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Liguria e Basso Piemonte

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Imperia (non) grida allo scandalo. Tre liguri sconosciuti ai più: Bossi, Ghersi, Capasso. Guerra per intitolare sale al Museo Navale. Il navigato Scajola sindaco non risponde all’avvocato


Lesa maestà del sindaco in carica  dal 27 giugno 2018. Già ministro dell’Interno,  dello Sviluppo Economico, delle Attività produttive, dell’Attuazione del programma. Una pagina di storia imperiese che lascia basiti. Un primo cittadino in ‘guerra’  con un veterano: il comandante Flavio Serafini quale presidente  dell’Associazione Amici del Museo Navale. Scrive l’avv. Bruno Santini a Claudio Scajola: “Considerato il lungo silenzio e l’assenza di doverose comunicazioni nei confronti di chi ha creato il Museo e che per anni ha lavorato gratuitamente….”

Il sindaco Claudio Scajola in Tv

Leggi a fondo pagina la lettera che conclude: “Si vorrebbe evitare un deleterio e complesso contenzioso tra l’Amministrazione civica  e gli stessi donatori… donazione avvenuta  sotto il vincolo della effettiva  conservazione, valorizzazione espositiva nelle sale  predestinate….”.

Il comandante Flavio Serafini

Ecco come può accadere che un sindaco, peraltro conosciuto in tutta Italia per le sue passate cariche istituzionali, premiato dalla maggioranza del suoi concittadini, pare non abbia avuto la sensibilità di non attendere un ‘richiamo’ legale che non riguarda un interesse personale. Semmai un Museo di cui, come trucioli.it ha già avuto modo di documentare, meriterebbe l’impegno e la considerazione della politica, delle realtà economiche e professionali, dei tanti appassionati di storia e cultura. Ma anche un segno di riconoscenza per chi ha onorato, in vita, l’intera comunità ed il buon nome di Imperia. Il sindaco, non dobbiamo certo insegnarlo, come ripete spesso anche in Tv Paolo Mieli (giornalista, saggista e opinionista, storico), deve sempre dare il buon esempio civico ed essere ‘sempre al di sopra delle parti’. E proprio Mieli è tra coloro che in una ricorrenza pubblica e storica ha voluto testimoniare il suo apprezzamento per l’amico Scajola. Ecco il giornalista non deve ergersi a giudice, né giudicare, ha il dovere di raccontare, possibilmente ricorrendo alla ricerca della verità. Nel leggere la lettera dell’avv. Santini, non è superfluo chiedersi: chi sbaglia, il cittadino Serafini o forse dal sindaco, ai consiglieri comunali, è il caso di non coprirsi di ridicolo, se come si legge nella lettera legale, si arriva a questi punti. Se poi è tutta colpa del veterano comandante allora è giusto che si dica tutta la verità. Si sappia che non è un dispetto.  Caro buon senso se ci sei batti un colpo !

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 23 SETTEMBRE 2017

ARTICOLO DE LA STAMPA IMPERIA

LA LETTERA CHE SERAFINI HA VOLUTO RENDERE PUBBLICA

PERCHE’ ‘NON HO NULLA DA NASCONDERE’

 


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