Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi ritorna la task force. Questa volta si espugna con l’esproprio? Intanto addio stagione invernale 2021-22. Ma nel cuneese avanti tutta. E Alpi Liguri ecco il progetto Biodiv’Alp


Era il 20 luglio 2021 trucioli.it annunciava a Monesi una taske force ‘ (vedi…………) per un turismo che duri tutto l’anno. Titolo ripreso dal Secolo XIX Imperia.  Due anni fa idem: taske force.  Sarà  sempre la stessa ? E a ritroso possiamo tornare ancora più indietro e trovare sempre sui quotidiani e social più amati dagli imperiesi altri titoloni suadenti. L’ultimo solo in ordine di tempo è del 9 dicembre 2021. Leggi anche, Alpi Liguri ecco il nuovo progetto Biodiv’Alp dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

Monesi di Triora altri tempi…

Ma questa volta c’è da augurarsi che si faccia sul serio. Senza  arrivare a possibili duelli legali di cui si legge nelle ultime dichiarazioni dell’assessore regionale Marco Scajola che, è noto, finiscono per impantanare ogni speranza. Con ricorsi, contro ricorsi, anche per la ‘gioia di studi legali specializzati’. La giustizia in Italia ha i suoi tempi: nel caso il Tar, Consiglio di Stato, potenziali cause civili.

Nel mirino, senza citarla, ci sarebbero le colpe della nuova proprietaria della ‘montagna di Monesi di Triora‘ che l’ha in parte ereditata e per il 50% comprata da Enrico Toscano. Il fratello Terenzio (defunto), invece, aveva fatto testamento e donazione.

Se le pretese del privato sono tali da rendere impossibile ogni ‘compromesso’ ragionevole si faccia opera di trasparenza, rendendole note, visto che a trattare, da controparte, è  soprattutto la Provincia di Imperia, ente pubblico che in passato, anche non lontano, non pare abbia brillato neppure in lungimiranza, affidandosi spesso all’amico dell’amico di turno. Vedi certe società di gestione seggiovia, vedi  negli anni presidenza Parco Alpi Liguri.

La parola grossa che si è letto è  “esproprio per pubblica utilità“, ma anche un’altra indiscrezione importante, tenendo conto della fonte. Ovvero che a condizioni ‘ragionevoli’ (quali?) c’è chi sarebbe interessato all’operazione Monesi, ovvero comprare il terreno. E qualora non andasse in porto, Provincia, Regione, Comune (?) potrebbero arrivare ad espropriare le aree interessate (pertinenti) agli impianti sciistici.

Che rispondere a coloro che, non da oggi, si sono sentiti traditi dalla politica al potere di turno (chi più e chi meno), chi ha erogato fondi per la nuova seggiovia, ma si è lasciato a metà un’opera complessiva di rilancio, compreso il prolungamento (promesso) della stessa. Traditi dalle istituzioni. Come non ricordare altri articoli stampa,  dichiarazioni pubbliche,  passerelle fotografiche, in cui si prometteva anche che la seggiovia sarebbe rimasta attiva 360 giorni l’anno. Che esisteva un progetto complessivo che riguardava pure la sorte dell’ex albergo Redentore che in parte restava tale ed in parte veniva trasformato in alloggi. Non si è più letto nulla, nessuna spiegazione – informazione.

E’ esagerato sostenere che ‘nessuno si fida’ più dopo decenni di promesse al vento ? Si dirà, questa è la nostra bella Italia. Il tunnel Acquetico- Armo- Cantarana lo progettano e lo promettono da 50 anni. Il raddoppio ferroviario da Andora e Finale Ligure  (a binario unico da Loano a Finale) è in agenda da oltre 60 anni. E alla fine il progetto che è stato approvato da Ferrovie, Regione, Comuni, ministero, prevede di far sparire 100 ettari di terreno agricolo produttivo nella piana di Albenga- Bastia. Da 60 anni è attiva la società (Spa) Autostrada Garessio- Albenga. Da decenni c’è un progetto per la ferrovia Garessio – Bastia d’Albenga. Da decenni si progetta l’autostrada Predosa – Albenga.

Monesi con la vecchia seggiovia nella stagione invernale (foto archivio Mario Lanteri)

Tornando a  Monesi e chi conserva memoria storica, di ‘santi protettori’ se ne sono già visti tanti, troppi. Anche l’archivio stampa, ingiallito, sfogliandolo,  racchiude nomi cognomi, date, dichiarazioni, proposte, promesse. Si aggiunga che se la politica ha fatto la sua parte, dall’altra c’erano i bravi suonatori dell’ottimismo. A lungo hanno gareggiato, si fa per dire, la beniamina, seguitissima(nelle valli in particolare) e ormai ex Imperia Tv,  in tandem con la carta stampata, alcuni social.  Trucioli.it ha già dato conto di decine di articoli letti soprattutto sul Secolo XIX. Ogni volta sarebbe utile riproporli, insieme ad altri (La Stampa, la Repubblica) ma il rischio è quello di finire prolissi e noiosi.

Viene persino voglia, per una volta, di essere provocatori. Del tipo. Se c’è qualche politico delle nostre parti o amico/a giornalista che vuole dare la carica ed il buon esempio, si facciano avanti ad ‘investire nell’immobiliare’. Ci sono ‘tecci’ ristrutturati e alloggi in vendita, a prezzi più che convenienti, per tutte le tasche si direbbe. Credere e amare Monesi significa dare forza e coraggio a chi finora ha resistito, volente o nolente.

Ma oggi ‘avanti in fretta’ a sfatare il pessimismo e contribuire all’ottimismo dei risultati. La settimana scorsa trucioli.it ha pubblicato solitario un articolo titolando ( Le montagne cuneesi: ‘sciare a due curve dal mare’ a Garessio (1,5 mln dalla Regione), a Prato Nevoso e Limone Piemonte. Si scia anche in notturna. Sinergia con aeroporto di Levaldigi).

Come si può ragionevolmente sostenere che si è combattuto per ridurre le disuguaglianze territoriali, macroscopiche, tra la Riviera opulenta e la montagna, i paesi delle valli imperiesi e savonesi. Qual è il quadro socio economico  delle Riviere liguri, delle città, rispetto alle comunità montane ?  Ora si lascia intravvedere, anche per Monesi, la possibilità di ricorrere  al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ricorrendo ai fondi Europei e non solo.

Trucioli,it proseguirà sulla strada di chi non fa sconti e non usa la riverenza verso il potere. Senza dimenticare chi fa opposizione (in minoranza) nei comuni, in Provincia, in Regione. C’è da assegnare il trofeo della propaganda. Monesi ne ha già subito troppa. C’è da istituire pure il premio del ‘carbone nero‘ della Befana. O tornare ai ‘pensi’ che si davano a scuola agli indisciplinati: in questo caso la punizione consisterebbe nel leggere l’articolo sul programma dei piccoli comuni della ‘Granda’ in vista delle elezioni in Provincia. Si legga e si traggano conclusioni, confronti.

Tornando all’amato Monesi dei nostri antenati, basterà l’impegno di Marco Scajola ormai solido astro nascente ? O invece, senza guardare i colori, merita tutto il supporto del caso e di cui peraltro si è letto e riletto. Purchè, aggiungiamo, non si intraprendano ‘guerre legali e giudiziarie’ di cui l’esperienza testimonia moltissimo. (L.Cor.)

DAL SECOLO XIX DI GIOVEDI’ 9 DICEMBRE 2021

a firma di Milena Arnaldi-

Con la regia della Regione si torna a parlare di aree sciabili e per l’outdoor estivo
Non è escluso il ricorso all’esproprio dei terreni per superare il no dei proprietari
Una task force per Monesi
«Basta conflitti, si va avanti»
«C’è fermento intorno a Monesi. Non è tutto fermo. Sono in corso gli interventi di manutenzione dell’impianto di risalita, a cura della Provincia, per garantire l’operatività della seggiovia, così come verrà migliorata la viabilità per accedere al comprensorio. I fondi sono stati stanziati e altri sono in arrivo. E c’è anche un interessamento da parte di privati, che hanno intenzione di investire. Il tutto per arrivare a un obiettivo: il rilancio del comprensorio in chiave turistica per dodici mesi l’anno».
L’assessore regionale all’Urbanistica, Marco Scajola, ne è convinto: occorre superare personalismi, la conflittualità tra alcuni amministratori e l’ente parco, bisogna trovare una risposta ai troppi paletti imposti dall’attuale proprietà e procedere con progettualità concrete. Se sarà necessario e dovesse fallire l’ennesimo tentativo di mediazione con la proprietaria dei terreni, pur di perseguire l’unica strada possibile per Monesi e il comprensorio – ovvero lo sviluppo di un turismo non stagionale – Scajola non ha escluso il ricorso all’esproprio. Proprio nei giorni in cui l’abbondante nevicata ricorda che di questi tempi si sarebbero potuti aprire gli impianti per tornare a sciare sulle piste della storica località sciistica, si delineano nuovi scenari per una ripartenza del comprensorio montano.
L’occasione è stata offerta durante l’ultimo Consiglio regionale grazie all’interrogazione presentata dal gruppo Pd-Articolo Uno, primo firmatario il consigliere Enrico Ioculano. Al centro la situazione di stallo di Monesi. Dopo gli investimenti e l’interessamento della Regione, il coinvolgimento di Provincia e Comuni e le trattative aperte con la proprietà, il futuro del centro montano – che tra l’altro avrebbe enormi potenzialità per le attività outdoor in ogni stagione, rete sentieristica, mountain bike, oltre all’appeal della strada bianca ex militare, l’Alta via del Sale Monesi-Limone – appare tuttora incerto.
«Nelle prossime settimane sarà concretizzata la creazione di una task force per Monesi – risponde Marco Scajola – sarà un riferimento tecnico, con esperti del settore, il coinvolgimento dell’Università, una dotazione finanziaria. Questo organismo, sotto la regia e la responsabilità della Regione, supporterà la ricerca di finanziamenti: penso al Pnrr, ad esempio, che punta alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione di borghi e territori fragili».Il primo passo sarà quello di uscire dal circolo vizioso che ha origine dalle troppe conflittualità esistenti: «Monesi ha fronteggiato, negli ultimi anni, una pesante crisi dovuta alle insufficienti nevicate, alla catastrofi delle alluvioni – dice il consigliere Enrico Ioculano – Considerato che la proprietà dei terreni pare non essere intenzionata ad accettare proposte di locazione estiva condizione necessaria per far tornare in funzione la stazione, la pubblica amministrazione ha intrapreso la strada dell’esproprio. Per poter procedere occorre però definire le aree sciabili (e ciclabili) da parte del Comune di Triora e certificarle della rilevanza di pubblica utilità. La Regione può avere un ruolo di regia e deve guidare le azioni necessarie: non si deve perdere altro tempo».

OLE’, “OLTRE L’ETICHETTA”, NUOVO APPROCCIO ALLA BIODIVERSITA’. VICE PRESIDENTE PIANA: “STORYTELLING E VALORE ALLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE E CASEARIE”

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. Riscoperta della sostenibilità in tutte le sue declinazioni, dalla biodiversità al benessere degli animali, storytelling del prodotto e del territorio, così come è vissuto da chi lo presidia costantemente e si dedica con passione al processo produttivo. Biodiversità che conferisce qualità ai prodotti, produzioni che aiutano a salvaguardare la biodiversità stessa perpetuando un equilibrio millenario. Sono solo alcuni degli aspetti messi in luce dall’etichetta OLÈ (Oltre l’Etichetta): uno strumento di valorizzazione delle produzioni locali che consente di “connettere” i produttori liguri con i propri consumatori in pochi passaggi intuitivi. Si offre così la possibilità al consumatore di conoscere l’azienda, le caratteristiche del prodotto e di avere una maggiore consapevolezza delle conseguenze ambientali e socioeconomiche delle proprie scelte alimentari.
Il nuovo standard di tracciabilità per le eccellenze casearie e della zootecnia nasce all’interno della programmazione europea Interreg Alcotra Biodiv’ALP e Marittimo CambioVia per far emergere il valore delle produzioni provenienti da aree ad alta qualità ambientale e ricche di biodiversità. Il progetto tramite il coinvolgimento degli Enti Parco e di ANCI, coinvolge le aziende dei parchi dell’entroterra ligure (Alpi Liguri, Beigua, Antola e Aveto) e delle aree Natura2000 delle Valli Bormida e Vara.
OLE’ si compone di una parte cartacea con un QR Code di collegamento al sito e all’app lamialiguria che apre una serie di approfondimenti semplici e coinvolgenti sulle aziende e sui prodotti. Inoltre 3 pittogrammi che le stesse aziende hanno scelto tra una serie numerosa, indicano, già sul cartaceo collocato sui prodotti, i 3 valori che maggiormente le rappresentano.
“L’iniziativa Oltre l’Etichetta – dichiara il vice presidente di Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana – è molto più di un semplice riconoscimento alle produzioni di qualità e virtuose per il territorio: intende semmai essere uno strumento di valorizzazione delle eccellenze delle aree protette liguri e un’occasione per il consumatore di riscoperta delle tradizioni e dei processi produttivi etici, trasparenti e sicuri. Un’azione di divulgazione e presentazione immediata, attraverso informazioni chiare e multimediali che mette al centro la biodiversità dei luoghi, la qualità delle materie prime, il benessere animale e la tutela del paesaggio tramite prodotti identitari e non replicabili altrove, capaci di diventare il simbolo di un territorio e di suscitare emozioni”.
Al momento OLE’ è utilizzato e fruibile sul sito “La mia Liguria” per una ventina di aziende, ma molte altre sono già state coinvolte. Un progetto in continua evoluzione avviato dal comparto della zootecnia di montagna e che si estenderà anche ad altri settori.
I Progetti CambioVia e Biodiv’ALP Probiodiv hanno coinvolto un ampio gruppo interdisciplinare di esperti per sviluppare studi sui servizi ecosistemici forniti dalla biodiversità da un punto di vista naturalistico, sociale ed economico. Sono stati sviluppati modelli per valutare e far emergere il valore economico dell’ambiente all’interno delle filiere, strategie di marketing per il territorio, la comunicazione al consumatore, la crescita della consapevolezza sull’importanza delle scelte di consumo per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità.
“La biodiversità dei parchi – aggiunge Giulio Oliveri, presidente Parco dell’Antola, referente del centro per la valorizzazione dei prodotti – è un valore per la comunità anche per la qualità che conferisce alle produzioni del territorio. Le aziende hanno imparato ad apprezzare questo valore ambientale e a promuoverlo nella comunicazione dei propri prodotti. Con questi progetti (CambioVia e Biodiv’Alp) si mette a sistema questo processo per tutte le aree protette e con Olè si offre uno strumento facile ed operativo di dialogo tra produttore e consumatore”.
L’Etichetta OLE’ nasce in seno al Settore Politiche della natura e delle aree interne, protette e marine, parchi e biodiversità della Regione e dalle elaborazioni del gruppo di lavoro; ideata e progettata dal Dipartimento Architettura e Design e integrata nei portali regionali di promozione lamialiguria in collaborazione con Liguria Digitale.


L.Corrado

L.Corrado

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