Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga: è divorzio totale tra Ciangherotti e Toti. Pieve di Teco, nuova inchiesta sul maresciallo suicida. Accolta istanza della famiglia e sindacato


Albenga: c’ eravamo tanto amati: Divorzio tra Ciangherotti e Toti. Da Pieve di Teco: la procura della repubblica ha accolto l’istanza dei famigliari del maresciallo comandante la stazione morto suicida nella sua seconda casa di Valcona Sottana. Anche il nuovo sindacato autonomo dei carabinieri ha condiviso la richiesta dei famigliari.

ALBENGA: UN DIVORZIO NON PROPRIO INATTESO

Eraldo Ciangherotti (Forza Italia) non è stato candidato in Provincia dopo due mandati. Una decisione presa da

Il capogruppo consiliare di FI sempre impegnato anche nella difesa del buon vino e dei produttori

Toti per aumentare il numero di esponenti di “Cambiamo” in Consiglio provinciale. Ciangherotti che pure veniva considerato un fedelissimo del Presidente della Regione ci è rimasto malissimo. Lo dimostrano gli attacchi degli ultimi giorni che ha riservato a Toti per aver depotenziato l’ospedale di Albenga.

Strano che Ciangherotti si sia accorto del depotenziamento dell’ospedale ingauno solo dopo essere stato silurato dalla lista… Stranissimo.
Comunque come si suol dire…. Meglio tardi che mai.
In più, adesso, Ciangherotti sgravato dagli incarichi in Provincia, avrà più tempo per occuparsi dei problemi di Albenga. Dai banchi dell’ opposizione a meno di altre piroette…
Bentornato ad Albingaunum Eraldo!
Lo Spillo ( quello originale)
ALBENGA GUAI A NON RINTUZZARE ALLE POLEMICHE !
CIANGHEROTTI INVIA I  COMUNICATI SOLO AI MASS MEDIA INDIPENDENTI (TRUCIOLI  SUPINO E’ DUNQUE  ESCLUSO) MA ALMENO RICEVIAMO QUELLI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, OVVERO LA MAGGIORANZA CHE GOVERNA

Afferma l’Amministrazione comunale: “Arriva il Natale e puntuale come ogni dicembre, ad Albenga, arriva anche la solita polemica natalizia del consigliere Ciangherotti che macchia l’immagine di Albenga. Mentre Amministrazione e commercianti, con impegno, sacrificio e dedizione portano avanti la ripresa economica e turistica della città nonostante le difficoltà del covid, mentre proprio in questi giorni Albenga è tra le città più fotografate su Instagram grazie alle proiezioni della 3’ edizione di “Albenga si illumina d’immenso”, mentre ospita un’importante mostra grazie alle opere di Lele Luzzati, il nostro polemista professionista non trova di meglio da fare che descrivere una città allo sbando ed in difficoltà. Ci piacerebbe sapere in quale altra città d’Italia esiste, se esiste, un rappresentante dì un’amministrazione cittadina che non perde occasione per danneggiare la reputazione della sua città, in cambio dì un po’ di visibilità personale. A noi che a differenza sua, abbiamo a cuore la reputazione della città’, sembra davvero assurdo tutto ciò, ancora di più poi alla luce delle stesse parole del consigliere di minoranza che prima denuncia una problematica e poi imputa la stessa alla maleducazione di alcuni cittadini certe situazioni. Basterebbe ciò a capire il valore reale alle sue polemiche. Ma si sa è il Natale è vicino e bisogna essere più buoni. Va quindi capito ciangherotti, sconfitto alle elezioni amministrative, bocciato a quelle regionali, escluso da quelle provinciali dove nemmeno i suoi compagni dì partito lo hanno più voluto a dimostrazione delle sue enormi doti amministrative. In queste polemiche ha ormai l’unica possibilità dì ritagliarsi un po’ dì visibilità’ di cui proprio non sa fare a meno, anche se costruita a discapito dì Albenga. Prendiamo atto dì questo suo atteggiamento di cui ovviamente non condividiamo nulla, ed invitiamo tutti i cittadini della provincia e i turisti a dare il “giusto peso” alle parole di questo soggetto e a venire a visitare la nostra città, una città ricca di storia, tradizioni, culture e bellissimi negozi e locali, che grazie alle installazioni luminose in questi giorni, è ancora più bella!”.

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PIEVE DI TECO: LA PROCURA RIAPRE IL ‘CASO MARESCIALLO SUICIDA’
ultimo articolo di trucioli.it (vedi…….)
Il maresciallo Antonio Zappatore da un anno comandava la stazione di Pieve di Teco. Fu lutto in Valle Arroscia

Imperia (DA IL SECOLO XIX)– Riaperto il fascicolo sulla morte per suicidio del luogotenente dei carabinieri Antonio Zappatore, che comandava la Stazione di Pieve di Teco. Il sottufficiale, 58 anni, era stato trovato privo di vita nella sua casa a Valcona il 15 ottobre di due anni fa. La famiglia non si è mai rassegnata e ritiene il gesto del proprio caro frutto di situazioni di stress indotte.
Su suo impulso la Procura – indaga il pm Paola Marrali – ha compiuto accertamenti. Sentiti alcuni colleghi che hanno riferito sulle ultime settimane di vita di Antonio Zappatore. Già una prima volta il caso è stato archiviato con un nulla di fatto. Questa seconda fase d’indagine richiederà un approfondimento. L’istigazione al suicidio è una delle ipotesi che di solito sono avanzate in questi casi, posto che da subito erano stati esclusi altri reati. Chi conosceva Zappatore riferisce che negli ultimi tempi sembrava essersi incupito.
Forse gravato dalle responsabilità che comportava il comando di un presidio importante come

La cerimonia funebre officiata eccezionalmente dal vescovo di Ventimiglia e Sanremo mons. Antonio Suetta

quello di Pieve di Teco? Dai carabinieri della Stazione dipendono l’ordine pubblico e la sicurezza di un’intera vallata. Cosa ha spinto Zappatore a una scelta così radicale?

L’aumento delle aspettative che si registra a tutti i livelli della società, in primis nel mondo del lavoro, è spesso fonte di frustrazioni. C’è chi non regge alle pressioni. Tra gli uomini in divisa, inoltre, tutto è amplificato e complicato dalle strutture verticistiche. E’ quello del luogotenente un dramma-emblema?
In un biglietto di scuse vergato poco prima di uccidersi la vittima aveva fatto cenno alla grave malattia della mamma. Basta a spiegare un suicidio per molti rimasto avvolto da un velo di mistero? Il maresciallo Zappatore aveva una lunga esperienza lavorativa. Aveva prestato servizio in pericolose missioni in Iraq e Kossovo.
Gli atti legati alla sua morte e quelli del nuovo fascicolo sono stati acquisiti dall’ufficio legale del Nuovo sindacato carabinieri che da tempo ha avviato un’analisi del fenomeno dei suicidi tra le forze dell’ordine. Nel solo 2021, in tutta Italia, si sono contate 50 vittime, 22 i carabinieri. Il tema è stato affrontato in un recente convegno tenuto dal sindacato a Viareggio, con la presenza dei dirigenti liguri Massimo Mela, Alessio Zanardo e Luigi Vaccarella.


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