non si possa dire in giro ad Alassio  “Tanta l’è” per me si deve cambiare se non si cambia. Carlo Ghezzi

2/Alassio parcheggio ‘privato’ Baldini (ma riservato ai bus). Caro trucioli.it, se può interessare invio alcune foto di un parcheggio riservato ai bus dove può sostare anche  Adriano Baldini (?) che leggo su internet sarebbero la stessa persona dirigente della Sca Srl pubblica (e una storia di presunto mobbing vedi trucioli.it), nonchè presidente del locale Rotary. Nessun aspetto giudiziario nella sosta ‘privilegiata?’ , quantomeno capire a chi, ad Alassio, è consentito parcheggiare in aree ‘riservate’ ai bus. Probabile esista qualche ‘autorizzazione’ di cui si ignora, almeno ai comuni mortali, l’esistenza. Cosa può dirci in proposito il bravo comandante della Polizia locale ? A proposito ho letto che l’ex sindaco Enzo Canepa in consiglio comunale ha dichiarato: “Mi rivolgo all’assessore di riferimento: continuano a fermarci per strada persone con il problema di topi e scarafaggi che arrivano ai terzi e quarti piani delle case… Occorre intervenire in tutto il centro”. E per caso su ‘scherzi a parte’ o è una cosa seria ? (Franco  F.)

3/Caro Trucioli.it, mi chiamo Cristhian Poullion, sono dal Paraguay, ho letto l’articolo “Savona, la storia vera (e da leggere) dei rifiuti urbani. Quando i leginesi…” dove si parla di Sebastiano Schinca da Legino – Savona.

Il mio antenato si chiamava Sebastiano Schinca, era di Legino – Savona;  è emigrato in Argentina in 1850, questo é un anno dopo quello che voi parlate a questo articolo. Vorrei sapere si posso parlare l’autore Massimo Macciò? Per sapere se stiamo parlando della stesa persona.
Grazie mille, Cristhian Poullion

4/Spett. redazione di Trucioli.it, ho letto di recente, 27 maggio 2022, sulla cronaca nazionale de La Stampa e Il Secolo XIX un interessante articolo a firma di Paola Scola sulla leggenda dei ‘fratelli cinghiali’ o ‘eremiti’ che vivono ad Armo, con la notizia della morte di Renzo Pelazza di 72 anni. Domanda, ma davvero il Tanaro nasce nel cuneese ? Claudio Dolla

Risponde Trucioli.it– Wikipedia riporta: Il Tanaro nasce a Pian Laiardo (confluenza tra

Irriconoscibile, ai tempi dell’ultima alluvione, l’alveo del torrente Negrone che nasce nel territorio di Cuneo e si unisce al Tanarello

Tanarello e Pian Laiardo (confluenza tra Tanarello e Negrone).  Trucioli ha chiesto lumi al prof. Giuseppe Garibaldi di Cipressa (imperiese e geografo). “Le sorgenti del Tanaro – chiarisce via telefono- hanno due rami. Il Tanarello che ha la sua sorgente nel Comune di Triora e il Negrone che si trova nel Comune di Briga Alta, più esattamente ad ovest di Piaggia. Ma spesso i confini geografici sono privi di ogni logica del territorio. Dovremmo sempre valorizzare ciò che ci unisce e non già campanilismi e divisioni, il dramma dell’Ucraina dovrebbe farci riflettere tutti”.

E lo storico, benemerito studioso Sandro Oddo

Ecco il punto esatto dove scorga la sorgente del Tanarello (Monesi di Triora) ricoperto da ghiaccio e neve e più a valle l’acqua del torrente. Nel tratto di strada che univa Monesi di Mendatica a Piaggia (ora chiusa dopo la maxi frana) si trovava una ‘vena d’acqua’ potabile dove si rifornivano i pastori mendaighini della frazione quando ancora (fino agli anni ’60) non esistevano una condotta e due fontane pubbliche.

di Triora aggiunge: “Il Tanarello nasce nei pressi di Cima Garlenda (c’è anche la ‘margheria Tanarello’), nel comune di Triora, poi va per un breve tratto nel territorio del Comune di Briga Alta (loc. Piaggia), poi passa vicino a Monesi di Triora. Scendendo a valle, a Pian Laiardo, si congiunge con il Negrone (che nasce da Cima Missun, cuneese) e forma il Tanaro. Ma utile ascolta un vero esperto della materia quale è il prof. Garibaldi”.


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